Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

BARCELLONA P.G.: DUE TRUFFATRICI DI ANZIANI ALL’OBBLIGO DI DIMORA

Barcellona Pozzo di Gotto, 23 maggio 2013 - Importante attività quella portata a termine nella mattinata di oggi dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto, che hanno dato esecuzione ad una ordinanza applicativa di misura cautelare personale coercitiva per concorso in truffa aggravata e continuata, emessa dal GIP d.ssa Anna
ADAMO del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, nei confronti di una 56enne, dimorante a Milazzo (ME), e di una 39enne, residente a San Filippo del Mela (ME).
L’efficace attività investigativa è il risultato di una complessa attività di indagine condotta dai Carabinieri, che nei Comuni di Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo ed in quelli limitrofi, con una intensa e scrupolosa attività informativa ed investigativa nonché con l’analisi di documentazione bancaria, dei traffici telefonici e l’assunzione di testimonianze, hanno identificato le odierne indagate, resesi responsabili del grave reato, commesso dal settembre 2011 sino all’ottobre del 2012 ai danni dell’anziana.
Le due donne, infatti, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, abusando dello stato di deficienza psichica, della fragilità e suggestionabilità dell’anziana donna, tale da determinare in modo continuativo una perdita significativa della capacità di giudizio e dell'esercizio dell'atto volitivo, la inducevano a compiere atti produttivi di effetti giuridici per lei dannosi e, segnatamente, la inducevano a corrispondere loro, in più occasioni, delle somme di denaro, per complessivi 48.000,00 euro.
Le due donne, in più occasioni, avrebbero minacciato l’anziana signora per costringerla a consegnare del denaro dicendole di essere stata oggetto di “malocchio”, e che se non avesse pagato sarebbero morti, per effetto della “fattura”, lei, i figli e i nipoti nonché tutti i parenti fino alla settima generazione.

A carico delle due indagate è stata contestata, altresì, l'aggravante di avere approfittato di circostanze di tempo, luogo o di persona tali da ostacolare la pubblica o privata difesa della vittima.
A determinare il positivo esito della complessa attività di polizia giudiziaria è stata l’efficace e sinergica attività info-investigativa posta in essere dai militari dell’Arma territoriale di Barcellona Pozzo di Gotto, coordinati dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, dott. Giorgio NICOLA.

È così che nella mattinata di oggi 23.05.2013, i Carabinieri del Nucleo Operativo, si sono presentati presso l’abitazione di PARISI Maria, nata a Milazzo (ME), cl. 1957, e presso quella dove dimora MAIO Giuseppa Maria, nata a Milazzo (ME), cl. 1973, residente a San Filippo del Mela (ME), ove hanno dato esecuzione al provvedimento cautelare.
Una volta ultimate le operazioni di Polizia Giudiziaria, sempre nella stessa giornata, le citate PARISI Maria e MAIO Giuseppa Maria sono state accompagnate presso le rispettive abitazioni in quanto a loro carico è stato imposto l’obbligo di dimora nel territorio del comune di residenza con il divieto assoluto di non allontanarsi dal territorio del citato comune senza autorizzazione del Giudice.
Sono in corso ulteriori indagini da parte dei Carabinieri per accertare se le due donne si sono rese responsabili di analoghe truffe in danno di altri anziani nell’hinterland barcellonese.

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