Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

NEL COVO DEI MIGNACCA UN ARSENALE, ARRESTATI 7 FIANCHEGGIATORI DEI DUE LATITANTI


Messina, 11 novembre 2013 - Nella mattinata di ieri, a seguito di articolate indagini in corso già da diversi mesi da parte dei Carabinieri dei Reparti Operativi di Messina e Catania, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, personale dei Carabinieri del Gruppo di Intervento Speciale (GIS) di Livorno faceva irruzione in un edificio sito in una zona rurale del comune di Lentini, individuato quale covo dei sottonotati fratelli latitanti, elementi di spicco della famiglia mafiosa dei “tortoriciani” e capi del gruppo cd. “Mignacca”:
 MIGNACCA Calogero Carmelo, nato a Castell’Umberto (ME) il 22/08/1972;
 MIGNACCA Vincenzino, nato a Patti (ME) il 26/11/1967,
entrambi latitanti dall’ottobre 2008 e con plurime condanne definitive all’ergastolo per associazione di stampo mafioso, omicidi, estorsioni, rapine ed altro.
Nel corso dell’intervento il personale del GIS, dopo avere circondato la casa ed avere più volte intimato agli occupanti di uscire, sfondava la porta e faceva esplodere all’interno dell’abitazione dei flash bang, catturando, nell’ingresso, MIGNACCA Calogero, che non opponeva resistenza e risultava armato di una pistola calibro 22.
Il fratello MIGNACCA Vincenzino, che era rimasto armato all’interno di una camera, durante l’intervento, per evitare la cattura, si suicidava sparandosi un colpo alla tempia con una pistola Beretta calibro 7.65 con matricola abrasa.

Nel corso del sopralluogo effettuato con personale del RIS di Messina e della perquisizione dell’edificio, operata dai Carabinieri dei Reparti Operativi di Messina e Catania, venivano rinvenuti un giubbetto antiproiettile e le sottonotate ulteriori armi e relative munizioni:
 pistola Beretta calibro 9x21 con matricola abrasa;
 pistola Browning cal. 6.35;
 fucile a pompa cal. 12 ;
 due doppiette calibro 12 con matricola abrasa;
 pistola mitragliatrice Skorpion con silenziatore;
 fucile tipo Kalashnikov calibro 7.62.
Veniva anche sequestrato un computer portatile, materiale cartaceo vario ed una autovettura Volkswagen Caddy oggetto di furto nel 2011 in provincia di Catania.
L’operazione è proseguita durante tutta la giornata ed ha portato, nel corso della notte, al fermo, con provvedimento della DDA di Messina, delle seguenti persone che nel corso delle indagini erano sono state individuate come facenti parte della rete di fiancheggiatori dei due latitanti:
 GALATI SANSONE Sebastiano, cl. 1976;
 GALATI SANSONE Giuseppe, cl. 1961;
 GALATI SANSONE Oscar, cl. 1985;
 LA FORNARA Salvatore, cl. 1954;
 BONTEMPO VENTRE Carmelo, cl. 1973;
 TILENNI SCAGLIONE Sebastiano, cl. 1986.
 A queste, si aggiunge l’arresto, eseguito immediatamente prima dell’intervento, di CANIGLIA Giuseppe, cl. 1982, figlio del proprietario del fondo ove erano ospitati i latitanti, catturato nelle pertinenze dell’abitazione ove vivevano i due latitanti.
L’attività tecnica eseguita (intercettazioni, servizi di osservazioni mediante telecamere, ecc.) dimostra come i predetti soggetti supportassero i due latitanti, fornendoli di quanto necessitavano (viveri, acqua, medicinali, ecc.), accompagnandoli negli spostamenti e sorvegliando l’area per individuare eventuali presenze sospette.
La diversa provenienza geografica dei favoreggiatori, Lentini (SR), Randazzo (CT) e Tortorici (ME), è l’ulteriore conferma della vasta e ramificata rete di appoggio di cui i fratelli MIGNACCA godevano.
L’operazione è stata condotta impiegando personale dei Comandi Provinciali di Messina, Catania e Siracusa.

Commenti