Traffico di migranti. La Polizia di Stato di Palermo chiude più di 700 siti di trafficanti di esseri umani

Traffico di migranti. La Polizia di Stato chiude più di 700 siti di trafficanti, per attrarre i 'clienti' con indicazioni sulle tariffe.  16 sett - Traffico di migranti provenienti dalle rotte maghrebine, la Polizia di Stato di Palermo, in collaborazione con la locale Sisco e con il coordinamento del Servizio centrale operativo, ha avviato il monitoraggio delle pagine social ed i profili utilizzati dai trafficanti di esseri umani per promuovere i viaggi illegali dalle coste nordafricane a quelle nazionali. Le analisi sono state condotte anche dai poliziotti della Squadra mobile di Palermo.  Le associazioni criminali si servono dei social network per pubblicizzare le proprie attività illegali e sponsorizzare i servizi di trasporto. Diversi sono i contenuti utilizzati dai gestori di quelle pagine per attrarre nuovi "clienti", in alcuni casi venivano offerti prezzi scontati per donne e bambini, nonché veri e propri pacchetti viaggio per famiglie.  Nei siti erano ind

OMOFOBIA, ARCIGAY: “IN PARLAMENTO UNA LEGGE CHE RISCHIA DI ESSERE DEL TUTTO INUTILE, SE NON ADDIRITTURA DANNOSA”

Palermo, 24/07/2013 - Dopo anni e anni e anni di attese e speranze, in un Paese in cui, secondo tutti i rapporti internazionali, i diritti umani arretrano anche in conseguenza di una cultura fieramente omofoba, in Parlamento approda una legge contro l'omofobia che rischia di essere del tutto inutile, se non addirittura dannosa e discriminatoria. L'altro ieri la Commissione Giustizia della Camera dei deputati ha infatti terminato la discussione e votato il testo base che andrà alla Camera.
Il testo originario era composto da quattro articoli: l'introduzione del reato di omofobia e quello di transfobia, la definizione di orientamento sessuale e identità di genere e l'estensione anche ad orientamento sessuale e identità di genere dell’articolo 3 della legge Mancino del 1993 che prevede un’aggravante della pena per i reati penali commessi sulla base di "discriminazione, odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi".

Il nuovo testo invece è costituito da un solo articolo che introduce i nuovi reati di transfobia e omofobia, ed ha perso dalla formulazione originaria una parte fondamentale, ovvero la piena equiparazione con i crimini di odio e violenza contenuti nella legge Mancino nella parte delle aggravanti. La scelta di inserire "omofobia" e "transfobia" senza fornirne le definizioni rischia inoltre di rendere la legge inapplicabile.

In altre parole, se la legge dovesse rimanere questa, i tribunali non potranno applicarla, e se la applicassero la matrice omo- transfobica di un reato non sarebbe un'aggravante... e quindi applicarla sarebbe del tutto inutile!
Le modifiche al testo originario sono state concordate tra PD e PDL, e salutate con grande entusiasmo dai deputati di quest'ultimo partito.
I fanatici religiosi e gli omofobi della destra, che fanno della discriminazione verso le persone LGBT una bandiera, criticano persino questa legge edulcorata, organizzando veglie di preghiera, rosari e manifestazioni folcloristiche davanti Montecitorio, in un clima che sarebbe avvilente per qualsiasi paese civile. La loro tesi, del tutto fuorviante, è che estendere anche alle persone LGBT la legge Mancino violerebbe la libertà di opinione. Ovvero non sarebbe più possibile ad esempio sostenere che gli omosessuali sono malati, o escluderli da una squadra sportiva. Gli stessi campioni di discriminazione scordano che la legge Mancino protegge i cristiani dalle stesse discriminazioni che giudicano invece accettabili per gli omosessuali!

Ad opporsi, solo qualche voce isolata di Sel e, con grande forza e determinazione, i deputati del Movimento 5 Stelle, che paradossalmente vengono oggi accusati di ostruzionismo proprio verso questa legge inutile, presentata da molti media come rivoluzionaria e positiva.
Le persone LGBT in Italia oggi sono schiacciate, stritolate da un lato da una politica debole, che fa compromessi calpestando i diritti delle persone, e dall'altro da fanatici che rivendicano la libertà di insultare e discriminare milioni di persone senza subire nessuna conseguenza. Nel frattempo, fuori dai palazzi del potere, gli adolescenti gay continuano a suicidarsi, le persone trans vengono sbattute fuori casa da famiglie transfobiche e non trovano lavoro, coppie di lesbiche o di gay vengono menate per strada da talebani nostrani che vogliono "difendere i bambini".

Oggi la politica marca una distanza totale e definitiva dalla comunità LGBT italiana, dalla civiltà dei diritti e dall'Unione Europea.
Il messaggio per noi cittadini LGBT, noi italiani che crediamo in un'Italia diversa non poteva essere più chiaro di così: siamo alieni, così da distanti da questa politica che a molti sembra arrivato davvero il momento di andarsene all'estero.

Le associazioni LGBT, e con esse anche Arcigay Palermo, chiedono all'unisono un atto di giustizia e di civiltà: la legge va discussa e approvata in aula, correggendola e reintroducendo l’art 3 sull'aggravante, senza cedere a ricatti e pressioni di lobby religiose e politiche. Come ha scritto Paola Brandolini, presidente di Arcilesbica, "Dopo decenni di promesse non mantenute, è giunto il tempo della giustizia: pretendiamo che il Parlamento si assuma appieno le sue responsabilità."

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