Petrolio a 57,49 dollari a barile, Marsiglia: "Il nemico peggiore americano non è solo la Cina, ma l'Italia e l'Europa

QUOTAZIONI PETROLIO A 57 DOLLARI. AZIENDE ENERGETICHE USA IN AFFANNO SU COSTI DI ESTRAZIONE Roma, 9 Aprile 2025 -  Le quotazioni del petrolio  WTI  aprono la mattinata attestandosi in prima contrattazione a  57,49 dollari a barile  nelle prime ore in discesa come da giorni sui mercati internazionali. Anche il greggio di riferimento  BRENT  tocca quota  61,28 dollari a barile . "In America diverse oil companies con prezzi così bassi non riescono a mantenere un  Break-even  (punto di pareggio) sull'operatività aziendale, considerando che si viaggia in un range tra  48 e 62 dollari a barile . In questo momento i  dazi  stanno penalizzando molto più gli stessi Stati Uniti d'America che l'Europa. Sicuramente come dichiarato dal  Presidente Donald Trump  la partita si gioca su  quanta energia l'Europa acquisterà dagli USA " queste le parole del Presidente di FederPetroli Italia -  Michele Marsiglia . Continua...

CROCETTA: L'ARS RESPINGE CON 46 VOTI CONTRARI LA SFIDUCIA AL GOVERNATORE

L'ARS, Assemblea Regionale Siciliana, ha respinto la mozione di sfiducia del M5S al Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta con 46 voti Contrari e 31 favorevoli 31, 13 i deputati assenti. La mozione era stata presentata dal M5S ed è stata sostenuta da Lista Musumeci, Mpa-Pds, Pdl e dai deputati del Pid. Contro la mozione i gruppi parlamentari di Megafono, Misto, Drs, Pd, Articolo 4, Udc e i deputati Grande Sud. Si riporta di seguito una sintesi dell'intervento dell'on.le Roberto Di Mauro, capogruppo del Partito dei Siciliani MPA all'ARS


"In questi mesi le opposizioni hanno più volte invitato il Presidente a venire in Aula per spiegare ciò che stava avvenendo. Abbiamo prima aspettato e osservato con rispetto quanto avveniva fra il PD e il Presidente della Regione, ma poi abbiamo atteso invano che Crocetta venisse in Aula a spiegare la situazione, a chiarire se realmente aveva una maggioranza parlamentare.
Il suo rifiuto del dialogo e del confronto ci ha portati oggi a dover discutere una mozione di sfiducia."

"Di fronte all'assenza di una maggioranza parlamentare dopo le elezioni, si è creata una maggioranza composta da piccoli gruppi di deputati, la cui frammentazione è espressa dalla frammentazione dei Gruppi parlamentari e che è una maggioranza meramente numerica priva di un reale progetto politico e di governo comune."

"Non è accettabile che il Presidente, di fronte all'annunciata scelta di creare un Governo tecnico, non abbia mai sentito l'esigenza di venire in Aula a spiegare il perché delle proprie scelte rispetto agli Assessori. La verità è che questi tecnici hanno poco di tecnico e l'unico elemento caratterizzante è il rapporto di fiducia con il Presidente."

"La verità è che il Governo va avanti per annunci, seguendo quanto cominciato con la campagna elettorale.
Il caso più eclatante è quello del MUOS, per il quale il Presidente ha scontato gli errori di una campagna elettorale durante la quale ha fatto promesse prive di fondamento e che dimostravano che non conosceva le vicende di cui parlava.
Ma anche la vicenda dell'eolico è esemplificativa di un governo che non produce atti concreti. Ci aspettiamo che presto il Governo proponga un DDL per bloccare tutte le attività autorizzative, in un settore dove gli interessi criminali sugli impianti sono fin troppo evidenti e dove l'ultima azione meritoria e concreta è stata compiuta dal Governo Lombardo."

"Non creedo che il Presidente abbia chiara la gravità della situazione, abbia chiare le conseguenze del taglio di due miliardi di euro da parte del Governo nazionale, che condizionerà in modo pesante la nostra capacità e possibilità di spesa nei prossimi anni.
Chiuso a qualsiasi forma di dialogo e collaborazione con l'ARS, il Presidente avrebbe invece dovuto venire in Aula e parlare di questo problema, lavorare per trovare soluzioni condivise politicamente."

"E' gravissimo il silenzio e l'inazione del Governo sulla vicenda dei precari degli Enti locali. Di fronte ad un dramma che riguarda 22 mila famiglie e che può avere conseguenze gravissime sulla funzionalità dei comuni, il Presidente Crocetta continua un incredibile silenzio, quando invece sarebbe necessario un impegno della Regione per ottenere quei provvedimenti normativi che lo Stato potrebbe fare senza alcun costo."

"Altrettanto grave è la vicenda del DPEF che giustamente l'Assessore aveva già definito "inesistente". Infatti ad oggi il dibattito è stato basato sostanzialmente sul nulla, con l'unica verità accertata e condivisa che riguarda il riconoscimento del buon operato del governo precedente per il contenimento della spesa sanitaria."

"Al Presidente suggeriamo quindi un profondo cambio di marcia, a partire dalla necessità di recuperare il dialogo e il confronto con l'Assemblea Regionale, dove dovrebbe al più presto vedere un dibattito approfondito sulla programmazione dei fondi comunitari 2014-2020, unica vera risorsa su cui si potrà contare nei prossimi anni per il rilancio dello sviluppo."


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