Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

POLITICHE 2013: LE RAGIONI DEL “NO VOTO”

La Sicilia non potrà accontentarsi mai di una semplice autonomia, eraltro disattesa!
21/01/2013 - Dopo il deposito del nuovo contrassegno, «avremmo voluto presentare le liste per la Camera ed il Senato, per dare l’opportunità ai Siciliani di votare per se stessi – ha dichiarato il leader del MIS, prof. Salvatore Musumeci –, ma non sono maturate le condizioni per poter affrontare e superare gli sbarramenti, altamente proibitivi per le forze minori.
Per tali motivi, e come segno di protesta contro una legge elettorale vergognosa ed iniqua, indichiamo l’alternativa del “NO VOTO”, sempre nel rispetto delle libertà individuali dei nostri iscritti e simpatizzanti. Non siamo organici a nessun schieramento politico, ma solo agli interessi della Sicilia e dei Siciliani, in cammino verso l’Autodeterminazione politica ed economica».

Sicuramente, il deposito del contrassegno – come già ribadito da Nello Rapisarda e Carmelo Cuschera (segretario e vicesegretario) –, è stato “un significativo atto di testimonianza identitaria per rappresentare il mai sopito desiderio di Indipendenza del Popolo Siciliano, da sempre tenuto in regime di vergognosa sudditanza dallo Stato unitario”.
Urge creare una forte coalizione indipendentista, capace di risvegliare l’orgoglio dei siciliani e di determinare la svolta della Sicilia, indirizzandola verso la sovranità.

Rimane attuale – al di là di qualsiasi retorica e demagogia –, il pensiero del leader storico del MIS, on. Andrea Finocchiaro Aprile: «La Sicilia non potrà accontentarsi mai di una semplice autonomia, cioè di un ufficio decentrato qualsiasi che la amministri nel nome di una presunta madrepatria ma in sostanza in nome della prima cricca affaristica che siede al potere centrale e non vede altro nella Sicilia che una colonia da sfruttare e da tenere con la catena al piede pronta ad essere ribadita ove volesse sollevare il capo e dire: basta; in casa mia comando io!

Quindi l’aspirazione dei Siciliani che tali voglion chiamarsi e non bastardi o venduti, sarà l’indipendenza dell’Isola, cioè il diritto di decidere da sé delle sue sorti politiche, sociali, economiche, culturali, industriali, finanziarie, militari senza interferenze di altri che nulla sanno, nulla comprendono dei nostri bisogni, delle nostre esigenze, del nostro spirito, ed altro non comprendono se non obbligarci al lavoro per smungerci e mandarci al macello. La Sicilia che per più di un millennio fu uno Stato sovrano e indipendente, anche quando la sua corona posava sul capo di un re di altra nazione, non potrà e non dovrà che essere Stato sovrano, indipendente, confederato con altri stati parlanti la lingua italiana, con parità di diritti e di doveri.

Qualunque altra forma politica sarà inaccettabile perché menomerebbe la dignità del siciliano riducendolo ad un perpetuo coloniale che non è presumibile in una Sicilia che fu maestra di civiltà, quando le altre regioni erano dominate dalla barbarie. [...] La Sicilia indipendente potrà avviarsi sicura verso quell’avvenire di prosperità che è nell’aspirazione di tutti i Siciliani. L’indipendenza della Sicilia è questione di vita o di morte per i Siciliani. Quanto più presto la Sicilia potrà ricominciare a marciare sulle basi di libertà tanto più presto essa rinascerà dalle sue rovine, dai suoi lutti e dalle sue lacrime in cui i governi italiani l’hanno sempre tenuta. [...]

Il MIS non è un partito: esso è un movimento, un apostolato, una opera di redenzione! Lottare per l’Indipendenza è evoluzione, è missione amorosa, è soprattutto sinonimo di civiltà. L’Indipendenza è una spontanea conseguenza della maturità politica di un popolo! Il Popolo di Sicilia vuole la Libertà! VIVA LO STATO SOVRANO DI SICILIA!» (A.F.A. Doc. “Memoriali e Testi Ideologici”, dattiloscritti firmati, 1946).

Commenti

  1. la versione siciliana dei leghisti..

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  2. ALMENO QUESTI FANNO PARTE DELLA NOSTRA TERRA NON REMERANNO MAI CONTRO GLI INTERESSI DEL POPOLO SICILIANO

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