Codice della Strada: una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi

CODICE STRADA. ANNALISA CORRADO (SEGRETERIA NAZIONALE PD E MEP S&D): “ENNESIMO DISASTRO DEL GOVERNO, NORMA REPRESSIVA E IDEOLOGICA FATTA SULLA PELLE DELLE PERSONE”  Roma, 20 novembre 2024 - "L’approvazione del Codice della Strada non è che l’ennesimo disastro del Governo, che peggiora invece di migliorare la vita dei cittadini. Si tratta di una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi che vogliono adottare pratiche innovative e che non fa assolutamente nulla per prevenire gli incidenti stradali, che ancora oggi registrano numeri terrificanti – oltre 3.000 morti e 200.000 feriti ogni anno”, dichiara Annalisa Corrado, Responsabile Conversione Ecologica nella Segreteria Nazionale del PD e MEP S&D, Commissione ENVI. La riforma, a lungo sbandierata dal Governo Meloni, ha ricevuto oggi l’approvazione in Senato. Tutte le principali associazioni italiane dei familiari delle vittime sulla strada, insieme con le associazioni ambientaliste e per la mobi

ARS PALERMO, IL DPEF RINVIATO NUOVAMENTE PER MANCANZA DEL NUMERO LEGALE

All'Assemblea regionale Siciliana è stata nuovamente rinviata la votazione del Dpef per mancanza del numero legale: assenti i 15 deputati del Movimento 5 Stelle. Il Movimento 'pretende' le risposte richieste sulla sospensione della costruzione del Muos di Niscemi. "Il Governo ha una settimana per confermare il blocco dei lavori del Muos - ha detto La Rocca del M5S, solo dopo torneremo in aula per votare"

Palermo, 31/01/2013 – Il presidente del’Ars, Giovanni Ardizzone, ha rinviato ancora una volta la votazione dell’Assemblea sul Dpef, Documento di programmazione economica e finanziaria, per mancanza del numero legale. Nella scorsa seduta di martedì era già venuto meno il numero legale per l’uscita dall’aula dei deputati del Movimento 5 Stelle.

“Onorevoli colleghi, apprezzate le circostanze e considerata l’assenza del numero legale, è evidente che se dovessimo rinviare la seduta di un’ora o di ventiquattro ore non otterremmo alcun risultato. Pertanto, è intenzione della Presidenza rinviare l’Assemblea a mercoledì 6 febbraio 2013, alle ore 16.00, iniziando con la votazione del DPEF per gli anni 2013-2017. Inoltre, abbiamo concordato con il Governo e, per esso, con il Presidente Crocetta di riferire in Aula sulla vicenda abbastanza attuale che è quella della programmazione dei fondi comunitari”.

L’on. Greco aveva chiesto che la votazione del DPEF avvenisse per scrutinio palese nominale, “pertanto, chiedo la verifica del numero legale”.

Il presidente Ardizzone, rispondeva che “in base al Regolamento interno tale richiesta non può essere accolta perchè deve decorrere mezz’ora dal preavviso per la votazione elettronica, comunicato ad inizio di seduta”.

GRECO Giovanni. Sospenda l’Aula!

PRESIDENTE. Mi faccia parlare, così evitiamo contrapposizioni tra me e lei, visto che non ce n’è
motivo. Il Presidente dell’Assemblea, ma questo è sempre successo, legge il cosiddetto “preavviso” che, prima di trenta minuti, non si può procedere a votazione col sistema elettronico o a verifica di
numero legale. I trenta minuti non sono ancora decorsi.

GRECO Giovanni. Lei non può mettere un documento così importante in votazione senza che…

PRESIDENTE. Infatti, non lo sto votando, onorevole Greco, mi scusi. In adempimento alla sua richiesta, quindi, slittiamo i lavori, per iniziare a discutere e riverifichiamo il numero legale, eventualmente, alle ore 11.10. Prima delle ore 11.10, non ci sarà votazione con il sistema elettronico.

CRACOLICI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, voglio avanzare una proposta ai colleghi,
poiché il DPEF è l’unico atto in cui, in realtà, la votazione avviene attraverso un ordine del giorno. E chi manifesta una contrarietà, di norma, presenta un ordine del giorno alternativo, anche perché la
bocciatura dell’ordine del giorno cosa presuppone, che non si approvi il DPEF?
Esiste un procedente, come molti di voi ricorderanno: il DPEF è stato approvato con ordine del
giorno che ne cambiava il senso, ma è stato approvato un altro DPEF.
Non si può bocciare il DPEF, ripeto, tranne che non vi sia un ordine del giorno che ne cambi la
natura. Siccome non mi risulta che sia stato depositato alcun ordine del giorno che cambia la natura
del DPEF, chiedo ai colleghi - per evitare di rimanere soltanto qui per ragioni quasi un po’
goliardiche - di prendere atto della condizione, che non c’è un ordine del giorno contrapposto, e
pertanto si può votare benissimo per alzata e seduta.

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