Messina, 24/04/2013 - Nelle scorse settimane sono stati disposti dal Sig. Questore mirati servizi finalizzati al contrasto al fenomeno della prostituzione ed ai reati connessi allo sfruttamento della prostituzione. L’intensificazione dei servizi di vigilanza effettuati dai poliziotti dell’U.P.G. e S.P. con la
collaborazione degli agenti del Corpo di Polizia Municipale, nelle zone abitualmente frequentate delle prostitute quali il Cavalcavia, Piazza della Repubblica, via La Farina e vie limitrofe, ha permesso l’identificazione di dieci donne straniere dedite all’attività del meretricio. Dopo aver verificato la loro posizione nel territorio nazionale, sono stati adottati opportuni provvedimenti nei confronti di alcune di esse.
In particolare una donna di nazionalità colombiana è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria perché priva di documenti e in posizione irregolare sul territorio italiano. Alla stessa è stato notificato un decreto di espulsione, e successivamente è stata trasferita al CIE (Centro identificazione ed espulsione) Ponte Galeria di Roma.
Ad una cittadina romena, rintracciata più volte nel territorio dello stato dedita all’attività del meretricio e diffidata al rispetto della normativa inerente la circolazione dei cittadini comunitari, è stato notificato il decreto di allontanamento del Prefetto per motivi di P.S..
Infine, una cittadina del Ghana, trovata in possesso di permesso di soggiorno scaduto, rilasciato dalla Questura di Palermo, è stata invitata a presentarsi presso quell’ufficio Immigrazione per regolarizzare la sua posizione, non potendo essere espulsa per motivi di salute.
Inoltre, nel medesimo contesto, un cittadino italiano è stato deferito in stato di libertà per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
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Nel pomeriggio di ieri gli agenti della Squadra Mobile hanno tratto in arresto un messinese di anni 45, in ottemperanza all’Ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali del Tribunale di Messina.
L’arrestato dovrà scontare la pena residua di 1 anno ed 1 mese, per essere stato riconosciuto responsabile del reato di spaccio e traffico di sostanze stupefacenti.
L’uomo venne arrestato nell’ambito dell’inchiesta “Profumo d’Oriente”, condotta dalla Squadra Mobile nel 1999, che smantellò un traffico internazionale di marijuana tra Messina e l’Albania e che portò all’arresto di 13 persone.
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