Garante privacy, sanzione irrogata a Report: la procedura è stata rispettata. Report primo programma d'informazione

Il Garante per la protezione dei dati personali, in relazione alle ultime notizie di stampa, ribadisce la piena indipendenza di giudizio e la libertà di determinazione dei suoi componenti. N el caso della sanzione irrogata a Report la procedura è stata pienamente rispettata.  Report si conferma primo programma d'informazione del primetime Roma, 26 ottobre 2025 -  Il Garante per la protezione dei dati personali, r itiene doveroso precisare, per la massima chiarezza, che ogni procedimento è istruito dagli uffici, che in esito a tale istruttoria predispongono uno schema di provvedimento a cui fa seguito, da parte del componente relatore, la presentazione della proposta al Collegio (art. 15 regolamento 1/2000). Tale proposta può, pertanto, essere deliberata, o meno, dal Collegio, il quale, dunque, può condividerne, o meno, il contenuto. Le deliberazioni sono adottate a maggioranza dei votanti e, ai sensi dell’art. 153 del Codice Privacy, il voto del Presidente prevale in caso di p...

AGENZIA DELLE ENTRATE: STOP SE NON MOTIVA LA RICHIESTA DI ADOZIONE DELLE MISURE CAUTELARI

Stop all’Agenzia delle Entrate che non motiva la richiesta di adozione delle misure cautelari come il sequestro conservativo dei beni dell’azienda. La C.T.P. di Lecce rigetta con una sentenza di rilevanza nazionale l’istanza dell’Ufficio Fiscale. Basta con gli eccessi da parte della P.A. contro i contribuenti

06/07/2013 - Una sentenza di rilevanza nazionale la numero 226/02/13 della Commissione Tributaria Provinciale di Lecce – Sezione 2 -, depositata il 02/07/2013, che ha rigettato la richiesta di adozione delle misure cautelari nei confronti dell’Istituto Provinciale di Vigilanza “La Velialpol S.r.l.”.
L’Agenzia delle Entrate di Lecce aveva chiesto l’adozione di misure cautelari, con il sequestro conservativo di tutti i beni mobili registrati, per la somma complessiva di € 14.149.860,00 (pari al doppio del credito fiscale vantato).
I giudici tributari hanno accolto le tesi difensive dell’impresa rappresentata in giudizio dall’avvocato Maurizio Villani ed hanno annullato la suddetta richiesta per la mancanza assoluta dei presupposti di cui all’art. 22 D.Lgs. n. 472/97, in quanto l’Ufficio fiscale non ha motivato i recuperi che intendeva operare.

Infatti, l’art. 22, comma 1, D.Lgs. n. 472 del 18.12.1997 prevede che in base all’avviso di accertamento o al processo verbale di constatazione, l’Ufficio fiscale quando ha fondato timore di perdere la garanzia del proprio credito, può chiedere, con istanza motivata, al Presidente della Commissione Tributaria Provinciale competente l’iscrizione di ipoteca sui beni del contribuente e l’autorizzazione a procedere, a mezzo di ufficiale giudiziario, al sequestro conservativo di tutti i beni, compresa l’azienda.

Logicamente, devono ricorrere tassativamente e congiuntamente i due presupposti del fumus boni iuris e del periculum in mora.
Nella fattispecie, l’Agenzia delle Entrate di Lecce non solo non ha evidenziato le motivazioni per il recupero fiscale, ma non ha neppure dimostrato la pericolosità del contribuente nel disfarsi dei propri beni.
Infatti, La Velialpol S.r.l., difesa dal noto tributarista leccese, ha eccepito sia la genericità dei rilievi fiscali contestati sia la correttezza contabile, fiscale e finanziaria, che non giustificavano affatto l’adozione di misure cautelari che avrebbero compromesso la stabilità della società stessa.

Giovanni D’Agata presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, tiene a sottolineare l’importanza della decisione in questione, per lanciare un segnale forte agli uffici fiscali che non devono chiedere misure cautelari invasive, che potrebbero determinare il fallimento delle società, senza prove motivate e documentate, soprattutto in un momento economico di grave crisi come l’attuale dove si deve favorire lo sviluppo delle aziende e non certo determinarne la definitiva cancellazione dal mercato.

Giovanni D’AGATA

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