Ponte sullo Stretto: "Roma ci restituisca il miliardo e 300 milioni di fondi FSC scippati ai siciliani"

Di Paola (M5S): Risorse per il ponte siano restituite ai siciliani. Il definanziamento da 3 miliardi proposto a Roma dalla destra di Meloni, Salvini e Schifani che coinvolge il progetto del ponte sullo Stretto rilancia quanto diciamo da sempre: Roma ci restituisca il miliardo e 300 milioni di fondi FSC scippati ai siciliani per un ponte di propaganda. Tali fondi devono essere destinati ad opere necessarie alla nostra regione, quali strade, scuole e ospedali.  Palermo 16 dicembre 2025  - “Altro che ponte di propaganda, ridateci gli 1,3 miliardi di fondi FSC. Il definanziamento da 3 miliardi proposto a Roma dalla destra di Meloni, Salvini e Schifani che coinvolge il progetto del ponte sullo Stretto rilancia quanto diciamo da sempre, anche con una mozione del novembre scorso: Roma ci restituisca il miliardo e 300 milioni di fondi FSC scippati ai siciliani per un ponte di propaganda. Tali fondi devono essere destinati ad opere necessarie alla nostra regione, quali strade, scu...

SALVARE TELESPAZIO DELLO SCANZANO E I SUOI LAVORATORI, MOZIONE DI CAPUTO CON FONTANA, GERMANÀ E ASSENZA

Palermo, 20/03/2013 - “Rilanciare il centro Telespazio dello Scanzano, attraverso una collaborazione con la Regione, significherebbe evitarne la ventilata chiusura, salvare il posto di lavoro di 26 qualificatissimi dipendenti e un fiore all’occhiello per la Regione stessa” lo dice il
vicepresidente della commissione Attività produttive, Salvino Caputo, presentando una mozione che impegna il presidente Crocetta e gli assessori competenti in tal senso.

La Teslespazio spa è una joint venture fra Finmeccanica, socia di maggioranza, e Thales che ne detiene il 33%; è tra i maggiori operatori mondiali nella gestione dei satelliti, nei servizi di osservazione della Terra, di navigazione satellitare e di servizi di connettività integrata; ha sedi italiane in Abruzzo, Lombardia, Basilicata, tutte in attivo e perfettamente funzionanti: unico neo, il centro che insiste nell’areale di Piana degli Albanesi, con perdite di due milioni all’anno.

“Non è un’attività che sviluppi alcun tipo di inquinamento – sottolinea Caputo – mentre rimane fra quelle tecnologiche delle quali ormai il mondo moderno non può più fare a meno. Farla morire o dislocare diventerebbe una jattura anche per il nostro territorio regionale”.
Per questo, nell’atto ispettivo firmato anche da Giorgio Assenza, Nino Germanà e Vincenzo Fontana, si fa riferimento alla fattiva collaborazione che gli altri centri nella Penisola hanno con le Regioni di appartenenza. “Non rimaniamo ultimi o, addirittura, esclusi anche in questo”, concludono i quattro firmatari.



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