Traffico di migranti. La Polizia di Stato di Palermo chiude più di 700 siti di trafficanti di esseri umani

Traffico di migranti. La Polizia di Stato chiude più di 700 siti di trafficanti, per attrarre i 'clienti' con indicazioni sulle tariffe.  16 sett - Traffico di migranti provenienti dalle rotte maghrebine, la Polizia di Stato di Palermo, in collaborazione con la locale Sisco e con il coordinamento del Servizio centrale operativo, ha avviato il monitoraggio delle pagine social ed i profili utilizzati dai trafficanti di esseri umani per promuovere i viaggi illegali dalle coste nordafricane a quelle nazionali. Le analisi sono state condotte anche dai poliziotti della Squadra mobile di Palermo.  Le associazioni criminali si servono dei social network per pubblicizzare le proprie attività illegali e sponsorizzare i servizi di trasporto. Diversi sono i contenuti utilizzati dai gestori di quelle pagine per attrarre nuovi "clienti", in alcuni casi venivano offerti prezzi scontati per donne e bambini, nonché veri e propri pacchetti viaggio per famiglie.  Nei siti erano ind

SALVARE TELESPAZIO DELLO SCANZANO E I SUOI LAVORATORI, MOZIONE DI CAPUTO CON FONTANA, GERMANÀ E ASSENZA

Palermo, 20/03/2013 - “Rilanciare il centro Telespazio dello Scanzano, attraverso una collaborazione con la Regione, significherebbe evitarne la ventilata chiusura, salvare il posto di lavoro di 26 qualificatissimi dipendenti e un fiore all’occhiello per la Regione stessa” lo dice il
vicepresidente della commissione Attività produttive, Salvino Caputo, presentando una mozione che impegna il presidente Crocetta e gli assessori competenti in tal senso.

La Teslespazio spa è una joint venture fra Finmeccanica, socia di maggioranza, e Thales che ne detiene il 33%; è tra i maggiori operatori mondiali nella gestione dei satelliti, nei servizi di osservazione della Terra, di navigazione satellitare e di servizi di connettività integrata; ha sedi italiane in Abruzzo, Lombardia, Basilicata, tutte in attivo e perfettamente funzionanti: unico neo, il centro che insiste nell’areale di Piana degli Albanesi, con perdite di due milioni all’anno.

“Non è un’attività che sviluppi alcun tipo di inquinamento – sottolinea Caputo – mentre rimane fra quelle tecnologiche delle quali ormai il mondo moderno non può più fare a meno. Farla morire o dislocare diventerebbe una jattura anche per il nostro territorio regionale”.
Per questo, nell’atto ispettivo firmato anche da Giorgio Assenza, Nino Germanà e Vincenzo Fontana, si fa riferimento alla fattiva collaborazione che gli altri centri nella Penisola hanno con le Regioni di appartenenza. “Non rimaniamo ultimi o, addirittura, esclusi anche in questo”, concludono i quattro firmatari.



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