Disabilità, l’INPS diviene titolare unico del processo di accertamento

Riforma della disabilità: l’Istituto avvia la seconda fase della sperimentazione dal 30  settembre. Estensione delle nuove modalità di accertamento della disabilità in ulteriori  province, nonché nella Regione autonoma Valle d’Aosta e nella Provincia autonoma di Trento  Roma, 12 settembre 2025 - L’INPS annuncia che, a partire dal 30 settembre 2025, è prevista la seconda fase della sperimentazione della Riforma della Disabilità, prevista dal decreto legislativo n.62/2024, con l’attivazione del nuovo sistema di accertamento della condizione disabilità in ulteriori territori. Dopo il positivo avvio, il 1° gennaio 2025, della prima fase sperimentale, la nuova fase interesserà altre undici province: Alessandria, Genova, Isernia, Lecce, Macerata, Matera, Palermo, Teramo e Vicenza, nonché la Regione autonoma Valle d’Aosta e la Provincia autonoma di Trento. Una delle principali novità introdotte riguarda la nuova modalità di avvio del procedimento di accertamento della disabilità...

RINNOVAMENTO DELLA SINISTRA & RODOTÀ: LA CONVENZIONE PER LE RIFORME POTREBBE COSTITUIRE UN VULNUS AL DETTATO DELLA COSTITUZIONE

Roma, 16/05/2013 - L’Associazione per il Rinnovamento della Sinistra condivide l’allarme lanciato sia dai Comitati Dossetti e che da Stefano Rodotà sul fatto che la formazione stessa di una Convenzione per le riforme istituzionali, annunciata da Letta nel suo programma di governo, potrebbe costituire un vulnus decisivo al dettato stesso della nostra Costituzione.
Tali intenzioni, pasticciate e
confuse, confermate in questi giorni dal ministro Quagliariello e dallo stesso presidente del consiglio (una commissione di esperti e poi una sorta di nuova bicamerale), restano in campo nonostante le incertezze seguite all’indomani dell’insediamento del governo.

Le procedure per la sua modifica sono stabilite dalla Costituzione stessa, attraverso l’art.
138, che stabilisce in modo preciso poteri del Parlamento e del popolo sovrano in materia.

Derogare da quelle norme significa, nei fatti, entrare anche dal punto di vista istituzionale
nello stato di eccezione in cui versano i rapporti politici nel nostro Paese e rischia di porre le
basi per il superamento dello stesso impianto generale della Costituzione, nata dalla
Resistenza al nazifascismo, che resta uno degli obiettivi fondamentali della destra.
Del resto l’art. 1 della nostra Carta stabilisce che persino all’esercizio della sovranità popolare
non è dato valicare i confini tracciati dalla Costituzione medesima. Si può consentire a un
governo e alla maggioranza che lo sostiene esercitare prerogative che non sono consentite
nemmeno al popolo sovrano?

Eventuali revisioni costituzionali oltre che seguire le procedure previste dalla stessa Carta
fondamentale debbono ispirarsi ad una visione equilibrata dei ruoli e dei poteri, la cui
reciproca autonomia è presidio della democrazia, e in questo ambito il parlamento, scelto dai
cittadini e non dai vertici dei partiti, deve mantenere una centralità fondamentale.
Per tutte queste ragioni l’Associazione si mette disposizione di tutte le iniziative tese a
riportare nell’ambito dei dettati della Carta e delle procedure da essa stabilite il processo di
modifica della nostra Costituzione.

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