Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

‘BIANCO ROSSO E VERDI’, SAGA TRICOLORE DI UNA NAZIONE AL TEATRO MASSIMO


Bianco Rosso e Verdi, lo spettacolo, vincitore del prestigioso Premio Abbiati dell’Associazione Nazionale Critici Musicali italiani quale miglior iniziativa del 2009, torna in scena nell'anno del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi (13 recite fra aprile e maggio 2013). In anteprima, domenica 14 aprile alle ore 12 prova aperta a tutto il pubblico, adulti e bambini (biglietti euro 4). Palermo, Teatro Massimo, domenica 14 aprile ore 12 prova aperta al pubblico, 16, 17, 18 aprile – 7, 8, 9 maggio ore 10 e 11.30 4 maggio ore 11.30


Palermo, 12/04/2013 - «Le nostre celebrazioni per il bicentenario di Verdi – sottolinea il Commissario straordinario del Massimo Prefetto Fabio Carapezza Guttuso – si arricchiscono di un ulteriore appuntamento dedicato alla sua musica: uno spettacolo pensato per i più piccoli ma che è in realtà destinato a tutto il pubblico. Attraverso la vita di Verdi e le sue opere, così come sono narrate nello spettacolo di Francesco Micheli e Giovanni D'Aquila, gli studenti e anche gli adulti possono scoprire in modo nuovo le più note melodie del melodramma italiano dell'Ottocento e i tanti “slogan” morali e ideologici che hanno segnato gli anni intensi del Risorgimento. Dal 1861 gli italiani hanno una Nazione in cui riconoscersi e in cui affermare una rinnovata identità politica ed etica che trova perfetta corrispondenza nelle opere verdiane. È un ulteriore momento per ribadire l'importanza dell'ascolto musicale a sostegno dell'educazione scolastica».

Bianco Rosso e Verdi è uno spettacolo che fa vivere il teatro in una dimensione totalmente diversa dal solito: l’azione nasce al centro della sala, in cui è costruito un inedito palcoscenico/pedana sul quale si muovono gli artisti che rimangono vicini agli spettatori, sistemati non in platea ma nei palchi del Teatro che si trasforma così in uno spazio rappresentativo nella sua totalità e il pubblico, inserito in questo spazio, agisce da protagonista insieme agli artisti. Ecco come lo stesso Micheli, ideatore e autore della drammaturgia, racconta lo spettacolo in cui le musiche di Giovanni D’Aquila si configurano come un collage di celebri pagine verdiane: «c’è un bimbo molto fortunato: la mamma lo salva salendo in cima al campanile mentre i soldati uccidono e saccheggiano; da ragazzo quel bambino vuole studiare musica ma la sua domanda di ammissione al Conservatorio viene respinta (quell’istituzione oggi è intitolata a lui).
 Le sue prime opere vengono fischiate. Ma Verdi non si dà per vinto, si butta nella mischia; altrettanto si fa nell’Italia attorno a lui, terra oppressa ma non vinta. Entrambi lottano: l’uno per diventare compositore, l’altra per diventare nazione. Liberi. Ma non appena questo accade, tra i due iniziano i problemi e il nostro amico per trent’anni lavorerà lontano da lei. Solo molto tardi, quando il grande maestro è ormai un vecchietto adorato dal mondo intero, tornerà a scrivere per la sua terra, poco prima di morire. È la storia di Giuseppe Verdi; e anche dell’Italia».

Bianco Rosso e Verdi coinvolge Orchestra, Coro e Corpo di ballo del Teatro Massimo. Il soggetto e la regia sono di Francesco Micheli, le musiche originali di Giuseppe Verdi, elaborate e trascritte da Giovanni D’Aquila; scene e costumi di Federica Parolini; coreografie di Luigi Neri.
«Sul doppio canovaccio che intreccia la storia della conquistata identità di popolo italiano nell’Ottocento, col parallelo racconto della vita di Verdi letta attraverso ampi stralci dalle opere, lo spettacolo unisce musicisti del Teatro con numerosi cori nati all’interno delle scuole di primo e secondo grado della città, con un gesto di politica culturale capillare, e particolarmente meritevole in questo contesto urbano, iscritto nel più ampio disegno di iniziative denominate “La scuola va al Massimo”». Associazione Nazionale Critici Musicali, quale migliore iniziativa del 2009.

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