Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

VAJONT, GEOLOGI D’ITALIA A CONVEGNOA 50 ANNI DALLA SCIAGURA. GRAZIANO E TORTORICI : «PRENDERSI CURA DEI VIVI MA MITIGARE IL RISCHIO IDROGEOLOGICO»

Siracusa, 04/10/2013 - A cinquant’anni dalla enorme frana che ha riscritto la storia di Longarone, Erto, Casso, e Castellavazzo, comuni ubicati tra il Veneto e il Friuli–Venezia-Giulia, i geologi di tutta Italia si riuniranno a Longarone dal 5 al 7 ottobre p.v. per una tre giorni di convegno e di approfondimenti sull’evento che ha scosso il mondo. Era il 9 ottobre 1963, quando una gigantesca massa rocciosa di 300.000.000 di metri cubi si staccò dal monte Toc impattando sulle acque della diga dalla quale si innalzò un’onda che provocò 1910 morti.

Il presidente del Consiglio nazionale dei geologi Gian Vito Graziano ha messo in evidenza quanto sia prioritario l’obiettivo “sociale” della commemorazione che si svolgerà nel bellunese e, in particolare, ha voluto ricordare che “Raccontare il Vajont è un esercizio di educazione alla prevenzione. Vogliamo mettere sotto la luce dei riflettori la necessità inderogabile della conoscenza geologica del territorio, priorità assoluta del nostro Paese, dove ancora purtroppo non si è compiutamente formata una vera coscienza di prevenzione e di salvaguardia ambientale. Il senso dell'anniversario è prendersi cura dei vivi almeno quanto ricordare i morti”.


Sulla stessa linea d’onda del presidente Graziano anche il presidente dei geologi di Sicilia Fabio Tortorici, il quale ha posto l’accento sull’abuso che spesso il territorio subisce, dall’assenza di politiche rivolte alla mitigazione dei rischi: “Un uso ragionato del territorio, con corrette valutazioni sugli impatti che generano le opere antropiche sull’ambiente, scevro da interessi politici e paramafiosi è rimasto il punto di partenza dell’immane tragedia che ha colpito il Vajont”.

Tortorici ha poi rilevato quanto sia sottovalutata e/o assente nelle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, la figura professionale del geologo, ormai imprescindibile nella corretta pianificazione del territorio: “Nello studio della vulnerabilità e dei rischi cui è assoggettato un territorio –ha affermato il presidente dei geologi di Sicilia-, il geologo ha un ruolo fondamentale, ma negli uffici tecnici delle pubbliche amministrazioni questa figura professionale è poco presente. Il nostro Ordine professionale nel 2010 propose alla Camera dei Deputati, senza esiti positivi, una revisione delle pianta organica degli enti pubblici prevedendo l’inserimento dei geologi; alcuni grossi Comuni dell’Isola ne sono sprovvisti, mentre negli uffici del Genio Civile stanno diventando mosche bianche.

Da allora ad oggi –continua Tortorici-, la Sicilia è stata colpita da numerosi eventi legati al dissesto idrogeologico, prevalendo la politica degli interventi post-evento calamitoso piuttosto che quella della prevenzione, motivo per cui è sempre più necessario un netto cambio di rotta da parte degli amministratori”.

Tortorici parla anche dei PAI –piani di assetto idrogeologico-, rilevando, nel merito, le criticità del nostro territorio isolano: “I piani stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico –dice il presidente-, che comunque andrebbero rivisitati ed aggiornati, parlano chiaro e cioè in Sicilia oltre l’80 % dei Comuni presenta vaste aree a rischio elevato; la storia recente ce lo testimonia tristemente, basta ricordare due eventi come la frana di Agrigento del 1966 e la tragedia di Giampilieri nel 2009, solo per citarne alcuni. La difesa del territorio non si può limitare all’attuazione di interventi puntuali -conclude Tortorici-, infatti, è necessario dotarsi di un Piano regionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, che si occupi e preoccupi della manutenzione e della cura del territorio, progettando azioni concrete in tempi brevi, fissando gli strumenti e le priorità d’intervento”.

Antonio Gallitto

Commenti

  1. Non so se conoscete “Dentro il Vajont” reportage straordinario realizzato da Focus per commemorare il disastro della diga del Vajont.Le immagini offerte da un drone sono davvero spettacolari. Ecco il link http://dentroilvajont.focus.it/

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