1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

SCUOLA & OCCUPAZIONE: "LEI NON SA CHI SONO IO! … SONO UN COLLABORATORE DELL’ASSESSORE SCILABRA …"


Palermo, 19/12/2013 - Dal giorno 26/11/2013, gli studenti avevano iniziato a protestare giungendo ad occupare la scuola e ad interrompere il servizio pubblico, negando addirittura l’ingresso ai docenti. Finalmente, in data 05/12/13, dopo una paziente ed estenuante opera di convincimento, il Dirigente scolastico è riuscito ad ottenere l’ingresso dei docenti a scuola. Mentre si stava preparando un “incontro” tra docenti ed alunni, il Dirigente scolastico nota che una persona estranea alla scuola è entrata ed ha percorso la prima rampa di scale.
Preoccupato a causa della situazione in corso, non pienamente sotto il controllo per i motivi sopra specificati, ha avvicinato l’estraneo chiedendo di qualificarsi e di dichiarare i motivi del proprio ingresso a scuola. Tra lo stupore generale, alla presenza di molti docenti, personale ATA ed alunni, la persona in questione ha risposto che la scuola era occupata e che era stata invitata dagli studenti. Il Dirigente ha fatto presente di essere l’autorità scolastica preposta all’Istituto e di essere nell’esercizio delle sue funzioni, ribadendo l’invito a presentarsi nel suo ufficio per presentare le generalità e per la richiesta motivata di accesso. La persona in questione dichiarava, platealmente, di essere incaricato dall’Assessore Scilabra e, voltando le spalle, proseguiva nel suo cammino verso l’aula nella quale riteneva di dovere incontrare gli studenti e ignorando del tutto l’invito. I docenti ed il personale ATA, nel frattempo accorsi, hanno manifestato tutto il loro sdegno per simile ingiustificato, ingiustificabile e gratuito comportamento.

Giunto in prossimità dell’aula, poiché nel frattempo i toni si erano fatti molto accesi, sino alla minaccia di richiedere l’intervento delle forze dell’ordine, la persona in questione ha ritenuto di accogliere l’invito a recarsi nell’ufficio del Dirigente al quale ha presentato la richiesta e la nomina di “collaboratore” dell’Assessore Scilabra; naturalmente, è apparso del tutto evidente che il “millantato” incarico conferito dall’Assessore nulla aveva a che vedere con l’inusuale ed arbitrario ingresso nella scuola. Davanti al Dirigente Scolastico che contestava le modalità, il collaboratore, ormai qualificatosi, aveva l’ardire di chiamare il “maresciallo dei carabinieri XXXXXX” (?) per chiedere dallo stesso se l’Istituto era occupato (ignorando quindi il ruolo e la funzione del Dirigente seduto davanti a lui) nell’incredibile “tesi” che, a scuola occupata, erano gli studenti legittimati ad invitarlo e non il Dirigente e che comunque nessuno poteva impedire ad un rappresentante dell’Assessore di incontrare gli studenti.

Richiesto di comunicare i nominativi degli studenti “invitanti” ha detto di non conoscerli. A questo punto il Dirigente della scuola occupata, invece di proseguire la negoziazione con i propri studenti, ritenendo che la situazione fosse gravemente uscita da ogni canone di legittimità, ha chiamato il locale commissariato. Sono intervenuti n. 3 agenti che, dopo avere identificato il collaboratore dell’Assessore, lo hanno invitato ad un contegno più consono e soprattutto al rispetto formale (e non solo) dell’ufficio del Dirigente Scolastico. Al termine dell’intervento degli agenti, il collaboratore è sceso a più miti consigli ma il danno di immagine prodotto nei confronti dell’Assessore è stato enorme. Viva la legalità!!!!!!!

La Redazione asasisicilia
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La foto, che ritrae l'assessore Scilabra a colloquio con un gruppo di studenti, è puramente illustrativa e non si riferisce in alcun modo a quanto esposto nell'articolo

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