Disabilità, l’INPS diviene titolare unico del processo di accertamento

Riforma della disabilità: l’Istituto avvia la seconda fase della sperimentazione dal 30  settembre. Estensione delle nuove modalità di accertamento della disabilità in ulteriori  province, nonché nella Regione autonoma Valle d’Aosta e nella Provincia autonoma di Trento  Roma, 12 settembre 2025 - L’INPS annuncia che, a partire dal 30 settembre 2025, è prevista la seconda fase della sperimentazione della Riforma della Disabilità, prevista dal decreto legislativo n.62/2024, con l’attivazione del nuovo sistema di accertamento della condizione disabilità in ulteriori territori. Dopo il positivo avvio, il 1° gennaio 2025, della prima fase sperimentale, la nuova fase interesserà altre undici province: Alessandria, Genova, Isernia, Lecce, Macerata, Matera, Palermo, Teramo e Vicenza, nonché la Regione autonoma Valle d’Aosta e la Provincia autonoma di Trento. Una delle principali novità introdotte riguarda la nuova modalità di avvio del procedimento di accertamento della disabilità...

INVALSI: PROVE TECNICHE DI ESAME, SI COMINCIA

I bambini delle classi seconde e quinte della scuola primaria nei giorni 7 e 10 maggio e poi i ragazzi delle prime classi della scuola media il giorno 14 maggio ed anche i ragazzi della seconda classe delle superiori il prossimo 16 maggio saranno impegnati nelle prove Invalsi


Catania, 09/05/2013 - Durante gli esami di stato a conclusione del primo ciclo (terza media) il 17 giugno i 600 mila ragazzi sosterranno una prova di Italiano e matematica il cui esito contribuirà alla definizione del volto finale degli esami. Le prove Invalsi sono un esercizio di verifica standardizzato a livello nazionale che contribuirà a definire i livelli di crescita e di competenza in Italiano, Matematica e Scienze dei ragazzi che frequentano la scuola italiana. Le batterie delle prove da svolgere in giorni diversi per la scuola primaria e con orari scanditi per ciascuna prova (Italiano e Matematica) tendono a verificare non solo il grado di conoscenze, ma anche quelle capacità logiche, di correlazione, di comprensione globale, di astrazione, che difficilmente vengono registrate nelle valutazioni ordinarie in classe, come pure il rispetto e il corretto uso dei tempi assegnati.

Ben vengano le prove, semplice strumento di verifica che offre parametri di confronto con altre scuole dello stesso grado, della regione e con i livelli nazionali. Anche i genitori, opportunamente informati, condividono tale esperienza di responsabilità che comincia già sin dalla classe seconda elementare. Per alcuni le prove Invalsi sono una breve parentesi operativa nell’anno scolastico, per altri docenti costituiscono una valida guida per far acquisire agli alunni la capacità di rispondere a test e quesiti a scelta multipla, tecnica adottata in tutti i percorsi di selezione per attività di lavoro e di esami universitari.
S’impara facendo, e aiutando i ragazzi nell’esercizio delle prove invalsi si favorisce tale apprendimento tecnico e culturale per il futuro inserimento nel lavoro.

Diverse sono le opposizioni a tale esercizio scolastico ritenuto da alcune sigle sindacali, contrarie alla valutazione del personale, e considerano le prove Invalsi un esercizio poco fruttuoso e nocivo per i docenti che indirettamente sarebbero valutati dagli esiti negativi conseguiti dagli alunni nelle prove, quasi un monitoraggio sulle scuole di tipo invasivo”, che trasforma scuola in luogo di semplice addestramento e i docenti degli impiegati”.

Alcuni oppositori hanno attivato il boicottaggio della “(S)valutazione” dicendo ai genitori: “Tenete a casa i figli nei giorni in cui a scuola ci saranno i test Invalsi, oppure mandateli a scuola dicendo loro di non sostenerli”.
La richiesta che vengano trovate soluzioni migliorative delle prove Invalsi appare condivisibile, ma nel frattempo conviene utilizzare questo strumento che nel corso degli anni è andato sempre più a migliorarsi e quest’anno anche la registrazione dei risultati che sarà fatta on line agevolerà l’esercizio di correzione e favorirà la trasmissione dei risultati con le opportune correlazioni regionali e nazionali, oltre che le tipologie per genere, per provenienza (extracomunitari), per lingua madre.
Il boicottaggio dei test, come si legge su TuttoScuola, più nella forma del rifiuto di sottoporli agli alunni che in quella dello sciopero, ha precedenti in altri Paesi, ma ha avuto sempre scarso successo.

Giuseppe Adernò
Presidente provinciale ASASI Catania
Preside dell’I.C. “G. Parini” 95126 CATANIA

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