Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

RAI, COLOMBO E TOBAGI: "POTENZIAMENTO DEL SERVIZIO PUBBLICO? SOLO AUSPICI..."

Roma, 20/06/2013 - “Potenziamento del servizio pubblico? Solo auspici, per il momento. Palinsesti in cerca d’autore e d’identità. Questa mattina, i palinsesti autunnali sono stati approvati con una delibera che includeva una lunga serie di indicazioni da implementare successivamente. Cultura, Costituzione, integrazione, e tanti altri temi di servizio pubblico, per ora sono soltanto auspici ancora da implementare, in particolare sulle reti generaliste.
Perché ora, nei palinsesti autunnali presentati, sono molto carenti. E anche per questo abbiamo votato contro. Dopo quasi un anno in Rai, le dichiarazioni di buone intenzioni non bastano più. Specialmente perché un vero, serio dibattito sulle criticità editoriali dell’azienda ancora non s’è visto.

Le tanto attese linee guida editoriali non sono mai state discusse e articolate. Così, nel documento approvato oggi, troviamo indicazioni ben poco coerenti tra loro, per esempio sul tema sensibile dell’immagine della donna: da una parte, “orientare la programmazione alla diffusione di una nuova e diversa rappresentazione della donna” e dall’altra, a poche righe di distanza, “sviluppare format adeguati a promuovere la bellezza e il talento femminile nel solco della storia del costume italiano”. Le risorse umane e finanziarie di cui potrà disporre la programmazione culturale restano ancora da definire.

Il palinsesto dei canali specializzati, poi, è sistematicamente trascurato. Le segnalazioni di un grande uomo di televisione come Carlo Freccero (una risorsa che non è per niente valorizzata, purtroppo) circa sovrapposizioni e duplicazioni problematiche nella programmazione dei canali tematici, restano ignorate. Abbiamo perplessità quando ci annunciano che Rai affida il compito di ottimizzare i palinsesti alle stesse persone che hanno prodotto i palinsesti da innovare. Il comunicato aziendale sull’approvazione del palinsesto peraltro confonde le intenzioni con le realizzazioni, quel che si vorrebbe ci fosse con quel che c'è, ed evita qualsiasi riferimento al contenuto del dibattito che ha portato al nostro voto contrario, ed espone il lettore ad una interpretazione erronea dello stato delle cose. Pubblicità ingannevole?"

I consiglieri di amministrazione

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