Centri antiviolenza, Case rifugio: in Sicilia e nelle Isole l'88,6% hanno un ente promotore privato

L’Istat e il Dipartimento per le Pari Opportunità rendono disponibile, tramite uno specifico sistema  informativo, un quadro integrato e tempestivamente aggiornato di informazioni ufficiali sulla  violenza contro le donne in Italia 2 . L’obiettivo è fornire dati e indicatori statistici di qualità che  offrano una visione di insieme su questo fenomeno attraverso l’integrazione di dati provenienti da  varie fonti (Istat, DPO, Ministeri, Regioni, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Centri antiviolenza,  Case rifugio e altri servizi come il numero di pubblica utilità Anti Violenza e Stalking. 14/04/2025 -  Nel 2023 sono state 7.731 le persone accolte nelle strutture residenziali specializzate (Case rifugio) e non specializzate (Presidi residenziali assistenziali e socio-sanitari) per motivi legati alla violenza di genere.  Sono 3.574 le donne vittime di violenza, di cui 3.054 ospiti di Case rifugio e 520 di presidi residenziali.  Sono 4.157 i minori ospiti de...

ALFANO: “LAMPEDUSA È IL CHECK POINT CHARLIE DEL TERZO MILLENNIO”

Cooperazione internazionale contro la globalizzazione della criminalità. Contrasto alla violenza di genere, lotta alla corruzione, alla criminalità informatica e al cyberbullismo le direttrici indicate dal ministro alla commissione Affari Costituzionali. Sugli sbarchi Alfano ribadisce: Lampedusa è una «frontiera dell'Europa»
Roma, 04.07.2013 - «Contro il crimine serve un'alleanza globale tra l'Europa e altri Paesi del mondo, per mettere a fattor comune la possibilità di scambio di informazioni tra coloro che le possiedono». Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, oggi pomeriggio durante l'audizione alla commissione Affari costituzionali della Camera, sulle linee programmatiche del suo dicastero. «La globalizzazione ha portato con sé anche la globalizzazione del crimine - ha spiegato il ministro - dunque ad un crimine globale non si può dare una risposta locale: occorre una risposta che esuli l'ambito nazionale e vada a guardare più in là, dove si realizzano le alleanze criminali».

«La priorità per il dicastero dell'Interno - ha rimarcato Alfano - è quella della cooperazione internazionale, che inevitabilmente postula una duplice alleanza: all'interno dei paesi Ue e una cooperazione tra l'Ue e gli altri paesi del mondo». Una cooperazione di cui il ministro aveva già parlato riguardo le misure necessarie ad arginare gli sbarchi di clandestini a Lampedusa.

«I dati degli sbarchi del primo semestre del 2013 sono in linea con quelli dell'anno passato: numeri significativi, che non danno però la dimensione di un'emergenza», ha spiegato il ministro ribadendo che Lampedusa «non è la frontiera dell'Italia ma quella dell'Europa» e, dunque, il fenomeno va affrontato a livello europeo.

«Faremmo un grande errore se decontestualizzassimo quel che sta avvenendo - ha detto - Lampedusa è il check point Charlie del terzo millennio. L'isola, oggi, è un ideale passaggio a livello tra il nord e il sud del mondo che ragazzi e ragazze cercano di valicare sapendo che nel nord c'è democrazia, libertà e benessere. Per questo l'Italia ha sostenuto, anche in occasione dell'ultima riunione dei ministri della Giustizia e degli Interni dell'Ue «che Lampedusa è la frontiera dell'Europa e che tutelarla non è interesse nazionale ma europeo» ha detto ancora Alfano.

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