Aeroitalia e Aerolinee Siciliane: salta l'accordo per costi raddoppiati e licenza mancante

Salta l’accordo tra Aeroitalia e Aerolinee Siciliane. Accordo tra Aeroitalia e Aerolinee Siciliane risolto per costi raddoppiati e licenza mancante  Catania, 24 aprile 2024 – Accordo tra Aeroitalia e Aerolinee Siciliane risolto per costi raddoppiati e licenza mancante. In data odierna è stato risolto l’accordo preliminare tra Aeroitalia e AerolineeSiciliane. Il Presidente Dott. Giacomo Guasone comunica che il MOU tra Aeroitalia e Aerolinee Siciliane si è concluso negativamente.   “A tutt’oggi, - dichiara il dr.Guasone, - la società Air Connect, oggetto dell’accordo, non è stata risanata e le richieste economiche per l’acquisizione della stessa sono state raddoppiate. L’aumento della richiesta insieme alla mancata riattivazione della licenza di volo e la conseguente perdita della stagione rendono impossibile l’investimento."

GIOIOSA MAREA: A ‘CHI L’HA VISTO’ L’APPELLO PER IL GIOVANE ANNEGATO, È IL SECONDO CADAVERE SENZA NOME

A Gioiosa Marea, lo scorso 27 maggio i Carabinieri della stazione locale hanno rinvenuto i resti del cadavere di un uomo, sulla spiaggia di Capo Calavà. Il cadavere si presentava diviso all’altezza del busto in due tronconi distanti tra loro circa 20 metri. Il 15 novembre 2009 fu rinvenuto il cadavere di un uomo morto cadendo in una voragine apertasi sulla SS 113. L’uomo giace ora sepolto nel cimitero di Gioiosa Marea, non essendo mai stata scoperta la sua identità

Gioiosa Marea (Messina), 12/06/2013 – Chi era il giovane trovato sulla spiaggia di Gioiosa Marea lo scorso 27 maggio, quando i Carabinieri della stazione locale, su segnalazione di alcuni bagnanti, hanno rinvenimento i resti del cadavere di un uomo, sulla spiaggia di Capo Calavà, in comune Gioiosa Marea? Il cadavere si presentava diviso all’altezza del busto in due tronconi distanti tra loro circa 20 metri e potrebbe essere stato trasportato sulla spiaggia dalle onde del mare. Il Sostituto Procuratore, dott. Alessandro LIA, della Procura della Repubblica di Patti, aveva avviato le indagini per risalire all’identità e alle cause del decesso. L’istituto di medicina legale di Messina ha stabilito che l’uomo, di carnagione chiara, era alto 1.70 – 1.75 circa ed avrebbe avuto un’età compresa tra i 20 e i 30 anni.
L’autopsia ha stabilito inoltre che la morte è stata causata da annegamento e che il corpo sarebbe rimasto in acqua, prima d’essere rinvenuto sulla spiaggia, almeno 20 giorni. Il giovane calzava una scarpa numero 41 di colore chiaro, marca “Grisport active”. I Carabinieri della compagnia di Patti stanno così cercando di dare un nome al cadavere del giovane trovato morto la mattina di lunedì 27 maggio, sulla spiaggia di Capo Calavà. Del suo caso si è occupata ieri sera la trasmissione di Rai3 ‘Chi l’ha visto’, mostrando le foto che i Carabinieri hanno fornito alla redazione. L’appello dei Carabinieri è rivolto a chi possa collegare la scarpa e le altre informazioni ad una persona scomparsa.

Tra gli elementi a disposizione degli inquirenti, a parte le fondamentali rilevanze di natura strettamente medico-legale, ha certamente un ruolo importante l’abbigliamento indossato dal giovane: la scarpa, che è prodotta da Grisport SPA, industria italiana con sede in Via Erega 1, 31030 Castelcucco (Treviso) e il calzino.
Ciò, stante la carnagione chiara del cadavere, la località del ritrovamento (Gioiosa Marea, in provincia di Messina) e la relativamente lunga permanenza in mare prima del ritrovamento, etc. potrebbe indurre a pensare che l’uomo possa essere italiano, di una zona non molto distante dal luogo del ritrovamento.
Ma c’è il fatto che la Grisport esporta i suoi prodotti in Africa, Asia, America, Europa ed Oceania, dalla Nuova Zelanda all’Iran. Una indicazione potrebbe perciò venire dallo stoccaggio delle merci, che potrebbe recare le indicazioni aziendali apposte sulle diverse produzioni, secondo il mercato cui sono destinate. Sta di fatto che ad oggi nessuno ha ‘rivendicato’ i resti del poveretto, né le forze dell’ordine sembra abbiano ricevuto denunce da poter mettere in relazione con l’uomo morto per annegamento.
Il 15 novembre 2009, adagiato sulla spiaggia di Capo Skino di Gioiosa Marea, fu rinvenuto il cadavere di un uomo morto cadendo nella voragine apertasi sulla SS 113 (foto sopra), in seguito ad una serie di frane e cedimenti del costone e della sede stradale in quel tratto. L’uomo, forse un girovago, giace ora sepolto nel cimitero di Gioiosa Marea, non essendo mai stata scoperta la sua identità, senza che nessuno abbia fatto una denuncia di scomparsa che possa essere ricondotta all’identità del ‘girovago’ morto a Capo Skino. Dagli effetti personali dell’uomo, che viaggiava di notte in bicicletta, non è stato possibile risalire all’identità.

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