Vittima di violenze: ok al distacco presso altra sede di lavoro

Vittima di violenze: ok al distacco presso altra sede di lavoro.  Una dipendente dell’Ufficio del processo presso il tribunale di Catania ha chiesto e ottenuto la proroga del distacco presso un’altra sede lavorativa, a tutela della sua incolumità. 8 mag 2024 - Dopo essere stata assunta a tempo determinato, la dipendente è stata vittima di violenze, regolarmente denunciate, che l’hanno costretta a chiedere il distacco dalla propria sede lavorativa perché non si sentiva più al sicuro. Il Tribunale di Catania le aveva però concesso il distacco fino a settembre 2024. Nel frattempo, la donna aveva denunciato altri reati contro la sua persona e il ritornare nella sede assegnatagli avrebbe messo a serio repentaglio la sua incolumità. Per tale ragione si è rivolta allo studio legale Leone-Fell & C. per ottenere la necessaria tutela. “Vista la gravità della situazione, abbiamo inoltrato un’istanza al ministero di Giustizia – spiegano i legali Francesco Leone, Simona Fell e Davide Marceca ch

ANTIRACKET E ANTIUSURA: OGGI AL VIMINALE LA RELAZIONE SULL’ATTIVITÀ VITTIME DELL’ESTORSIONE E DELL’USURA 2012

Lotta al racket e all'usura, al Viminale la presentazione della relazione annuale del Commissario Straordinario. Conferenza stampa oggi 13 novembre alla presenza del ministro dell'Interno Angelino Alfano
Roma, 13/11/2013 - Alla presenza del ministro dell’Interno Angelino Alfano, oggi mercoledì 13 novembre alle ore 10 verrà presentata al Viminale la relazione annuale del commissario straordinario per il Coordinamento delle Iniziative Antiracket e Antiusura.

Il Commissario, , illustrerà la relazione sull’attività del comitato di Solidarietà per le Vittime dell’Estorsione e dell’Usura, nell’anno 2012. Seguiranno le testimonianze di donne che hanno avuto il coraggio di denunciare il fenomeno.
Saranno presenti rappresentanti delle categorie produttive, delle associazioni e delle fondazioni antiracket e antiusura, impegnate nel contrasto all’esclusione sociale e nell’assistenza alle vittime.
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Due protocolli per la sicurezza e la legalità nel campo dell'artigianato e del commercio, per combattere la microcriminalità e la contraffazione: il primo è il 'Protocollo quadro per la legalità e la sicurezza delle imprese', il secondo è il 'Protocollo quadro per il rinnovo e l'aggiornamento del protocollo d'intesa del 14 luglio 2009' sui sistemi di videoallarme antirapina.

Sono stati siglati questa mattina a Verona, in prefettura, tra Ministero dell'Interno, Casartigiani, Confederazione nazionale artigianato e piccola e media impresa e Confartigianato imprese, Confcommercio e Confesercenti, firmati dal ministro dell'Interno Angelino Alfano e dai vertici nazionali delle associazioni.

L'obiettivo, da un lato di impulso, dall'altro operativo, è promuovere la diffusione dei sistemi di videosorveglianza antirapina a tutela delle attività commerciali e artigianali, e aggiornare il disciplinare tecnico organizzativo che definisce le caratteristiche di funzionalità dei sistemi, i criteri di adeguamento degli impianti esistenti, gli adempimenti per quelli di nuova installazione.

«Si tratta di una giornata importante», ha dichiarato Alfano, «perché collaboriamo con tutte le forze del sistema statale, quelle pubbliche e quelle private». L'intento è «fare sistema e rendere Verona», come le altre città italiane, «più sicura e protetta, puntando molto sulla sicurezza urbana e su quel commercio legale al quale noi dobbiamo contribuire affinché si affermi sul commercio illegale, sui prodotti contraffatti», tema toccato anche ieri a Roma dal ministro e vicepremier durante la Giornata nazionale di mobilitazione organizzata da Confcommercio.

Il commerciante va avanti «anche per il bene della comunità in cui opera. E lo Stato lo deve incoraggiare, garantendogli sicurezza» ha detto tra le altre cose Alfano a Verona, ribadendo che «se non c'è legalità è impossibile che ci sia sviluppo».

Sicurezza e lotta alla contraffazione, insomma, come strategie per la 'tenuta' delle imprese commerciali condivise dal segretario di Confesercenti Mauro Bussoni, che ha ricordato le fragilità del settore tra cui rapine e furti di nuovo in aumento - per un 'costo' di circa 3,5 miliardi l'anno se si considerano quelli alle attività commerciali - a causa della crisi economica ma anche favoriti dalla progressiva «desertificazione» delle vie commerciali, con sempre più esercizi che chiudono. In questa situazione, secondo Bussoni, «i sistemi di sicurezza rappresentano il deterrente più efficace contro furti e rapine, soprattutto nei confronti di bande di non professionisti».

L'altro fronte su cui insistere, indicato con forza da Alfano, è quello della lotta ai prodotti contraffatti, al commercio illegale «che produce manufatti non in regola con le regole sul lavoro, con i diritti dei lavoratori e con quanto riguarda la tutela del diritto alla salute», fenomeno molto legato, secondo il ministro, all'immigrazione illegale «che viene dall'Oriente e dalla Cina». Noi su questo saremo durissimi e fermissimi», ha detto il ministro, «il nostro obiettivo è contrastare l'immigrazione illegale che per di più produce un danno al commercio legale e alla nostra economia».

«Esprimiamo grande soddisfazione per la firma di questo protocollo quadro - ha dichiarato Alessia Zaninello, vicepresidente nazionale della Cna - Negli ultimi anni abbiamo purtroppo constatato il moltiplicarsi e il diffondersi di gravi fenomeni di criminalità a danno delle imprese artigiane e, in generale, delle micro, piccole e medie imprese, soprattutto laddove viene movimentato denaro contante. L’allarme sociale che tale situazione genera impone la necessità di rafforzare il livello di protezione dando una risposta efficace alla crescente domanda di sicurezza. L’obiettivo di tale protocollo è, infatti, quello di potenziare le misure di prevenzione e di contrasto attraverso una più stretta collaborazione tra le associazioni di categoria, le istituzioni e le Forze dell’ordine».

Presenti alla firma il capo di gabinetto del ministro Alfano, Luciana Lamorgese, il capo della polizia Alessandro Pansa e il suo vice, Francesco Cirillo.


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