Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

PAPA FRANCESCO E IL MATRIMONIO: I PILASTRI DEL CRISTIANESIMO E LA GIOIA DELLA PATERNITÀ

L’Aquila, 27/06/2013 - Papa Francesco, i Pilastri del Cristianesimo e la gioia della paternità, a 50 anni dall’elezione di Paolo VI:“Tu ci sei necessario o Cristo!”. Papa Bergoglio:“Sono come ognuno di voi, tutti siamo uguali, siamo fratelli! Nessuno è anonimo: tutti formiamo e costruiamo la Chiesa”. Il santo Padre ricorda il grande Tempio di Salomone a Gerusalemme con all’interno “l’Arca dell’alleanza, segno della presenza di Dio in mezzo al popolo; e nell’Arca c’erano le Tavole della Legge, la manna e la verga di Aronne”. Il Pontefice ai giovani: “Avanti! Noi non siamo isolati, ma siamo popolo di Dio: questa è la Chiesa!”.
(di Nicola Facciolini)

“Nella Chiesa nessuno è inutile. Siamo pronti a impegnarci come cristiani coerenti, 24 ore su 24, per dare testimonianza con la nostra parola e il nostro esempio? Non dimentichiamo mai che è il Signore che guida la Chiesa. È Lui a rendere fecondo il nostro apostolato. La carità, la pazienza e la tenerezza sono tesori bellissimi. E quando li hai, vuoi condividerli con gli altri”(Papa Francesco). Siamo soli nell’Universo? Noi siamo la risposta. Nella Chiesa delle nostre famiglie e comunità “siamo tutti importanti, nessuno è inutile, sono come ognuno di voi, tutti siamo uguali, siamo fratelli! Nessuno è anonimo: tutti formiamo e costruiamo la Chiesa”. È uno dei passaggi più significativi della catechesi di Papa Francesco all’Udienza generale di Mercoledì 26 Giugno 2013 in Piazza San Pietro (Roma) gremita di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo. Il Santo Padre ribadisce che “agli occhi di Dio siamo tutti uguali, anche il Papa”. Quindi, esorta tutti a portare nella Chiesa la propria vita, il proprio cuore, tutti insieme: “siamo tutti necessari nella Chiesa”. Papa Bergoglio dialoga con il Popolo di Dio. La sua diventa una catechesi partecipata. Il tema su cui si sofferma il Pontefice è “La Chiesa: Tempio dello Spirito Santo”(cfr. Conc. Ecum. Vat. II, Cost. dogm. Lumen gentium, 6) continuando il nuovo ciclo di catechesi sul Mistero della Chiesa. Che cosa ci fa pensare la parola tempio? “Ci fa pensare ad un edificio, ad una costruzione. In modo particolare – osserva Papa Francesco – la mente di molti va alla storia del Popolo di Israele narrata nell’Antico Testamento. A Gerusalemme, il grande Tempio di Salomone era il luogo dell’incontro con Dio nella preghiera; all’interno del Tempio c’era l’Arca dell’alleanza, segno della presenza di Dio in mezzo al popolo; e nell’Arca c’erano le Tavole della Legge, la manna e la verga di Aronne: un richiamo al fatto che Dio era stato sempre dentro la storia del suo popolo, ne aveva accompagnato il cammino, ne aveva guidato i passi”. Il tempio ricorda questa grande storia di Israele e del mondo antico. “Anche noi quando andiamo al tempio dobbiamo ricordare questa storia – dichiara Papa Francesco – ciascuno di noi, la nostra storia, come Gesù mi ha incontrato, come Gesù ha camminato con me, come Gesù mi ama e mi benedice. Ecco, ciò che era prefigurato nell’antico Tempio, è realizzato, dalla potenza dello Spirito Santo, nella Chiesa: la Chiesa è la "casa di Dio", il luogo della sua presenza, dove possiamo trovare e incontrare il Signore; la Chiesa è il Tempio in cui abita lo Spirito Santo che la anima, la guida e la sorregge. Se ci chiediamo: dove possiamo incontrare Dio? Dove possiamo entrare in comunione con Lui attraverso Cristo? Dove possiamo trovare la luce dello Spirito