Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

VERTENZA TRISCELE: "FINITA LA TELENOVELLA NEL PEGGIORE DEI MODI, I LAVORATORI VERRANNO LICENZIATI”

Dichiarazione del segretario generale Fai Cisl, Calogero Cipriano, sull'esito della vertenza Triscele a Messina
Messina, 18/12/2012 - "E' finita la telenovella, purtroppo nel peggiore dei modi in quanto i lavoratori verranno licenziati dal primo gennaio. La citta' di Messina subisce un'altra grande ingiustizia, sacrificata sull'altare della speculazione.
Un'operazione di puro interesse economico che avevamo denunciato sin dall'inizio. E' palese che nel 2007 vi sia stato
l'acquisto di un terreno e non di una fabbrica. Di salvatori della
Patria, alla fine, non ne abbiamo visti.

Dall'istanza presentata di concordato preventivo liquidatore, inoltre,
i lavoratori rischiano al momento del licenziamento anche di non
percepire il Tfr. E' chiaro che ci difenderemo in tutte le sedi per
poter accorciare i tempi di liquidazione e dare dignita' ai lavoratori
che oltre la beffa della famiglia Faranda rischiano di subire anche un
danno economico. Stiamo parlando di circa 2 milioni di euro che la
proprieta' deve corrispondere ai lavoratori".

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