
Messina, 12 aprile ’13 - Filca Cisl e Feneal Uil di Messina rinnovano all'Assessore regionale al Territorio ed Ambiente la richiesta di incontro urgente, già da tempo avanzata, finalizzato a definire il procedimento di autorizzazione ambientale che riguarda la cava di inerti sita nel Comune di San Marco d'Alunzío di proprietà della società Nebrodi Inerti srl.
Le organizzazioni sindacali hanno recentemente promosso una riunione con i lavoratori della Nebrodi Inerti srl e con la proprietà dell’azienda nella quale hanno appreso che ancora oggi non vi sono sostanziali avanzamenti nell'iter amministrativo della pratica trasmessa dalla Nebrodi Inerti nel settembre del 2012.
Ciò nonostante le rassicurazioni fornite dall’amministratore unico della società sul conseguimento di un provvedimento favorevole da parte dell'Assessorato Regionale al Territorio ed Ambiente per effetto sia della recente sottrazione dell'area di cava dalle zone di tutela ambientale (SIC e ZPS) e sia della oggettiva sensibilità dimostrata dall'amministrazione regionale e, in particolare, dal Presidente Crocetta per le legittime istanze occupazionali provenienti dal mondo del lavoro non consente ai sindacai di "abbassare la guardia" di fronte alle preoccupazioni dei lavoratori prima impegnati nelle attività di cava e che, dal luglio del 2012, non percepiscono più nemmeno l'assegno della cassa integrazione. Interessati sono circa 60 lavoratori impiegati tra la via diretta e le attività indotte.
“Ed è proprio dal confronto con questi lavoratori – sottolineano Giuseppe Famiano della Filca Cisl e Giuseppe De Vardo della Feneal Uil - che emerge, in tutta la sua drammaticità, la gravità della situazione attuale, caratterizzata dalle crescenti difficoltà quotidiane con cui si misurano questi lavoratori privi di reddito per far fronte al e esigenze delle loro famiglie ed onorare i loro impegni economici. Da una visione sommaria della vicenda, sembrerebbe la medesima situazione in cui si trovano oggi altri soggetti che, per effetto dell'attuale, crisi economica, hanno perso la loro occupazione. In realtà una differenza sostanziale c'è.
Questi lavoratori, infatti, qualora la società Nebrodi Inerti venisse messa nella condizione di far ripartire l'attività estrattiva, cesserebbero immediatamente il proprio stato di disoccupazione. Ecco allora che, nel caso di specie, si propone in tutta la sua reale dimensione il ruolo della pubblica amministrazione nell'agevolare le iniziative imprenditoriali che sono in grado di produrre effetti positivi nel settore occupazionale”.
“Siamo di fronte – aggiungono - ad una circostanza assai paradossale. Infatti c'è un gruppo di imprenditori che impiegando le proprie risorse private (senza un solo euro di provvidenze pubbliche) intende riavviare un'attività economica che consente la piena occupazione di decine di lavoratori e che, in caso di ulteriore dilazione dei tempi per l'ottenimento della tanto agognata autorizzazione ambientale, rischiano seriamente il fallimento della propria impresa. C'è un'amministrazione regionale che, attraverso una propria autonoma pianificazione, inserisce l'attività estrattiva che ci occupa nel Piano Regionale dei Materiali di Cava e propone l'annullamento del vincolo connesso alle zone SIC e ZPS (annullamento che viene confermato dai Ministero dell'Ambiente e, successivamente, dall'Unione Europea).
Eppure non si riesce ad ottenere il provvedimento di autorizzazione ambientale di competenza dell'Assessorato Regionale ai Territorio ed Ambiente nonostante la ditta abbia prodotto apposita istanza in conformità a tutte le prescrizioni di legge ed abbia ottenuto una miriade di pareri favorevoli e nulla osta da parte di tutti gli altri Enti (Provincia Regionale di Messina, Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Messina, Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Messina, Distretto sanitario ASP Messina, Comune di San Marco d'Alunzio). Per questo, facendoci carico della situazione drammatica in cui versano i lavoratori e le loro famiglie, rivolgiamo un ulteriore pressante appello all’assessore regionale al Territorio e Ambiente, affinché ci riceva urgentemente per porre rimedio alla vicenda e dia una speranza sia alle decine di lavoratori oggi disoccupati”.
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