Santo che illumini la nostra vita? La risposta è: nel popolo di Dio, fra noi, che siamo Chiesa. Qui incontreremo Gesù, lo Spirito Santo e il Padre. L’antico Tempio – ricorda il Santo Padre – era edificato dalle mani degli uomini: si voleva "dare una casa" a Dio, per avere un segno visibile della sua presenza in mezzo al popolo. Con l’Incarnazione del Figlio di Dio, si compie la profezia di Natan al Re Davide (cfr 2 Sam 7,1-29): non è il re, non siamo noi a "dare una casa a Dio", ma è Dio stesso che "costruisce la sua casa" per venire ad abitare in mezzo a noi, come scrive san Giovanni nel suo Vangelo (cfr 1,14). Cristo è il Tempio vivente del Padre – spiega Papa Bergoglio – e Cristo stesso edifica la sua "casa spirituale", la Chiesa, fatta non di pietre materiali, ma di "pietre viventi", che siamo noi. L’Apostolo Paolo dice ai cristiani di Efeso: voi siete «edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo del Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito»(Ef 2,20-22). Questa è una cosa bella! Noi siamo le pietre vive dell’edificio di Dio, unite profondamente a Cristo, che è la pietra di sostegno, e anche di sostegno tra noi”. Cosa vuol dire questo? “Vuol dire che il tempio siamo noi, noi siamo la Chiesa vivente, il tempio vivente e quando siamo insieme tra di noi c’è anche lo Spirito Santo, che ci aiuta a crescere come Chiesa. Noi non siamo isolati, ma siamo popolo di Dio: questa è la Chiesa! Ed è lo Spirito Santo, con i suoi doni, che disegna la varietà. Questo è importante: cosa fa lo Spirito Santo fra noi? Egli disegna la varietà che è la ricchezza nella Chiesa e unisce tutto e tutti, così da costituire un tempio spirituale, in cui non offriamo sacrifici materiali, ma noi stessi, la nostra vita (cfr 1Pt 2,4-5). La Chiesa non è un intreccio di cose e di interessi, ma è il Tempio dello Spirito Santo, il Tempio in cui Dio opera, il Tempio dello Spirito Santo, il Tempio in cui Dio opera, il Tempio in cui ognuno di noi con il dono del Battesimo è pietra viva. Questo ci dice che nessuno è inutile nella Chiesa e se qualcuno a volte dice ad un altro: ‘Vai a casa, tu sei inutile’, questo non è vero, perché nessuno è inutile nella Chiesa, tutti siamo necessari per costruire questo Tempio! Nessuno è secondario. Nessuno è il più importante nella Chiesa, tutti siamo uguali agli occhi di Dio. Qualcuno di voi potrebbe dire: ‘Senta, Signor Papa, Lei non è uguale a noi’. Sì, sono come ognuno di voi, tutti siamo uguali, siamo fratelli! Nessuno è anonimo: tutti formiamo e costruiamo la Chiesa. Questo ci invita anche a riflettere sul fatto che se manca il mattone della nostra vita cristiana, manca qualcosa alla bellezza della Chiesa. Alcuni dicono: ‘Io con la Chiesa non c’entro’, ma così salta il mattone di una vita in questo bel Tempio. Nessuno può andarsene, tutti dobbiamo portare alla Chiesa la nostra vita, il nostro cuore, il nostro amore, il nostro pensiero, il nostro lavoro: tutti insieme. Vorrei allora che ci domandassimo: come viviamo il nostro essere Chiesa? Siamo pietre vive o siamo, per così dire, pietre stanche, annoiate, indifferenti? Avete visto quanto è brutto vedere un cristiano stanco, annoiato, indifferente? Un cristiano così non va bene, il cristiano deve essere vivo, gioioso di essere cristiano; deve vivere questa bellezza di far parte del popolo di Dio che è la Chiesa. Ci apriamo noi all’azione dello Spirito Santo per essere parte attiva nelle nostre comunità, o ci chiudiamo in noi stessi, dicendo: ‘ho tante cose da fare, non è compito mio’? Il Signore doni a tutti noi la sua grazia, la