Al Presidente della Regione Siciliana on. Rosario Crocetta
Messina 2 febbraio 2013 - Ill. mo Presidente, la presente cade sicuramente in un momento politico e sociale di particolare tensione, per le tante sfide amministrative, politiche ed elettorali che la nostra Sicilia vive, ma ho ritenuto opportuno scriverti alla vigilia della tua venuta nel messinese per presentare le liste del Movimento il Megafono,
perché ritengo, da discolo della politica della mia amata città, che quello di domani non dovrà e non deve essere inteso dai cittadini e da te solo come un semplice momento elettorale, ma al contrario come un “istante” di speranza per tutti i figli di Messina e della sua provincia che quotidianamente lottano per la sopravvivenza e per cercare di rimanere nella terra natia.
Non vorrei che le processioni di adde
tti ai lavori che tu ricevi costantemente a Palermo ed a Castel di Tusa devino la tua attenzione e sensibilità, rispetto a vertenze sociali che rischiano di condannare noi messinesi al baratro a causa di una politica mai all’altezza della 13 città d’Italia.
Quanto stanno vivendo i lavoratori della Sicilia Limoni, fabbrica di essenze di agrumi che da 40 anni produce attività e visibilità in campo internazionale, con il drastico passaggio dal “Panettone al Licenziamento collettivo” di tutti i suoi dipendenti, apparentemente per crisi di mercato, ma in vero per riattivare il presidio industriale in altra Nazione, e quindi solo ed esclusivamente per motivi fiscali, deve fare riflettere tutti e te per primo nell’importante qualità del ruolo, su un precedente che a lunga andare potrebbe diventare un trend per tutti gli insediamenti industriali siciliani, destinati “alla fuga dalla Sicilia e dall’Italia.
26 figli di Messina che rischiano di non avere più un futuro, che perderanno la casa e la giusta quiete sociale che una democrazia dovrebbe garantire, figli di questa terra, lasciati soli dalle Istituzioni, che tutt’oggi, anche se senza speranze, lottano attaccati ai cancelli della loro ditta, per tentare di far cambiare idea ad una società, che a differenza di tante altre, è in attivo ed a sempre prodotto economia per Messina.
Aiutando loro, Messina può veramente diventare esempio e chiave di volta per rilanciare il nostro Statuto regionale e mostrare al popolo che l’epoca dei proclami e della solidarietà fine a se stessa è finita, per lasciare spazio ad una vera rivoluzione culturale che ti consenta di ipotizzare tavoli di concertazione con la Sicilia Limoni per prima, con un piano di defiscalizzazione ed incentivazione industriale finalizzato ad aiutare veramente la nostra provincia, tra l’alto tra le prerogative riconosciute dallo Statuto Speciale.
Ma sarebbe ingiusto non ricordare tutti i lavoratori delle tante società e ditte che in questi anni hanno perso il lavoro o i dispersi delle tragedie ambientali che si sono abbattuti sul nostro territorio dal 2008 ad oggi, che meritano il tuo impegno per realizzare categorie protette presso le direzioni provinciali del lavoro, che garantisca loro la possibilità di continuare a sperare che essere messinesi non vuol più dire essere cittadini di serie C.
Scrivendo questa nota sento provenire dalla Piazza del Duomo la melodia dell’Ave Maria, che ispira l’uomo e non il politico, a chiederti vera attenzione per tutti i figli della provincia di Messina e per tutti coloro che sin dal primo momento hanno creduto nell’avventura Crocetta, senza mai chiedere prebende in cambio o facili posizionamenti nei cosiddetti “sottogoverni”, ma perché hanno dato fiducia all’uomo Crocetta, alla sua storia, alla storia di un centro sinistra, che anche in città nel bene e nel male, ha saputo fare la differenza con chi comandava e con chi ci ha condannato all’anonimato.
Presidente tu ed i tuoi alleati avete un opportunità storica, non sprecarla rilanciando il “modus agendi” che fu della quella politica che ci ha massacrato, sii esempio di speranza e non di proclami.
Messina merita dignità!
Un rappresentante del popolo
Roberto Cerreti
Io spero nel taglio dei politici, dei consiglieri e tutti gli inutili. Pensate quante sicilia-limoni si potrebbero salvare.
RispondiEliminaCerretti ha detto bene, defiscalizzare e' la parola chiave.
RispondiEliminaBisogna levare la gestione dei soldi dalle mani di politici e burocrati:
ne fanno cattivo uso!!!