Milazzo, 19/05/2013 - Venerdì 24 maggio 2013, alle ore 17, presso l’Istituto Tecnico Tecnologico “E. Majorana” di Milazzo (via Tre Monti), la LUTE - Libera Università della Terza Età ricorderà, nel 25° anniversario della morte, il filosofo milazzese Filippo Bartolone, con una conferenza di Enzo Cicero (suo allievo, autore di saggi sul suo pensiero e curatore della ripubblicazione di sue opere) sul tema “Il Prometeo incatenato e l’Ecce Homo: i supremi simboli tragici dell’umano nel pensiero di Filippo Bartolone”
Nato 1919, Bartolone compie gli studi liceali a Milazzo (città alla quale resterà sempre legato, anche per le iniziative culturali promosse dal fraterno amico Peppino Pellegrino), si laurea in Giurisprudenza a Messina nel 1944 con una tesi su morale e diritto, insegna due anni nel Liceo di Barcellona, nel ’46 è fra i fondatori della rivista “Teoresi” di Vincenzo La Via e inizia la sua attività di docente nell’Università di Messina, dapprima insegnando Storia delle Religioni, e, successivamente, Filosofia Medioevale, Filosofia del Diritto, Filosofia Morale e, infine, Filosofia Teoretica.
Esponente di punta del pensiero cattolico, è in rapporto con filosofi come Sciacca, Prini, Bausola, Le Senne. Forest, presiede il Movimento Laureati Cattolici ed è componente dell'Associazione Docenti Universitari Cattolici. Fonda la sezione messinese della Società Filosofica Italiana, di cui sarà anche presidente, e promuove incontri e dibattiti. È impegnato sul piano civile e politico: viene arrestato per attività antifascista nel ’43, e negli Anni Sessanta fonda il “Circolo Francesco Luigi Ferrari”.
“Carattere schivo, e per certi versi altero, alieno dai compromessi, nemico delle logiche di potere”, mente metafisica di straordinaria profondità e “straripante ricchezza concettuale e densità espressiva”, Bartolone, seppur afflitto per tutta la vita da una grave forma di distrofia muscolare, impegna la sua poderosa capacità speculativa per innestare “sul nervo robusto di un laico umanismo la linfa cristiana di una riflessione sul sacro e il divino”, aperto sempre al confronto anche col mondo laico dei non credenti.
Fra le sue opere più significative, Il problema del valore teoretico del materialismo storico (1946), Socrate: l’origine dell’intellettualismo dalla crisi della libertà (1959), Struttura e significato nella storia della filosofia (1964), Valenze esistenziali del Cristianesimo (1968), Metafisica e pensiero contemporaneo (1968), Momenti essenziali della filosofia morale (1974), Liberazione e responsabilità (1978).
Si spegne nel 1988.
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