Traffico di migranti. La Polizia di Stato di Palermo chiude più di 700 siti di trafficanti di esseri umani

Traffico di migranti. La Polizia di Stato chiude più di 700 siti di trafficanti, per attrarre i 'clienti' con indicazioni sulle tariffe.  16 sett - Traffico di migranti provenienti dalle rotte maghrebine, la Polizia di Stato di Palermo, in collaborazione con la locale Sisco e con il coordinamento del Servizio centrale operativo, ha avviato il monitoraggio delle pagine social ed i profili utilizzati dai trafficanti di esseri umani per promuovere i viaggi illegali dalle coste nordafricane a quelle nazionali. Le analisi sono state condotte anche dai poliziotti della Squadra mobile di Palermo.  Le associazioni criminali si servono dei social network per pubblicizzare le proprie attività illegali e sponsorizzare i servizi di trasporto. Diversi sono i contenuti utilizzati dai gestori di quelle pagine per attrarre nuovi "clienti", in alcuni casi venivano offerti prezzi scontati per donne e bambini, nonché veri e propri pacchetti viaggio per famiglie.  Nei siti erano ind

SCILIPOTI AL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO E DELL'ECONOMIA SUL CONSORZIO ASI REGGIO CALABRIA

Roma, 24 Luglio 2013 - Per sapere, premesso che l’area industriale tirrenica del Consorzio ASI della provincia di Reggio Calabria è costituita da un agglomerato industriale nei comuni di Gioia Tauro- Rosarno-San Ferdinando, sito nelle porzioni di territorio dei tre comuni sopra menzionati sostanzialmente compreso tra la linea d’acqua verso
ovest, la linea ferroviaria Battipaglia - Reggio Calabria verso Est, il fiume Budello a sud, la S.P. Rosarno – San Ferdinando a nord e l’area compresa tra la strada di collegamento tra il porto e la l’autostrada “A3”, la S.P. Rosarno – Taurianova, la Strada Statale n° 18 ed a Sud dalla rimanente area in località Bosco destinata a zona per insediamenti industriali dal vigente PRT Consortile;

- tutto l’agglomerato si articola su tre “zone industriali” sostanzialmente su diversi livelli fondamentali di quota;
- stando a quanto riportato dal sito del Consorzio www.asireg.it, nella prima e nella seconda area industriale (la terza, collaudata recentemente, è sul sito internet “assente” e nella realtà è presente un unico insediamento”, ossia i container abitativi per gli extracomunitari) sono occupati circa 123 ettari che dovrebbero garantire lavoro a poco meno di 1300 addetti;
- visitando la zona si nota subito la discontinuità degli insediamenti produttivi, per buona parte chiusi, anche se materialmente realizzati come strutture, interrotti da lunghe distese deserte;
- alla richiesta, da parte di imprenditori, di assegnazione di lotti viene risposto che non ve ne sono, fatta eccezione appunto per quelli ubicati nella terza area industriale, poiché tutti già assegnati, nonostante, in seguito a diversi sopralluoghi, risultino liberi;

- i vari insediamenti sono per lo più finanziati con contributi statali e, da fatti di cronaca, emergono irregolarità nella gestione degli stessi, che hanno portato a truffe e fallimenti;
- la situazione dell’area industriale tirrenica è nota da tempo tanto che lo stesso Ente Consorzio ASI di Reggio Calabria ha, già in passato, manifestato la volontà di procedere con azioni concrete volte a riacquisire, dopo decenni, la disponibilità dei terreni;
- tali intenzioni non si sono convertite in fatti;

- sono previsti nuovi bandi per piccoli insediamenti che la Regione Calabria, o altro ente, emanerà a breve, (es. bando Smart&Start di Invitalia), c’è il rischio che un imprenditore che voglia avviare un’attività in uno dei tanti terreni, si ritrovi davanti ad un muro di gomma alla richiesta di assegnazione degli stessi;
- sono presenti vari capannoni abbandonati da decenni, anch’essi come i terreni, di cui il Consorzio potrebbe ritornare in possesso per poi riassegnarli già fruibili ad un equo canone;
- i bandi per l’apertura di nuove aziende assegnano modeste percentuali per la parte infrastrutturale dell’intero progetto, frenando i giovani neoimprenditori calabresi, i quali rinunciano sistematicamente a partecipare, poiché seppur in possesso dei macchinari per avviare l’azienda non trovano capannoni liberi da fittare, con conseguente massiccia emigrazione degli stessi verso altre regioni italiane o stati esteri;

- esistono vincoli paesaggistici su tutta la zona, che risalgono a prima che la stessa fosse trasformata in industriale, che rallentano pericolosamente lo sviluppo delle strutture o loro varianti, per il consequenziale passaggio attraverso le sovraintendenze;

se non ritengano opportuno per verificare il corretto utilizzo di risorse finanziarie pubbliche intraprendere azioni volte a verificare la situazione delle assegnazioni dei lotti di terreno industriale dell’Area tirrenica di proprietà del Consorzio ASI Reggio Calabria, così come risulta dal sito internet del Consorzio: www.asireg.it, aggiornato al 26 giugno 2009.

On. Sen. Dott. Domenico Scilipoti

Commenti

  1. Sciogliete il consorzio e trasferite la proprieta alla regione calabria per farne un porto franco e assegnare i capannoni a chi si impegna a ristrutturarli a costo zero per la regione e utilizzarli per attivita produttive.
    La regione deve assicurare la sicurezza e sgravi fiscali: non dare alcun Euro.

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