sua forza, affinché possiamo essere profondamente uniti a Cristo, che è la pietra angolare, il pilastro, la pietra di sostegno della nostra vita e di tutta la vita della Chiesa. Preghiamo perché, animati dal suo Spirito, siamo sempre pietre vive della sua Chiesa”. Al momento dei saluti ai pellegrini, Papa Francesco rivolge un particolare saluto, colmo di affetto, al cardinale Salvatore De Giorgi e quanti gli sono vicini in occasione del suo 60.mo anniversario di ordinazione presbiterale e quarantesimo di vescovo. “Ma pensate voi – esclama Papa Bergoglio – che bel servizio alla Chiesa: 60 anni di sacerdote e 40 di vescovo! È un bel servizio che lui ha fatto, e lui ha un cuore di padre, ha bontà di padre e con questo cuore di padre ha fatto tanto bene alla Chiesa. Oggi, vi dico una cosa: oggi alla mattina abbiamo celebrato la Messa e c’era un gruppo piccolo – in relazione ai tanti che sono – piccolo di preti che sono stati ordinati da lui: era piccolo il gruppo, ce n’erano più di ottanta! Immaginatevi quanti ha ordinato quest’uomo! Ringraziamolo per tutto quello che ha fatto per la Chiesa! A ciascuno auguro che questo incontro costituisca un incoraggiamento a diffondere con entusiasmo la novità del perenne messaggio salvifico portato da Cristo”. Papa Francesco, in un video-messaggio sui Dieci Comandamenti di Dio (www.youtube.com/watch?v=9IFQ-60xy_g&feature=share) conquista la piazza mediatica mondiale. Le porte degli Inferi non prevarranno sulla Chiesa di Cristo, piuttosto bruceranno all’Inferno coloro che scandalizzano i piccoli. Dio vuole che i sacerdoti vivano con pienezza una speciale grazia di “paternità” spirituale nei riguardi delle persone loro affidate. Dei giovani in particolare. Lo ha affermato Papa Francesco nella Messa presieduta nella cappella di Casa S. Marta. La “voglia di paternità è iscritta nelle fibre più profonde di un uomo. E un sacerdote – afferma Papa Francesco – non fa eccezione, pur essendo il suo desiderio orientato e vissuto in modo particolare: quando un uomo non ha questa voglia, qualcosa manca, in quest’uomo. Qualcosa non va. Tutti noi, per essere, per diventare pieni, per essere maturi, dobbiamo sentire la gioia della paternità: anche noi celibi. La paternità è dare vita agli altri, dare vita, dare vita…Per noi, sarà la paternità pastorale, la paternità spirituale: ma è dare vita, diventare padri”. La riflessione è offerta a Papa Francesco dal brano della Genesi nel quale Dio promette al vecchio Abramo la gioia di un figlio, assieme a una discendenza fitta come le stelle del cielo. Per suggellare questo Patto, Abramo segue le indicazioni di Dio ed allestisce un sacrificio di animali che poi difende dall’assalto di uccelli rapaci. “Mi commuove – rivela Papa Francesco – guardare questo novantenne con il bastone in mano che difende il suo sacrificio. Mi fa pensare a un padre, quando difende la famiglia, i figli”. Scene trionfanti nel nuovo kolossal cristologico Man of Steel di Zack Snyder. “Un padre che sa cosa significa difendere i figli. E questa è una grazia che noi preti dobbiamo chiedere: essere padri, essere padri. La grazia della paternità, della paternità pastorale, della paternità spirituale. Peccati ne avremo tanti, ma questo è di commune sanctorum: tutti abbiamo peccati. Ma non avere figli, non diventare padre, è come se la vita non arrivasse alla fine: si ferma a metà cammino. E perciò dobbiamo essere padri. Ma è una grazia che il Signore dà. La gente ci dice così: ‘Padre, padre, padre…’. Ci vuole così, padri, con la grazia della paternità pastorale”.

Commenti