Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

TEATRO MASSIMO L'ISRAELIANO OMER MEIR WELLBER TORNA SUL PODIO

Al suo fianco il pianista Alexander Melnikov; programma incentrato su Prokof'ev e Čajkovskij. Sconto speciale sui biglietti per gli studenti, domenica 29 settembre, ore 18.30
Palermo, 27/09/2013 - Riprende la Stagione concertistica 2013 del Teatro Massimo con uno dei più attesi direttori dell'anno, l'israeliano Omer Meir Wellber, già apprezzato a Palermo nella Stagione 2011 e 2012.
Ospite al suo fianco un altro straordinario talento dei nostri giorni, il pianista Alexander Melnikov.

Il programma è dedicato a due compositori russi, Sergej Prokof'ev e Petr Il’ič Čajkovskij. Del primo si eseguiranno le giovanili Due liriche per coro femminile e orchestra op. 7 mentre di Čajkovskij due pagine famosissime il Concerto n. 1 in Si bemolle minore op. 23 per pianoforte e orchestra e, nella seconda parte, la Sinfonia n. 6 in Si minore op. 74 “Patetica”. Il coro femminile del Teatro Massimo impegnato nella pagina di Prokof'ev è diretto da Piero Monti.

Memore di melodie popolari e lontana dal modernismo della maturità, l'opus 7 di Prokof'ev fu eseguita per la prima volta nel 1910. I due testi (“Il cigno bianco” e “L'onda”) sono su versi di Konstantin Bal'mont, celebre poeta simbolista russo, intonati da un coro femminile. Fra le più celebri composizioni di Cajkovskij, il primo concerto per pianoforte op. 23 e la Sinfonia n. 6 op. 74 “Patetica” rappresentano una caratteristica profonda della scrittura del compositore russo: il virtuosismo intriso di malinconia.

Dopo il debutto a Mosca nel 1875, il Concerto n. 1 fu accolto in maniera non entusiastica. La sua fortuna arrivò quindi nel nuovo secolo, grazie a interpreti magistrali, alla diffusione discografica e all'utilizzo cinematografico e pubblicitario di alcuni temi, assurgendo, tra Occidente e Unione Sovietica, a simbolo ora della Guerra Fredda, ora dei ripetuti tentativi di “disgelo”.

L'ultima Sinfonia di Čajkovskij, la n. 6 “Patetica”, è da molti considerata il suo testamento e si caratterizza per la grande scolpitura delle melodie, la costante e struggente malinconia dei toni (per molti versi autobiografica), alcune novità formali fra cui l'ultimo movimento, un “Adagio lamentoso” al posto del consueto finale brillante. In un documento dello stesso Čajkovskij apparso postumo si legge: “il motivo sotterraneo è la vita, con la sua antitesi: il primo movimento è soltanto passione, fiducia, slancio vitale; il secondo movimento raffigura l’amore; il terzo la fine delle illusioni per l’incalzare minaccioso delle forze del male; il quarto è la morte, cioè l’annientamento della Vita”.


Commenti