Biologi della Sicilia: nessuna norma consente ai farmacisti di erogare prestazioni sanitarie a carico del SSN in ambienti esterni

IL TAR PALERMO ACCOGLIE IL RICORSO PROPOSTO DA FEDERBIOLOGI E ALCUNE STRUTTURE CONVENZIONATE - CON L’INTERVENTO AD ADIUVANDUM DELL’ORDINE DEI BIOLOGI DELLA SICILIA - ED ESCLUDE LA POSSIBILITÀ DI EROGARE PRESTAZIONI SANITARIE A CARICO DEL SSN IN LOCALI ESTERNI ALLE FARMACIE.  22/04/2025 - Nel 2024 Federbiologi e diverse strutture sanitarie specialistiche hanno impugnato gli atti dell’Assessorato Regionale della Salute con cui era stata prevista, tra l’altro, la possibilità delle farmacie di somministrare - anche fuori dai locali della farmacia stessa - i “test autodiagnostici” (ovvero i test gestibili direttamente dai pazienti) nonché di erogare altri servizi sanitari (telemedicina, holter cardiaco, elettrocardiogramma, spirometria, indagini strumentali ecc.). Nell’ambito dei suddetti giudizi, è intervenuto, chiedendo l’accoglimento del ricorso, l’Ordine dei Biologi della Sicilia, difeso dall’avv. Girolamo Rubino.  In particolare, l’avv. Rubino - nell’interesse dell’Ordine dei ...

FIM CISL MESSINA: LA RAFFINERIA DI MILAZZO PER DARE UNA BOCCATA D’OSSIGENO AL TERRITORIO

Direttivo Fim Cisl: “Provincia di Messina senza ossigeno. Rendere attrattivo il territorio, investendo su infrastrutture e politiche di defiscalizzazione”. Alibrandi annuncia: “Ci costituiremo parte civile nel procedimento ai vertici dei cantieri Palumbo sullo smaltimento dei rifiuti tossici nell’interesse dei lavoratori e della comunità”

MESSINA, 13/05/2013 - Sviluppo del territorio, partendo dalle infrastrutture e da una politica di defiscalizzazione che possa attrarre investimenti. Il Direttivo della Fim Cisl di Messina riunitosi questa mattina alla presenza del segretario regionale Salvatore Picciurro e del segretario generale della Cisl Messina Tonino Genovese indica la strada per dare una boccata d’ossigeno al tessuto industriale del territorio che “vive una situazione devastante”, ha evidenziato il segretario provinciale della Fim, Antonino Alibrandi.

“L’unica eccezione – ha detto Alibrandi – è la Raffineria di Milazzo che ha annunciato un investimento di 100 milioni di euro nel triennio 2013-2015 indirizzato ad ambiente e sviluppo tecnologico. Ma è l’unica realtà che investe, tutte le altre aziende sono in difficoltà: dalla cantieristica all’area industriale di Giammoro almeno l’80% delle imprese fa ricorso ad ammortizzatori sociali per mancanza di commesse e ordini. Le piccole aziende subiscono pesanti effetti dalla restrizione dell’accesso al credito delle banche. Alle Acciaierie la produzione ripartirà il 22 maggio dopo tre settimane di stop con una produzione di 5mila tonnellate che darà respiro per meno di un mese. E’ indispensabile avviare un percorso con Istituzioni locali e regionali per dare risposte a chi vuole investire e creare nuovo lavoro ma si scontra con il gap infrastrutturale per il ricevimento e la spedizione delle merci”.
Il sindacato ha ribadito come vi sono interventi che possono messi in campo subito. “Bisogna mappare tutte le aree possibili, renderle appetibili per investimenti e investitori affinché nel nostro territorio si cominci a ragionare sulla produzione di beni e non solo di servizi, rendita, parassitismo, pubblica amministrazione – ha rilanciato Tonino Genovese - Gli investimenti in aree sottoposte al rispetto ambientale, oltre che garantire il diritto alla salute, rappresentano un’altra nuova tipologia di lavoro e reddito. In un territorio come il nostro e in un tempo come quello attuale rinunciare al lavoro sarebbe devastante”.
Su questo tema, Nino Alibrandi ha annunciato al Direttivo l’intenzione della Fim Cisl di Messina di costituirsi parte civile nel procedimento che vede i vertici del Cantiere Palumbo indagati nella vicenda dello smaltimento di rifiuti tossici. “Non vogliamo sia strumentalizzato – ha aggiunto Nino Alibrandi – perciò saremo chiari: è una decisione presa solo ed esclusivamente a difesa e tutela dei lavoratori che operano all’interno del Cantiere e della collettività”.

Genovese poi ha rilanciato la proposta di “fare sistema tra sindacato, politica e aziende per coniugare lavoro e ambiente. È necessaria una politica seria che parta dalla Regione e coinvolga tutti gli organi istituzionali e tutte le forze vive di questo territorio”. Il segretario generale della Cisl di Messina ha poi posto l’attenzione sulle aree ASI. “Segnano il fallimento delle politiche industriali del nostro territorio e della Regione Sicilia. Aree sottoutilizzare e abbandonate al degrado. Bisogna effettuare un immediato confronto per avviare il recupero, il pieno utilizzo, le condizioni di insediamento e, se serve, anche l’adozione di strumenti agevolativi per favorirne l’attrattività. Ci sono tutte le condizioni per realizzare un grande progetto di sviluppo produttivo nella nostra provincia, senza bisogno di consumare altro territorio, puntando ai progetti realizzabili e non inseguendo faraoniche avventure speculative”.
Più allargato il messaggio del segretario regionale della Fim, Salvatore Picciurro, e rivolto al Presidente della Regione. “Crocetta – ha detto Picciurro – deve interessarsi meno di fare politica e più dei problemi. Servono azioni concrete su due assi: mantenere ciò che abbiamo, e mi riferisco ai grandi gruppi industriali, e rilanciare gli investimenti per lo sviluppo del territorio creando politiche attrattive”.

Commenti

  1. Quelli che dovrebbero disinvestire investono.
    Ci si dimentica che l'area Milazzo-Eolie e' tra le piu ambite dal turismo nazionale ed internazionale.La vocazione naturale di quest' area e' turismo ed agricoltura con importanti ricadute per artigianato....
    Ha il sindacato calcolato quanto costa la raffineria in termini di:
    -danno alla salute dei cittadini
    -costo per curare i malati
    -mancati investimenti nel settore turistico
    -mancati guadagni da agricoltura e turismo?

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  2. Caro anonimo guarda che la raffineria non blocca ne l'agricoltura e nemmeno i turisti per fare le cose ci vuole la volontà puntare il dito non serve a niente poi vorrei proprio vedere la fame che ci sarebbe senza la raffineria

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    1. La puzza nella piana di Milazzo la sento solo io?
      Guarda che i turisti non amano ne la puzza ne lo spettacolo della raffineria con contorno di navi che inquinano il mare.

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