Denunce medico del Civico di Palermo: di enorme gravità, approfondire le indagini

Denunce medico del Civico di Palermo, M5S chiede invio ispettori e audizioni in commissione Ars  7 mag 2025 - "Quanto denunciato dal dottore Francesco Caronia, in servizio presso il reparto di Chirurgia toracica dell'ospedale Civico di Palermo, e portato a conoscenza dell'opinione pubblica grazie all'operato del collega Ismaele La Vardera, è di enorme gravità e meritevole di essere immediatamente attenzionato dall'assessore alla Sanità, cui chiediamo celeri ed approfondite indagini”. Lo afferma il capogruppo del M5S all'Ars Antonio De Luca “Intanto - continua De Luca - chiederò al presidente della commissione Salute Laccoto di audire in separata sede il dottor Caronia e il primario di Chirurgia toracica Damiano Librizzi”.

ACQUEDOLCI: ARRESTATO MENTRE BRUCIA CAVI DI RAME PER PRIVARLI DELLA GUAINA DI RIVESTIMENTO

Acquedolci (ME), 05/10/2013 - Intorno alle ore 10:00 di ieri, il fumo denso e acre che si levava dal greto del torrente Furiano, in territorio del Comune di Acquedolci, ha attirato l’attenzione di una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Santo Stefano di Camastra che stava transitando sul viadotto della SS 113. Così, invertito senso di marcia, ed avvisati i colleghi della locale Stazione, si sono diretti verso il posto da cui proveniva il fumo.
Vicino al fuoco da cui si sprigionava il denso fumo, un uomo con in mano un bastone che ne curava la combustione, visto il sopraggiungere della pattuglia tentava di darsi a precipitosa fuga. Tempestivamente raggiunto veniva bloccato dai militari operanti ai quali, nel frattempo, si era unita una pattuglia della locale Stazione. L’uomo fermato, veniva identificato in RUSSO Vincenzo classe ’94, nato e residente a Palermo, pregiudicato con precedenti anche per tentato furto di rame.

Successivamente estinto il fuoco, i militari potevano constatare che a bruciare era stata la guaina di rivestimento di un rotolo di cavi, di cui della combustione rimaneva il nudo filamento in rame, per un peso complessivo di circa 35 KG. Non essendo stato in grado di giustificare il possesso di tale materiale, visto che con la combustione della guaina aveva, di fatto, distrutto importanti elementi distintivi utili per giungere all’individuazione della provenienza di tale materiale, lo stesso veniva tratto in arresto in flagranza, per il reato di riciclaggio e ristretto presso la camera di sicurezza della Compagnia di Santo Stefano di Camastra, in attesa della celebrazione del rito direttissimo previsto per la giornata odierna presso il Tribunale di Patti.

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