1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

MILAZZO. PINO: “D’AMORE E NASTASI ENTRAMBI NON SONO RIUSCITI MAI AD INCIDERE SULLA COLLETTIVITÀ”

Milazzo, 13/12/2012 - Il sindaco Carmelo Pino, con riferimento alle dimissioni degli assessori Massimo D’Amore e Gianfranco Nastasi ha rilasciato la seguente dichiara-zione:
“Con le loro dimissioni gli assessori D’Amore e Nastasi hanno formalizzato un disimpegno che a-vevo registrato da tempo. Infatti pur destinatari di deleghe importanti come i Servizi sociali, il commercio ed il turismo, entrambi non sono riusciti mai ad incidere sulla collettività, limitandosi solo a dichiarazioni di intenti e talvolta frasi ad effetto, sicuramente improduttive. Poi si sono trincerati dietro l’alibi delle difficoltà economiche e del dissesto, per allontanarsi dalla gestione ammi-nistrativa, partecipando sporadicamente anche alle riunioni di giunta. E’ facile motivare i propri li-miti amministrativi con la mancanza di collaborazione da parte di chi invece sin dal primo giorno dell’insediamento ha dato ampia fiducia e libertà di azione ai propri assessori.
E’ chiaro che quando la situazione è particolarmente complessa e delicata a causa di pesanti eredità ricevute, quando in bilancio non ci sono soldi tant’è che si è arrivati al dissesto, occorre muoversi in modo diverso, con una progettualità che non implichi spese. Non cercando lo scontro a tutti i costi con gli uffici comunali come accaduto nel caso dell’assessore D’Amore o criticando altri miei col-laboratori che per spirito di servizio e interesse per la città, si stanno impegnando a titolo gratuito, in iniziative produttive. Non può essere questo lo spirito di leale collaborazione da parte dei compo-nenti della mia giunta. Guardiamo comunque avanti confidando nella responsabilità di quanti hanno a cuore le sorti della nostra città”.

Commenti

  1. Quando la barca affonda ....si salvi chi può !!!
    Speriamo che una volta fatta affondare ... ci sia chi debba pagare i danni ai cittadini e che non siano sempre questi ultimi a rimetterci...

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