Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

PONTE SULLO STRETTO. SOLDI CINESI PER LE INFRASTRUTTURE, IL NO DEI SOCIALISTI SICILIANISTI

03/11/2012 - I Socialisti Sicilianisti che si riconoscono nelle posizioni dell’Istituto di Cultura Politica per la Questione Siciliana – xQS non sono sorpresi, per la nuova, ennesima “disponibilità” mostrata dalla Repubblica Popolare Cinese e dai suoi organismi economici e imprenditoriali, quali la China investment corporation (Cic) e la China communication and construction company (Cccc), a finanziare l’opera-Moloch che dovrebbe “unire” Sicilia e Calabria.
Né ci stranizzano, anzi fanno, finalmente, chiarezza, le dichiarazioni correlate del prof. Enzo SIVIERO, docente dell’Università di Venezia, che ci informa che la Cccc avrebbe presentato un piano, chiamato “ULISSE”, per realizzare una piattaforma logistica da Gioia Tauroa Trapani e sarebbe interessata a interventi sulle ferrovie da Napoli in giu’, compreso il raddoppio della linea Messina-Trapani.
Appare evidente, adesso, anche a chi, sin qui, non ha saputo o voluto vedere, che
l’interesse della Repubblica Popolare Cinese in Sicilia e per la Sicilia è volto ad
acquisire, con mezzi economici, il controllo economico delle infrastrutture siciliane, che la CINA voglia fare della Sicilia, arcipelago al centro del Mediterraneo, il suo HUB strategico, cioè una piattaforma di penetrazione economica prima e politica poi.

Di fronte a tutto ciò registriamo, con apprensione, non tanto il ruolo della Società
Stretto di Messina, che messa alle corde, accetta, ben volentieri e grata, l’aiuto dei PONTIERI DEL DRAGONE, quanto del Governo Italiano. Perché il Governo Monti,
tace?

Perché non rimanda al mittente queste profferte che rischiano non solo di
incombere sulla stessa esistenza e sul futuro della Sicilia ma di minacciare la
stessa libertà della Sicilia e dei Siciliani oltre ad essere, molto verosimilmente, una occasione di instabilità per e nell'intero scacchiere europeo, mediterraneo e mondiale.
Esageriamo? Crediamo di NO, basta guardare a quanto già fatto e in via di
realizzazione grazie al proprio IMPERIALISMO ECONOMICO dalla CINA nel Continente
africano e non solo lì.

Di fronte a tutto ciò Noi Socialisti Sicilianisti, che ci riconosciamo nelle posizioni di xQS, chiediamo al neo Presidente della Regione, CROCETTA; alla sua
definenda, futura maggioranza, parlamentare e politica, di assumere posizioni ferme
e chiare sia PER DIRE NO , una volta e per tutte al PONTE SULLO STRETTO, sia per
RIFIUTARE il MORTIFERO ABBRACCIO INTERESSATO DELL’IMPERIALISMO
AUTOCRATICO CINESE che esprime ed incarna interessi diversi e antitetici a quelli
economici e politici del Popolo Siciliano.

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