Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

SARDEGNA: LA MORTALITÀ PER INONDAZIONE NEGLI ULTIMI 50 ANNI PIÙ ALTA DELLA MEDIA NAZIONALE

19/11/2013 - Alla luce dei tragici fatti che hanno interessato la Sardegna, ancor più significativi risultano i dati statistici dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica (Irpi) del Cnr, che evidenziano come il tasso di mortalità per inondazione della regione sarda sia negli ultimi cinquant’anni sia più alto della media nazionale. Infatti, mentre il numero delle vittime causate delle frane risulta inferiore alla media nazionale, sulle inondazioni la situazione si ribalta con il 50% in più di perdite rispetto alla media. Dal ’63 ad oggi secondo l’Irpi sono 92 le vittime interessate dai fenomeni idrici (50) e geologici (42) in Sardegna, calcolate sommando la quantità di dispersi, deceduti e feriti.
I dati del 2013 parlano di un ferito in un evento di frana, ma i numeri purtroppo nelle ultime ore stanno salendo drammaticamente.
Alcune note per i dati del catalogo storico degli eventi con danni alla popolazione

Da oltre vent’anni, prima nell’ambito delle attività di ricerca condotte dal Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche (GNDCI), del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), e successivamente nell’ambito di attività di ricerca e sviluppo tecnologico svolta per il Dipartimento nazionale della Protezione Civile, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, raccogliamo, organizziamo e analizziamo informazioni sull’impatto che eventi di frana e d’inondazione hanno sulla popolazione. Dall’anno 843 al 2012, abbiamo catalogate informazioni di 1676 eventi di frana che hanno causato almeno 17.500 vittime, numero che comprende i morti, dispersi e feriti, avvenute in 1450 diverse località. Per quanto riguarda gli eventi di inondazione dall’anno 589 al 2012, abbiamo notizie di 1346 eventi che hanno causato almeno 42.000 vittime in 1040 diverse località.

Negli ultimi 50 anni trascorsi dal 1963 al 2012 tutte le regioni italiane hanno subito eventi per i quali si sono registrate vittime. Più in particolare le frane avvenute hanno prodotto 5.192 vittime (3.302 morti, 17 dispersi, 1.873 feriti), e nello stesso periodo ci sono le inondazioni hanno prodotto 1.563 vittime (692 morti, 66 dispersi, 805 feriti). Nello stesso periodo la regione Sardegna ha registrato 42 vittime (somma dei morti, dispersi feriti) per frana e 50 per inondazione.

Le informazioni contenute nel catalogo storico degli eventi di frana e di inondazione con danni alla popolazione sono state utilizzate per definire i livelli di rischio individuale, da frana e da inondazione, cui è soggetta la popolazione italiana, e a studiare come il rischio geo-idrologico sia cambiato geograficamente e temporalmente.

Il rischio individuale è il rischio cui è soggetto un singolo individuo in una popolazione ed è misurato dal tasso di mortalità, il numero di morti ogni 100.000 persone, calcolato in base annua. Fra il 1963 e il 2012 il tasso di mortalità medio per frana in Italia è stato di 0,12 ovvero ogni anno 12 persone ogni 10 milioni di abitanti sono morte a causa delle frane, mentre il tasso di mortalità medio per inondazione è stato di 0,03, ovvero ogni anno 3 persone ogni 10 milioni di italiani sono morti a causa di eventi di inondazione.
Il valore della mortalità per frana è stato condizionato, in questo periodo, dall’occorrenza di due eventi particolarmente catastrofici ed entrambi collegati alla presenza di strutture antropiche. Il primo è l’evento del Vajont del 9 ottobre 1963, che provocò almeno 1.917 fra morti e dispersi. Il secondo è l’evento di Stava del 19 luglio 1985, che causò 268 vittime.

Tra il 1963 ed il 2012 i tassi medi di mortalità (ovvero i morti ogni 100.000 persone) sono di seguito riportati:
mortalità media nazionale per frana 0,125
mortalità media per frana per la regione Sardegna 0,0227
mortalità media nazionale per inondazione 0,03
mortalità media per inondazione per la Sardegna 0,045

Si nota che il valore della mortalità media per inondazione calcolato per la regione Sardegna, nel periodo 1963 – 2012, risulta essere più alto della media nazionale calcolata per lo stesso periodo.
(L’alto valore della mortalità per frana si a livello regionale, sia a scala nazionale è in gran parte dovuta alla frana del Vajont (9/10/1963) che da sola ha causato più di 1900 morti).

Fonte: Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica (Irpi) del Cnr




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