Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

SANT’AGATA MILITELLO, PERCHÉ ABBIAMO ABBANDONATO L’AULA DEL CONSIGLIO COMUNALE

Lo scorso 4 settembre, nel momento in cui, è stata posta in deliberazione la proposta relativa alle modalità di nomina dei Responsabili di Area, nell’ambito della più ampia regolamentazione degli Uffici e dei Servizi Comunali
Sant’Agata Militello 07/09/2013 - Preme brevemente ai sottoscritti chiarire le ragioni che hanno indotto ad abbandonare l’aula in occasione del Consiglio Comunale dello scorso 04/09/2013, nel momento in cui, dopo ampio dibattito, è stata posta in deliberazione la proposta relativa alle
modalità di nomina dei Responsabili di Area, nell’ambito della più ampia regolamentazione degli Uffici e dei Servizi Comunali.

Tale proposta prevedeva che l’attribuzione delle funzioni dirigenziali e di titolarità di posizione organizzativa dovesse avvenire esclusivamente a mezzo di selezione comparativa; che la selezione e la valutazione venisse effettuata dall’O.I.V. (Organismo Indipendente di Valutazione); che il procedimento dovesse concludersi con un provvedimento del Sindaco, in ossequio alle risultanze della selezione effettuata dall’O.I.V. (e dunque nel rigoroso rispetto di tali risultanze).

Tale architettura del procedimento come immaginato dai Colleghi Consiglieri proponenti, trascurava tuttavia che la normativa vigente imponesse non solo la natura comunque fiduciaria della nomina, ma soprattutto il fatto che il potere di nomina (opportunamente ancorato a criteri di valutazione meritocratici) non potesse essere attribuito neppure indirettamente ad organo o soggetto diverso rispetto al Sindaco, cui la legge attribuisce in via esclusiva tale prerogativa in modo assolutamente chiaro e al di là di ogni intepretazione. Senza non considerare che l’OIV possiede competenze tassative fra le quali non rientra neppure latamente quella in discorso e che ha si il compito di valutare l’operato dei Responsabili, ma esclusivamente a posteriori, al fine di valutare la bontà dei risultati economici e di gestione raggiunti. Insomma, contrariamente a quanto previsto dalla legge, la proposta intendeva evidentemente espropriare il Sindaco di una prerogativa a lui attribuita in via esclusiva, relegandolo a mero esecutore di una scelta altrui.

Nel corso della seduta, su tali questioni, è stato da più parti invocato l’intervento consultivo del Segretario Generale presente in Aula, il quale ha chiaramente ed inequivocabilmente dichiarato di ritenere contrastante con la normativa vigente la proposta di deliberazione in questione, non facendosi scrupolo, su espressa domanda dei Consiglieri e persino del Presidente del Consiglio, di definirla “illegittima”.

Giunti a tal punto, in considerazione del fatto che da parte del Presidente del Consiglio non si è avvertita l’opportunità di sottoporre al civico consesso la possibilità del ritiro della proposta o quantomeno di un rinnovo dell’ordine del giorno al fine di approfondire la questione, e soprattutto di fronte alla pervicacia della maggioranza consiliare che ha ritenuto di deliberare nonostante le considerazioni trancianti del Segretario Generale, i sottoscritti NON potendo, NON dovendo e NON volendo esprimere il proprio voto su una proposta di deliberazione assolutamente illegittima (come confermato dal Segretario), in segno di protesta e per esprimere il loro forte disagio di fronte a tali gravi comportamenti, al momento della deliberazione sulla stessa, hanno dichiarato di abbandonare l’aula.

Va altresì precisato che i sottoscritti si sono espressi favorevolmente, fin dall’inizio del dibattito, sulla necessità di introdurre criteri meritocratici nell’ambito della valutazione comparativa, allo scopo di operare scelte relative alle figure apicali della struttura che potessero assicurare una gestione seria, manageriale e non clientelare, così consentendo di superare le attuali ed evidenti lacune organizzative dell’Ente. Sono pertanto strumentali gli attacchi su questo punto ricevuti dalla maggioranza consiliare, soprattutto se si tiene a mente che già con un emendemento presentato nel 2011 dal Consigliere Maniaci alla originaria proposta della precedente Ammistrazione, si rappresentava questa opportunità; allora però l’emendamento in questione, non ricevette “stranamente” il parere favorevole del Funzionario dott.ssa Cappello (la quale oggi pare abbia cambiato idea sull’argomento) e venne bocciato in Consiglio Comunale dalla maggioranza “bulgara” che sosteneva l’Amministrazione Mancuso.

Riguardo all’abbandono dell’aula quindi, riteniamo doveroso consentire ai cittadini ed ai tanti amici e sostenitori che ci hanno delegato la loro rappresentanza in Consiglio Comunale di conoscere le ragioni di una scelta certamente estrema ma, di fronte a fatti così seri e gravi, legittima se non necessitata; riteniamo inoltre opportuno, dall’altro canto, stigmatizzare come nessun clamore abbia suscitato finora il fatto che dieci consiglieri comunali abbiano votato una proposta di deliberazione definita “illegittima” dal Segretario Comunale, senza peraltro che nel corso del dibattito, assolutamente ampio ed esaustivo, alcuno di essi abbia saputo o potuto minimente mettere in dubbio quanto reso in aula dal medesimo dott. Ribaudo nell’adempimento delle sue funzioni.

Il Capogruppo PD
Massimo Nicola Marchese Il Capogruppo MEGAFONO
Calogero Maniaci Il Capogruppo UDC
Calogero Carrabotta

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