Codice della Strada: una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi

CODICE STRADA. ANNALISA CORRADO (SEGRETERIA NAZIONALE PD E MEP S&D): “ENNESIMO DISASTRO DEL GOVERNO, NORMA REPRESSIVA E IDEOLOGICA FATTA SULLA PELLE DELLE PERSONE”  Roma, 20 novembre 2024 - "L’approvazione del Codice della Strada non è che l’ennesimo disastro del Governo, che peggiora invece di migliorare la vita dei cittadini. Si tratta di una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi che vogliono adottare pratiche innovative e che non fa assolutamente nulla per prevenire gli incidenti stradali, che ancora oggi registrano numeri terrificanti – oltre 3.000 morti e 200.000 feriti ogni anno”, dichiara Annalisa Corrado, Responsabile Conversione Ecologica nella Segreteria Nazionale del PD e MEP S&D, Commissione ENVI. La riforma, a lungo sbandierata dal Governo Meloni, ha ricevuto oggi l’approvazione in Senato. Tutte le principali associazioni italiane dei familiari delle vittime sulla strada, insieme con le associazioni ambientaliste e per la mobi

SGARBI SU CROLLI SALEMI: «DALLA PROCURA DI MARSALA INCHIESTA GROTTESCA CHE IGNORA LA LEGGE”

Crolli nel centro storico di Salemi: nessun rinvio a giudizio, solo conclusione indagini. Esposto per violazione del segreto istruttorio. La messa in sicurezza delle case distrutte dal terremoto del ’68 è di competenza dello Stato centrale. Sulle opere d’arte del Museo della Follia: «La vicenda non mi riguarda. Le statue sono nel Museo di Matera. I commissari saranno denunciati per calunnia e diffamazione»

ROMA, 01/02/2013 - Vittorio Sgarbi interviene sul contenuto dell’articolo dal titolo «Sgarbi si porta le statue del Museo. Il Comune lo denuncia», a firma di Alessandra Ziniti, pubblicato sull’odierna edizione siciliana del quotidiano «La Repubblica», nonché sul sito internet all’indirizzo http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/02/01/news/sgarbi_si_porta_le_statue_del_museo_il_comune_di_salemi_lo_denuncia-51684868/.

Sulle opere d´arte realizzate dall´artista Cesare Inzerillo per il Museo della Follia di Matera, adesso reclamate dai commissari straordinari di Salemi, e sull´avviso di conclusione delle indagini notificato dalla Procura della Repubblica di Marsala per un’asserita omissione d'atti d´ufficio relativa agli immobili del centro storico di Salemi distrutti dal terremoto del 1968, si osserva quanto segue:

1) «Io non ho nessuna statua di Cesare Inzerillo. Il fatto non riguarda me ma l´artista. Io ho semplicemte indicato la necessità di realizzare un Museo che non avesse sede a Salemi, ma a Matera. I commissari prefettizi devono parlare con Matera, e se vogliono qualcosa indietro la chiedano pure ad Inzerillo. Pertanto, ritenuta la falsità della notizia, mi sono visto costretto -anche per tutelare la mia onorabilità- a conferire mandato al mio legale di denunciare tutti i responsabili per calunnia e/o per diffamazione»;

2) Sull´inchiesta della Procura di Marsala relativa ad una presunta omissione di atti d´ufficio per la messa in sicurezza della case del centro storico, evidenzio che si tratta di un’inchiesta grottesca atteso che la legge stabilisce, inequivocabilmente, che il recupero e la messa in sicurezza delle case distrutte dal terremoto del 1968 è di esclusiva pertinenza dello Stato centrale. Ad ogni modo, osservo che per 40 anni nessuno - compresa la Procura inquirente - si è preoccupato delle case abbandonate del centro storico di Salemi.

Oggi, incredibile, si vorrebbe colpire, chi, quelle case, con un progetto di cui ha parlato tutto il mondo, ha tentato di recuperarle. Quindi - contrariamente a quanto scrive oggi l'articolista - nessuna richiesta di rinvio a giudizio nei miei confronti da parte del Pubblico Ministero, ma solo la notifica dell'avviso conclusione indagini, al quale posso oppormi chiedendo di essere sentito, con possibilità di richiesta di archiviazione; ad ogni buon conto, per questa ed unica indagine, risulto indagato dalla Procura di Marsala per una semplice contravvenzione. Per altro verso, in ordine all'asserita omissione di atti d'ufficio, specifico di non aver ricevuto, a tutt'oggi, alcuna comunicazione. Ne discende la violazione del segreto investigativo da parte di tutti coloro che scrivono queste cose – false - che, in ogni caso, danneggiano la mia privacy ed il mio onore e decoro. Infine, rilevo che il magistrato titolare dell´indagine circa l'asserita contravvenzione contestatami è il dr. Dino Petralia, più volte indicato come probabile candidato al Parlamento nelle file del centrosinistra»

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