Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

MESSINA, VERTENZA TE.SE.O.S: “UN ACCORDO ILLEGITTIMO E INSENSATO, PRIVO DI ALCUN VALORE PER I LAVORATORI”

Vertenza Te.Se.OS, l’ASP di Messina chiama al confronto organizzazioni sindacali estranee, privi di mandato e rappresentatività, nel tentativo di addivenire ad accordi in nome e per conto dei lavoratori in protesta! “Non ti preoccupare solo io conosco quali sono i tuoi bisogni.” Sembra proprio di sì. Al tavolo invitati tutti tranne la Flaica CUB, che rappresenta invece tutti i lavoratori licenziati e non solo

Messina, 24 ottobre 2013 - Apprendiamo dagli organi di stampa che su una vertenza in essere messa in atto dai lavoratori della Te.Se.O.S., i quali attendono risposte circa la revoca immediata dei licenziamenti ed il pagamento delle 9 mensilità arretrate ed il passaggio alla SSR titolare del servizio riabilitativo per il quale ha un affidamento diretto dall’A.S.P. di Messina, le organizzazioni sindacali CGL e CISL, avrebbero raggiunto con la Te.Se.OS. un illegittimo accordo, insensato in fatto ed in diritto e privo di alcun valore per i nostri lavoratori.

Infatti, al tanto atteso tavolo della trattativa, che doveva servire per placare gli animi e risolvere la vertenza dei lavoratori Te.Se.O.S., e che si sarebbe svolto ieri all’A.S.P., la quale ha convocato appunto tale riunione, sono stati esclusi proprio coloro che quel tavolo l’avevano chiesto e con l’azione tuttora in atto e tutt’altro che conclusa ( presidio del 17 u.s., sciopero del 18 e assemblea permanente in atto sin dal 19 Ottobre negli uffici della S.S.R. - Società Servizi Riabilitativi, di via Tommaso Cannizzaro) stanno lottando per i loro diritti. Siamo, dunque, al paradosso più palese nell’ambito del rapporto tra sindacati e aziende, quantunque si tratti di una struttura pubblica come L’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina.

Il verbale dell’incontro, che si sarebbe svolto in data 22/10/2013, sarebbe stato firmato dall’A.S.P. di Messina, in persona del commissario Manlio Magistri, da Antonio Lo Presti amministratore unico della S.S.R., da Grazia Romano presidente della Te.Se.O.S., da Clara Crocè, segretaria provinciale della Funzione Pubblica c.g.i.l. e dal collega di settore della c.i.s.l., Calogero Emanuele.
Sarebbe stato, dunque, raggiunto un accordo da chi (CGL E CISL) senza mandato avrebbe preteso di rappresentare i lavoratori aderenti, invece, alla Flaica CUB e licenziati dalla Te.Se.O.S., ma ciò che è ancor più grave è il contenuto di tale accordo, poiché ai lavoratori che, si ricorda, hanno già ricevuto il licenziamento per esubero, senza alcuna revoca dello stesso verrebbe chiesto di tornare a lavorare, notate bene, per consentire alla cooperativa che non paga gli stipendi da ben nove mesi (nonostante le ingenti somme ricevute da S.S.R.) di raggiungere il budget. Ma allora ci si chiede, per la TE.SE.O.S. questi non erano lavoratori in esubero? Continua a voler accumulare ricchezza la Te.Se.O.S., con il lavoro non pagato ai lavoratori a cui viene fatto il ricatto di sospendere l’agitazione che li sta vedendo in assemblea permanente negli uffici della S.S.R., società partecipata dall’A.S.P. di Messina.

Ma i 26 lavoratori, tutti aderenti alla Flaica CUB, non permetteranno che si ignorino i loro sacrifici ed a quel tavolo di trattativa non si ritengono rappresentati da sindacati che sono diversi da quelli a cui hanno conferito specifico mandato sindacale con la loro iscrizione, disconoscendo, dunque, qualunque accordo che smantelli i loro diritti, poiché i sindacati invitati al tavolo in oggetto erano rappresentanti di nessuno, o peggio di comodo.

La Flaica CUB non consentirà che si oltraggino i diritti elementari di rappresentanza e rappresentatività dei i lavoratori.
Motivo dello sciopero si ricorda essere la revoca immediata dei 26 licenziamenti, il pagamento delle spettanze arretrate e la cessazione dell’interposizione di manodopera con il passaggio dei lavoratori alla S.S.R.. Inoltre, la Flaica CUB chiede che venga immediatamente revocato in autotutela il bando di gara per la cessione del 51 per cento della quota detenuta dall’ASP di Messina nella S.S.R. gara che sarà espletata nel Novembre prossimo.

La Flaica CUB nella vertenza in atto, ha già proclamato lo scorso il 16 ottobre lo stato di agitazione ed attivato le “procedure di raffreddamento”. Decorsi i primi cinque giorni in cui sarebbe stata la Te.Se.O.S., l’A.S.P. e la SSR a dover convocare la scrivente organizzazione sindacale ad un tavolo, scattano altri cinque nei quali la questione passa in mano al Prefetto, trascorso infruttuosamente il periodo si passa direttamente allo sciopero.
Intanto in città sta crescendo l’attenzione verso quei 26 lavoratori, a cui sono vicini i loro pazienti, altro anello debole di questa triste vicenda, ed è stata indetta una petizione in loro favore avviata in primo luogo da Padre Felice Scalia, della Comunità Nuovi Orizzonti, sacerdote da sempre in fila nelle istanze sociali a difesa dei più deboli ed a cui hanno aderito molti altri soggetti.


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