Ryanair. Sanzione di oltre 255 milioni di euro per abuso di posizione dominante

Sanzione di oltre 255 milioni di euro a Ryanair DAC e alla controllante Ryanair Holdings plc per abuso di posizione dominante.  La società,   in posizione dominante nell’offerta di servizi aerei nazionali ed europei da/per l’Italia, ha attuato una strategia abusiva per ostacolare le agenzie viaggio che utilizzano i voli Ryanair come input per l’offerta di servizi turistici.  Si segnala che nelle seguenti regioni la percentuale di agenzie che sviluppano almeno il 40% del proprio fatturato con Ryanair sono superiori alla media nazionale: Abruzzo, Basilicata, Lazio, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Valle d'Aosta, Veneto. 23/12/2025 - L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha irrogato a Ryanair DAC, in solido con la controllante Ryanair Holdings plc, una sanzione di 255.761.692 euro per abuso di posizione dominante, da aprile 2023 ad almeno aprile 2025. Ryanair detiene una posizione dominante nel mercato a monte dei servizi di trasporto aereo di linea pass...

PRESUNTA «TRATTATIVA» STATO-MAFIA: SGARBI: «INGROIA VA INCRIMINATO»

A proposito delle considerazioni espresse dall’ex Pubblico Ministero nel libro «Antonio Ingroia - Io so». «Accostare Forza Italia alla mafia, come fa Ingroia,è una diffamazione, una menzogna che infama tutti i militanti e gli elettori. «Mi appello a Sallusti e Berlusconi perchè inizino una raccolta di firme»

ROMA, 29/11/2012 – Vittorio Sgarbi, leader del Partito della Rivoluzione, rivolge un appello al direttore de «Il Giornale» Alessandro Sallusti e al fondatore di Forza Italia Silvio Berlusconi, invitandoli alla mobilitazione contro le considerazioni diffamatorie su Forza Italia espresse dall’ex Pm Antonio Ingroia nel libro «Antonio Ingroia – Io So»

«C’è un’unica possibilità di rinascita – spiega Sgarbi - per Forza Italia - difenderne e rispettarne le origini, chiedendo, a quanti l’hanno votata e hanno creduto ai valori ideali di un partito di cui hanno fatto parte Lucio Colletti, Saverio Vertone, Antonio Martino, Giuliano Urbani, Marco Taradash, Vittorio Mathieu, Marcello Pera, ed io stesso, e che hanno creduto e credono nei valori liberali e non allo Stato di Polizia e ai Tribunali del Popolo, di firmare un appello al Presidente della Repubblica, anche nel suo ruolo di Presidente del Csm, per chiedere l’incriminazione, per attentato alla democrazia (oltre alle derivate denunce per diffamazione) di Antonio Ingroia e dei giornalisti Sandra Rizza e Giuseppe Lo Bianco che ne sono il megafono, per le interviste contenute nel libro “Antonio Ingroia - Io so”, in cui senza prove e con pregiudiziale falsificazione, s’insinua che Forza Italia sia nata per stimolo di Dell’Utri che “agiva su mandato di Cosa Nostra”. Si tratta dell’aberrante conclusione dell’asserita «trattativa».

Il magitsrato Ingroia – osserva Sgarbi - utilizzando il suo ruolo di Pubblico Ministero, procede a una diffamazione al cui confronto quella per cui è stato condannato Sallusti appare insignificante e ridicola (nessuno di noi ricorda i nomi e le circostanze per cui il querelante si è sentito diffamato).

Ingroia afferma: «E’ la terza parte della tratattiva, iniziata nel ’92 con il generale Mori, poi avallata nel ’93 dai massimi esponenti istituzionali come Scalfaro, Mancino e Conso, e nel ’94 infine consacrata con la decisione di Berlusconi che acconsente a offrire la sua copertura politica: niente più guerra a Cosa nostra. Da questo momento in poi l’organizzazione criminale non può che ricavare numerosi vantaggi dalla mitezza dello Stato nell’azione di contrasto alla mafia. Il riscontro di questo accordo è contenuto nella legislazione nazionale che da quel momento appare coerentemente orientata a favorire costantemente gli interessi mafiosi. La trattativa, come patto di massima, si chiude nel ’94. Quello siglato da Berlusconi è un patto di tregua, di non belligeranza, non si sviluppa come il “papello” di Totò Riina con dei punti specifici. E’ una dichiarazione di disponibilità da parte dello Stato ad accogliere vie d’uscita pacifiche per risolvere la questione mafia»

Tiutto questo, oltre ad essere una ricostruzione fantasiosa – accusa Sgarbi - è una falsificazione e una menzogna che infama tutti i militanti e gli elettori di Forza Italia.
Se si consente – conclude Sgarbi - che un magistrato faccia circolare in un libro queste considerazioni assolutamente diffamatorie sull’origine di un partito, con la complicità di due giornalisti notoriamente schierati, si mina alle basi la democrazia, la dignità degli eletti e degli elettori, e non si può rifondare alcun partito.
Si sveglino Berlusconi e Sallusti, iniziando una raccolta di firme contro questo orrore».

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