Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

VERDI E WAGNER ALLA LUTE DI MILAZZO

02/03/2013 - La Lute – Libera università per la terza età- di Milazzo dedica l’incontro di venerdì 1 marzo 2013 (ore 16,30 - Istituto Tecnico Tecnologico “E. Majorana” di Milazzo) alla musica, con una relazione del prof. Massimo Raffa dal titolo Verdi vs. Wagner? I dilemmi del melomane, che si inserisce nel ciclo di iniziative programmate per il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi e Richard Wagner (1813‐2013), che sono state aperte dalla relazione del M° Luigi Cordova su Le passioni di Verdi.
Il bicentenario riporta in primo piano il tema – mai sopito, in verità – della contrapposizione tra questi due titani del teatro musicale: contrapposizione che si è voluta costruire, secondo lʹantica partigianeria italica, almeno a partire dagli anni ʹ70 dellʹ800 – la prima italiana del Lohengrin a Bologna, con relativa coda di polemiche, è appunto del 1871. Nella relazione, il cui titolo si pone, non a caso, in forma dubitativa (Verdi vs. Wagner?), si vuol mostrare come una tale polarizzazione sia solo in parte giustificata dai fatti musicali, e derivi in misura molto maggiore da fattori ideologici, propagandistici e pertanto extramusicali. 
Al di là delle indubbie differenze nel mondo concettuale, nel sistema di valori e nella tecnica compositiva, i due artisti sono accomunati dallʹattenzione al melodramma come espressione teatrale totale e – diremmo oggi – multimediale; sicché il melomane del titolo, più che sentirsi obbligato a una scelta dilemmatica, dovrebbe forse vedere nellʹuno e nellʹaltro due strade complementari che portano verso il cuore dellʹuomo, teatro dellʹeterno scontro tra le opposte forze elementari dellʹamore e dellʹodio, dellʹeroismo e dellʹavidità, dellʹamicizia e del tradimento.

Il relatore, Massimo Raffa, laureato in Lettere classiche e diplomato in pianoforte -col massimo dei voti, dottore di Ricerca in Filologia greco‐Latina e docente di latino e greco nel Liceo Impallomeni di Milazzo– è specializzato in storia della musica greca e romana e in teoria musicale e storia della teoria musicale antica. Ha pubblicato –fra l’altro- un contributo sugli strumenti musicali e gli ensemble strumentali nel mondo greco e romano in un volume edito a cura dellʹUniversità Aristotele di Salonicco, traduzioni dal greco, saggi nellʹenciclopedia LʹAntichità. Grecia, curata di Umberto Eco, articoli su riviste italiane e straniere di filologia classica e musicologia, e ha tenuto relazioni e conferenze in Italia e all’estero (Londra, Parigi, Berlino, Salonicco).

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