A Milazzo incontro pubblico, giovedì 21 febbraio, con Francesco Forgione, Presidente della Commissione parlamentare Antimafia dal 2008 al 2010 e capolista al Senato con Sinistra Ecologia e Libertà
Milazzo, 22/02/2013 - Nel pomeriggio di giovedì 21 febbraio, nei locali del circolo Sel di Milazzo “Danilo Dolci”, ha avuto luogo un incontro pubblico con
Francesco Forgione, Presidente della Commissione parlamentare antimafia dal 2008 al 2010 e attualmente capolista al Senato in Sicilia e Liguria con Sinistra Ecologia e Libertà.
Il dibattito, arricchito da molteplici interventi, ha fatto emergere fin da subito un interesse condiviso per il recupero della sfera locale, indispensabile volano per la ripresa di Milazzo così come dell’intero Meridione. Si fa riferimento quindi innanzitutto alla città di Milazzo, nella quale, come rilevato da Antonio Isgrò, le richieste di supporto inoltrate dalle famiglie ai servizi sociali sono decuplicate, senza però che all’incremento della domanda si associ una maggiore capacità economica di farvi fronte. Situazione questa che si aggrava con la situazione di dissesto nella quale versa il comune milazzese.
Allargando la visione fino ad abbracciare la provincia e l’intera Sicilia la campagna di Forgione, condotta secondo il modello classico degli incontri vis à vis, ha fatto emergere tutta l’attesa della popolazione, che si è dimostrata disponibile a confrontarsi sulla scia del bisogno di una sinistra che ricostruisca e valorizzi l’identità siciliana. Quello che si presenta davanti alla coalizione è avvertito come uno spazio enorme, che porta con sé una grande responsabilità nella costruzione di un’offerta politica fuori dalle logiche della mera opposizione.
Il programma esposto dal capolista SEL al Senato si è snodato su tre imperativi: l’abbandono di una visione dell’Italia che sia incentrata solo sul Nord, tagliando fuori il meridione dai processi decisionali con il conseguente impoverimento della cultura e dell’identità stessa del Sud, troppo spesso banalizzata dalla solitaria discussione sulla fattibilità del ponte sullo Stretto; la riqualifica di SEL come di “Quelli dei beni pubblici”, riferendosi al patrimonio idrogeologico e all’insieme di costruzioni culturalmente rilevanti. Per far ciò è necessario attuare politiche di riconversione economica con il sostegno pubblico ed interventi a carico dei privati, perché una realtà fatta di finanziamenti pubblici a pioggia non è più sostenibile ma va sostituita con un approccio focalizzato sull’uso di fonti di energia rinnovabili, delle quali la Sicilia è notoriamente provvista. Il terzo polo sul quale si deve puntare è il rilancio dell’università, a fronte di un’emorragia degli iscritti dovuta a una crisi economica delle famiglie e a un impoverimento dell’offerta universitaria.
Milazzo, 22 febbraio 2013
Francesca De Gaetano
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