Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

OPERAZIONE 'CAMPUS' A MESSINA: L’INCHIESTA SU ESAMI FACILI ALL’UNIVERSITA’ PONE UNA NUOVA PESANTE OMBRA SULL’ATENEO

Messina, 7 LUG 2013 - L’inchiesta della DIA di Catania, che ha dato vita all’emissione di ordinanze cautelari nei confronti di sei persone indagate nell'ambito di un'inchiesta che avrebbe portato a scoprire un'organizzazione che influenzava le prove di ammissione alle facoltà a numero chiuso e agli
esami universitari nell’Ateneo Peloritano, getta, ancora una volta, una nuova pesante ombra sull’Ateneo messinese.

La CGIL e la FLC CGIL di Messina ritengono che il nuovo Rettore debba dare inizio ad un’opera di profondo cambiamento all’insegna della legalità e trasparenza e di piena e franca collaborazione con le autorità competenti per individuare tutti i responsabili. “Dove per cambiamento – evidenziano Lillo Oceano, segr. gen. Cgil Messina insieme a Franco Di Renzo e a Graziamaria Pistorino della Flc Messina- significa che l’Università deve essere liberata da privilegi, favoritismi, raccomandazioni, corruttele e deve tornare ad essere luogo dove si affermano capacità e impegno”

La Cgil e Flc puntano poi il dito sui nuovi meccanismi di selezione per accesso all’università che anche a causa delle troppe distorsioni e del persistere di pratiche illecite, hanno finito con l’agevolare i soliti noti. L’inchiesta infatti evidenzia un problema legato alle facoltà a numero chiuso, strumento a proposito del quale occorre domandarsi se sia davvero utile ai fini della programmazione degli accessi ai corsi universitari, oppure se bisogna pensare a forme nuove, che rappresentino un equilibrio tra diritto allo studio costituzionalmente garantito (e quindi possibilità per tutti di poter accedere all’istruzione universitaria) e possibilità di poter “spendere” concretamente il titolo di studio nel mondo del lavoro.

“Perché – concludono i tre dirigenti sindacali- oggi più che mai occorre garantire il diritto allo studio e la parità di chance nell’accesso all’università”


Commenti