Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

FORMAZIONE PROFESSIONALE: ANCORA ARRESTI DI FUNZIONARI REGIONALI, L’AUTONOMIA SICILIANA SOLO UN’OPPORTUNITÀ PER E RUBARE?

Ancora arresti di funzionari regionali nel settore della formazione professionale. Dell’Autonomia della Sicilia cosa ne hanno fatto? Soltanto un’opportunità per sprecare e rubare?
Palermo, 21/11/2013 - Riusciamo ancora a stupirci: eppure non dovremmo più, visto che la cronaca ci consegna quasi quotidianamente episodi di corruzione, di ruberie, di truffe ai danni della cosa pubblica. Nelle scorse settimane siamo stati informati dalla stampa degli arresti di funzionari della Regione e di responsabili degli Enti di formazione finanziati dalla Regione Sicilia; pochi giorni fa abbiamo appreso che 13 funzionari regionali sono stati messi agli arresti per avere intascato somme di denaro destinate ad aziende fornitrici della regione e forse anche destinate a scuole che hanno realizzato progetti POR finanziati da fondi europei. Dell’Autonomia della Sicilia cosa ne hanno fatto?

È servita soltanto a creare clientele, malaffare di sottogoverno, a sprecare risorse che dovevano servire allo sviluppo economico dell’isola? o è anche servita solo a stabilire paradossali record come quello del numero dei dipendenti (cinque volte quelli della Lombardia!) arrivati a 17.995 (senza contare “l’indotto” della formazione professionale che sfiora le diecimila unità), o come quello del numero dei dirigenti che risultano essere uno per ogni sei dipendenti. Si sarebbero dovute utilizzare le risorse per realizzare le infrastrutture necessarie allo sviluppo.

Invece di creare posti di lavoro a carattere “assistenziale” si sarebbero dovute costruire strade, ponti, acquedotti, aree attrezzate per l’industria. Si sarebbe dovuta potenziare la rete ferroviaria che invece negli ultimi anni è stata quasi smantellata. L’Autonomia avrebbe dovuto avere anche la forza di contestare i contratti nazionali di lavoro del settore privato uguali al sud come al nord (si sa che i capitali vanno e gli investimenti vengono fatti dove il costo del lavoro è minore). Abbiamo ancora nelle nostre orecchie le parole che qualche anno fa il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha pronunciato con accorato rammarico durante una sua visita a Palermo: “l’Autonomia è stata concepita come strumento per garantire lo sviluppo della Sicilia, della sua economia e dell’occupazione. E purtroppo questo è un problema gravemente aperto”.

Sulla scia della parole del presidente c’è stato chi ha iperbolicamente sostenuto che da privilegio l’autonomia è diventata un castigo. Pietrangelo Buttafuoco in un articolo pubblicato sul Foglio il 2 novembre, dal titolo molto colorito e comunque rappresentativo della situazione siciliana, si è spinto oltre scrivendo: “Due sono le disgrazie della disgraziatissima Sicilia. Sono due A. Una è l’Autonomia in nome della quale i deputati regionali non solo si concedono lo spreco ma non si riducono lo stipendio come stabilito a suo tempo dal “decreto Monti”. E poi l’Antimafia. Nel cui nome, la sceriffaglia preposta al controllo, piega la nobiltà di tutte le migliori intenzioni ai propri interessi politici.
E sono solo nuovi privilegi, nuove clientele e comparaggi resi invincibili in forza di una legalità ridotta a maschera. E a mistificazione. Un dirigente regionale, infatti, non è bravo se si adopera per lo sviluppo e per il lavoro, ma solo se fa due o tre denunce in procura”. Non crediamo che la valutazione di Buttafuoco delle associazioni e dei movimenti ostili alla mafia si limiti solo a quanto asserisce nell’articolo: sicuramente c’è antimafia e antimafia. Ci sarà l’antimafia di facciata e, come diceva Sciascia, dei carrieristi, e c’è l’antimafia di chi in ogni settore della società, dal giornalista, al professore, al sacerdote, al giudice, all’imprenditore, ha combattuto frontalmente il fenomeno mafioso sacrificando in molti, anzi in moltissimi casi la propria vita. In ogni caso se l’allora dirigente generale dell’Assessorato Ludovico Albert (ci voleva un piemontese?!?) non avesse denunciato i funzionari corrotti che dirottavano i mandati di pagamento sui loro conti correnti, forse non avremmo saputo nulla della truffa e i ladri avrebbero continuato ad intascare illecitamente somme destinate ad altri.

Sconsolante e per nulla rassicurante quello che ha dichiarato all’indomani degli arresti l’assessore Nelli Scilabra “Purtroppo quello che succede oggi conferma che il sistema della formazione e le sue deviazioni sono complesse e farraginose. Un sistema dove non c’è solo il ruolo oscuro degli enti di formazione ma anche quello dell’amministrazione pubblica”. Dopo tali vicende qualche interrogativo si pone: e se gli episodi di corruzione scoperti dagli investigatori fossero soltanto la punta dell’iceberg di un fenomeno più complesso ed esteso anche ad altri settori della pubblica amministrazione, se non vi sarà da parte dei siciliani onesti una rivolta morale e culturale, che ne sarà, per dirla con Buttafuoco, di questa disgraziata disgraziatissima Sicilia?

Giovan Battista Puglisi
Direttore Editoriale della “Letterina” Asasi

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