“Ultimatum a Crocetta: giorno 21 alle h. 17 saremo a piazza municipio, dopodiché ci vediamo a Palermo. Domani il corso Cavour si tinge di rosso. A Messina riparte la storia della Sicilia. Nasce la comunita’ “Sciacca non si tocca”… a sostegno dell’ingegnere capo del Genio civile di Messina cacciato ingiustamente. Aut dichiara: Crocetta e’ scappato dal dialogo con Sciacca. Adesso lo affronti dinnanzi a noi
Messina, 18/12/2013 - Questo è ciò che accade quando migliaia di giovani, letteralmente snobbati da chi dovrebbe tutelare il loro avvenire e il proprio futuro, non vengono ascoltati. Si preannunciano tre giorni di protesta “epocale; mai visti in tutta Europa” fanno sapere gli organizzatori. “La stampa, regionale e nazionale è invitata a Messina da mercoledì fino a sabato pomeriggio, vi assicuriamo che sarete testimoni dell’inizio di una nuova storia”. Li hanno criticati, accusati di volere semplicemente allungare le vacanze di Natale, di essere dei drogati, degli ubriaconi nullafacenti.
Qualche genitore allarmato, complice di tutto ciò che oggi abbiamo ereditato anche grazie a loro, aveva paura per il figlio, per la figlia, come se si stesse parlando di neonati. In realtà le coscienze critiche si svegliano e iniziano a riappropriarsi di tutto ciò che gli appartiene. Nasce a Messina la comunità “Sciacca non si tocca” a sostegno del capo del Genio Civile di Messina, dott. Gaetano Sciacca, un uomo che, come altri, nel corso di queste occupazioni, è stato invitato in più confronti che lo hanno riguardato; storico quello del Seguenza, estremamente partecipato. Sciacca ha così potuto confidarsi con le nuove generazioni di ciò che è stato costretto a subire: di un presidente della regione che, come sempre, scappa, facendo finta di nulla. Non lo vuole ricevere, non ci vuole parlare con lui Crocetta.
Perché, lo si sa, alla fine cosa avrebbe da dirgli? Tutta Messina conosce Gaetano Sciacca, le sue battaglie volte sempre a migliorare una città che ama. Lo abbiamo visto con pala e stivali dopo le alluvioni tragiche della città di Messina. Lo abbiamo visto nei fatti, mentre altri sono andati a raccontare solo parole. E’ nata, dunque, una comunità su facebook, chiamata appunto “Sciacca non si tocca!”. Un movimento che, come sempre, parte dal basso, dagli ultimi della società, dai ragazzi di Giostra, del Maiorana Marconi, che qualche giorno fa hanno dato vita al gruppo spontaneo “Rialzati Giostra”. Ciascuno potrà apportare il suo contributo con un “mi piace” per dimostrare che nell’unione vi è la forza.
E nel contempo domani, alle 09.00, il corso Cavour di Messina si tinge di rosso. Una protesta epocale per una città, per una regione che non è mai stata abituata a vedere cose del genere, ma soffocata da una staticità che l’ha distrutta: tipico dei siciliani. Ma le nuove generazioni sono diverse. AUT annuncia tre giorni epocali per Messina: mercoledì 18, giovedì 19 e venerdì 20 dicembre. Tre giorni che segneranno il riscatto definitivo dei giovani siciliani e l’inizio di una nuova rivoluzione culturale senza precedenti. Sabato 21 gennaio, alle h. 17.00, adunanza plenaria aspettando il presidente della Regione. Un ultimatum che i giovani studenti messinesi, i lavoratori, i disagiati, gli emarginati, gli ultimi della società, lanciano al presidente della Regione… altrimenti ci si vedrà a Palermo. Precederanno l’incontro tre giorni di intensa denuncia sociale, di scandali che verranno allo scoperto, di giovani che non stanno più a guardare, ma che hanno trovato la forza di urlare, di gridare, di riprendersi ciò che gli appartiene.
Sono i giovani del Basile, Maurolico, Verona Trento, dello Jaci, del La Farina, del Caio Duilio, istituto nautico prestigioso di tutta l’isola; sono i giovani del Majorana Marconi, del Bisazza, dell’Archimede, del Piccolo di Capo d’Orlando, del Copernico di Barcellona Pozzo di Gotto, ecc. ecc. ecc. la lista si allunga sempre di più. Uno schiaffo morale, di certo, per i falsi perbenisti, per i moralisti, per quelli che Sciascia definiva piglianculo: quegli stessi uomini che non solo sono abituati a farsi passare sopra ogni sopruso, ma che provano quasi un certo gusto, o ritengono ormai abitudinario l’atto di essere moralmente sodomizzati.
Lo si è quando si è costretti ad andare via, quando in cambio di un posto di lavoro devi assicurare un tot di voti, quando devi andare avanti a forza di favori, di stenti, e dire grazie a quel qualcuno che ti permette di lavorare, come se stesse facendo un’opera pia. Abituati a leccare il culo a quegli stessi uomini che sono la causa di tutti i mali di un popolo disunito, rassegnato, depredato. Lo dobbiamo al sacrificio di molti: lo dobbiamo a Falcone, a Borsellino, a Peppino Impastato, a Beppe Alfano, a Graziella Campagna, ad Adolfo Parmaliana, ad Attilio Manca; perché se loro sono morti, il vero motivo è che ciascuno di noi, fino ad ora, col proprio silenzio e con la propria indifferenza, è stato complice. La rivoluzione della PACE, la rivoluzione della VERITA’, la rivoluzione di un popolo… I SICILIANI! Invadete Messina! In massa, da tutta l’isola. Abbiamo bisogno di voi.
Commenti
Posta un commento
NEBRODI E DINTORNI © Le cose e i fatti visti dai Nebrodi, oltre i Nebrodi. Blog, testata giornalistica registrata al tribunale il 12/3/1992.
La redazione si riserva il diritto di rivedere o bloccare completamente i commenti sul blog. I commenti pubblicati non riflettono le opinioni della testata ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento.