1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

CROCETTA: PIZZINI, AFORISMI O AVVERTIMENTI?

23/09/2013 - I pizzini del governatore siciliano Rosario Crocetta sono caratterizzati da espressioni forti e 'frasi celebri' da mettere in una raccolta di aforismi, pregnanti come sono di quel misto di trasgressione, sfida e saggezza. Il più recente Pizzino, il n. 7, intitolato "Il Baratro" parla del "disastro e si chiede "Che fine farà questo nostro povero Paese avviluppato nelle polemiche della guerra di tutti contro tutti…". Crocetta ci mette tutti dentro: destra, sinistra, centro, alto e basso.
Nel pizzino n. 6 il Governatore dice "Sono pronto al confronto. In molti pensano che il governo e il potere delle istituzioni coincidano.
Dovrebbero coincidere! Quando in una società non esistano poteri paralleli che gestiscono, dall'interno e dall'esterno delle istituzioni, un potere reale, insidioso, spesso legato la malaffare e agli affari, da realizzare con metodi leciti e illeciti. In tali contesti il governo diventa apparenza, forma, gli amministratori diventano pupi, dietro i quali fare passare poi interessi reali, gli arricchimenti facili, lo spreco e l'accaparramento di risorse pubbliche".

Il mancato versamento di 40 milioni di euro di Novamusa alla Regione, passava attraverso decisioni formali o attraverso metodi di fatto golpisti degli intrecci degli interessi tra privati o altri? Il “metodo Giacchetto” della spartizione di risorse, è passato attraverso atti formali o attraverso una lenta quanto corrosiva azione quotidiana di prebende, spartite tra coloro che contano. Il sistema della formazione, che si è vantato di una situazione apparentemente innovatrice - con i famosi costi standard!- oppure è passato attraverso interessi di singoli politici, singoli imprenditori, ed altri?
E potremmo continuare all'infinito, nel gioco ipocrita dei minuetti del Palazzo, dove non vengono mai chiari gli intenti..."

"Ma il mio partito non mi può lasciare solo, deve aprire un tavolo di confronto, e io sono qui, pronto a discutere, a chiarire, a guardare insieme i rischi dell'isolamento dell'azione di governo, che è difficile e rischiosa. C'è ancora qualche dirigente di buon senso nel Partito Democratico siciliano? Se ancora c'è, io sono qui".

Ed anche se non rientra tra i Pizzini, questa esternazione è certamente degna di nota e va assolutamente inclusa nella raccolta di 'aforismi' o 'avvertimenti'?

"Volevano farmi nominare in giunta Walter Bellomo, arrestato per la Tav, a me non mi chiamarono Anna Finocchiaro né Lupo perché mi conoscevano, se io avessi accettato, in nome di questo fantomatico partito, mi sarei ritrovato Rinaldi, Cracolici, Bellomo e Cocilovo. Ma ci pensate a Rinaldi assessore?" (Rosario Crocetta)

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