1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

VALLE DEL MELA: UNA PROTESTA CONTRO CHI VUOLE DISCONOSCERE IL MORTALE PROBLEMA DELL´INQUINAMENTO INDUSTRIALE

La manifestazione, lunedì 17 dicembre, avrà inizio alle ore 9 sotto il tribunale di Barcellona P.G.
Milazzo, 15/12/2012 – Questa libera manifestazione è un atto di protesta nei confronti di tutti coloro che vogliono disconoscere il serio e mortale problema dell´inquinamento industriale che miete vittime e crea problemi di salute più o meno gravi ai cittadini di Milazzo, del suo hinterland e della valle del Mela, secondo la loro peculiare sensibilità agli inquinanti che le industrie che insistono in tali territori emettono e immettono.
In questa realtà da incubo i primi e più colpiti sono i lavoratori delle industrie pesanti che svolgono la loro vita per otto ore all´interno del micro ambiente della fabbrica più inquinato perché in esso insistono i VOC e gli inquinanti di prima ricaduta e più pesanti, e per sedici ore svolgono la loro vita nel macro ambiente ove insiste un valore medio ponderale secondo la diluzione in aria di tutti gli inquinanti generati nella zona dalle varie sorgenti inquinanti. La salute dei cittadini è influenzata negativamente secondo la vicinanza alle sorgenti inquinanti.

Più l´aria è salubre più la persona è sana materialmente e psicologicamente e minore è la spesa per il servizio sanitario, nonché per le singole famiglie. Se nelle varie sedi quali, Ministeri, Regioni, Provincie, Comuni, Tribunali, Procure, ecc. non si vedono o forse peggio ancora non si vogliono vedere i documenti ambientali, che peraltro sono pubblicati sul Web, che comprovano lo stato di salute dell´ambiente, e di conseguenza, quella dei cittadini, si commettono tutta una serie di reati contro l'umanità. Il senso morale e civico, l´amore per sé stessi, e se non per gli altri, ma almeno per la propria persona e famiglia, dovrebbero impedirci di giungere a compromessi che alla fine si ritorceranno contro di noi. Anche i decreti salva industrie sono amorali e rivelano doppiezza d´animo, indici di una società moderna malata che crede nel vile dio denaro sovrano su tutte le cose.

Così abbiamo assistito nel caso dell´ILVA di Taranto al trionfo del denaro sulla salute pubblica. Si è voluto disperatamente coprire il fallimento di una poltica che doveva tutelare e non ha tutelato. Così, mentre a Milazzo e nella Valle del Mela, un sinergismo tossico e complesso d´inquinanti di chiara derivazione industriale, fa mutare (metilare) il DNA dei nostri bambini, come pubblicato nel mese di febbraio del 2012 in una rivista prestigiosa l'Epigenomics, le posizioni di garanzia nei vari settori degli Organi di Stato, ognuno ben pagato per il proprio lavoro, invece di garantire la salute dei cittadini con azioni correttive, facendo rispettare le leggi in materia, stanno inoperosi, oppure "indagano a lungo" perché a loro dire le indagini sono "complesse". Con ciò vorrebbero giustificare la loro inerzia ad agire. I legislatori hanno emanato leggi specifiche e stabilito valori d´inquinamento da non superare, per così tutelare la salute dei cittadini e dei lavoratori.

Ma i preposti a farli rispettare non vigilano e di conseguenza non intervengono e le industrie fanno i loro comodi ed i loro lauti guadagni, di cui una parte li distribuiscono in "beneficenza". Si rilasciano autorizzazioni AIA senza conoscere preliminarmente l´inquinamento esistente in zona e prevedere l´impatto ambientale che l´impianto che si vuole costruire può produrre? E nel caso in cui s´impongono prescrizioni vincolanti e misure restrittive per l´industria che chiede l´autorizzazione, chi deve fare i controlli come fa a controllare se non sono installate le centraline di rilevamento come nel comprensorio di Milazzo? E se è stata imposta una normativa d´esercizio d´impianti, onde contenere le emissioni allo stato preesistente, chi doveva controllare l´effettiva applicazione della normativa, ha controllato svariate volte nel tempo? Noi crediamo di no, perché sappiamo che nelle varie sedi non ci sono riscontri.La gente continua ad ammalarsi e morire e chiediamo: che fine hanno fatto i fondi stanziati per i Piani di Risanamento ambientali e di bonifica, i cosiddetti fondi strutturali ? Perchè la Regione Siciliana continua a non firmare i documenti che riguardano i suddetti PIANI DI RISANAMENTO?

Noi gridiamo con forza che questa firma salverebbe la vita ai siciliani che risiedono nei siti inquinati dichiarati ad alto rischio di crisi ambientale. Perché non sono stati presi provvedimenti nei confronti dei tre CTU scelti dal Tribunale di Barcellona P.G.? Gli stessi dovevano verificare l´esistenza e il nesso causale delle malattie denunciate in ricorso. Dopo aver intascato 210,00 Euro pro capite senza rilasciare ricevuta e dopo aver fatta solamente l´anamnesi del soggetto e qualche rara auscultazione col fonendoscopio su alcuni soggetti, senza alcuna visita specialista o accertamento tecnico per avvalorare o escludere la malattia, hanno hanno stilato relazioni negative, come se i lavoratori avessero lavorato in una fabbrica di caramelle.

I tre CTU hanno procurato danno ai lavoratori che li hanno denunciati alla Procura della Repubblica di Barcellona perchè non hanno considerato alcun documento ambientale depositato agli atti del processo, contravvenendo così d'applicare l'ordinanza dei giudici che l'invitavano a cercare in essi il nesso causale e l'eccedenza dei dati statistici. Dopo due anni, ancora la procura non si è pronunciata nei loro confronti, e noi lavoratori paventiamo danni maggiori. Come non guardare i documenti di provata scientificità, come il progetto WHO Euro e il progetto SENTIERI, fatti appositamente per le industrie di Gela, Milazzo e Priolo, e introdotti in causa, di cui il secondo è stato applicato all´ILVA di Taranto. Invece, ecco che i CTU si rifanno agli studi della Cattolica di Roma introdotti in causa dalla controparte, i quali sono studi generici non conducenti e concludenti per il caso specifico dei lavoratori in causa.La costituzione Italiana sancisce il diritto al lavoro di tutti i cittadini. Ma noi reclamiamo prima che il diritto al lavoro, il DIRITTO ALLA SALUTE, perché se non c´è salute come si lavora? Noi reclamiamo il diritto al LAVORO PULITO che non intacca la nostra salute, quella della nostra famiglia, quella dei cittadini e soprattutto quella delle prossime generazioni.

Il Comitato di Crisi dei lavoratori

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