Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

ALESSANDRA SIRAGUSA: “LA PRIMAVERA ERA LA STAGIONE POLITICA CHE MI AVEVA DATO LE ALI PER VOLARE”


Alla seduta spiritica della Rete ASASi di questa settimana, tenuta presso il liceo scientifico Galilei di Palermo, è apparsa, con la dolcezza di sempre, Alessandra Siragusa. Laureata in lettere classiche, iniziò a fare politica nei primi anni ottanta nell’associazionismo giovanile, nel gruppo “Politica Giovani” legato a Piersanti Mattarella
Palermo, 23/01/2014 - Dal 1985 al 1990 fu consigliere circoscrizionale e dal 1990 consigliere comunale di Palermo per la Democrazia Cristiana. Nel 1993 aderisce a La Rete e viene scelta dal sindaco Leoluca Orlando come assessore alla pubblica istruzione, carica che mantiene in tutte le giunte di Orlando, fino al dicembre del 2000.
Nel frattempo insegna lettere in un liceo scientifico di Palermo. Si avvicina ai Democratici di Sinistra, all’interno dei quali si lega alla corrente che fa capo a Giovanna Melandri e Walter Veltroni nel 2001 diviene la responsabile regionale dell’associazione Emily. Alle elezioni europee del 2004 si candida nella Circoscrizione Italia insulare nella lista Uniti nell’Ulivo consegue un buon successo personale (con 61 817 voti è la donna più votata nella sua circoscrizione), tuttavia non risulta eletta. Abbiamo conversato con lei come facevamo fino a poco tempo fa.

ASASi: Alessandra, alle elezioni politiche del 2008 sei candidata nella Circoscrizione Sicilia 1 con il Partito Democratico e vieni eletta deputato nazionale. Come hai vissuto questa esperienza?
Alessandra Siragusa: La primavera per me non era solo un periodo dell’anno, era la stagione politica che mi aveva dato le ali per volare, era il mio sorriso radioso come la grinta che tiravo fuori in ogni battaglia in favore delle donne e della scuola. Un impegno concepito come un dovere, riconduco la mia «vocazione» alla morte del generale Dalla Chiesa. Quella sera ho deciso che avrei fatto di tutto perché quella morte non fosse inutile. E la mia vita è cambiata. Nella politica ho cercato la strada. Qualcuno adesso si stupisce che io abbia iniziato così giovane, e ogni tanto anche io penso che, se quel 3 settembre non fosse accaduto, oggi farei altro, sarei un’altra.

ASASi: Alessandra, “Sempre in prima fila nella lotta per la legalità e lo sviluppo della sua adorata Sicilia” ha detto di te il premier Enrico Letta. Guidando la Pubblica istruzione di Palermo con passione, ti inventi la manifestazione «Palermo apre le porte - La scuola adotta un monumento», capace di riaprire tesori nascosti e affidarli ai bambini-cicerone per la valorizzazione, diventando l’assessore all’istruzione per eccellenza, capace negli anni Novanta di lavorare indefessamente per dotare ogni quartiere di istituti efficienti e accoglienti, ma soprattutto di aprire le porte delle scuole al territorio, in un’osmosi culturale che ha inaugurato uno stile nuovo e originale. Che ci dici del Ministro Carrozza?

Alessandra Siragusa: Ha commesso un errore gravissimo nel convocare ad aprile i test per l’accesso alle facoltà gli studenti maturandi. È una cosa priva di senso che si giustifica solo nel voler privilegiare chi tiene i corsi privati di preparazione. Renzi dovrebbe dare una svolta alla pubblica istruzione: basta ministri incompetenti e succubi dei sindacati. Basta coi presidi elettivi nelle università. Chi spera nel voto dei docenti per la poltrona non eserciterà mai un controllo sul loro operato. La figlia di un mio amico, bravissima, ha dato l’esame di diritto privato. Alla fine del brillante colloquio il professore le ha detto: “Le va bene ventiquattro?”. La ragazza ha risposto: “Lei non ha neppure seguito l’esame, durante il colloquio ha telefonato quattro volte e ha pure trovato il tempo di organizzare una cena coi suoi amici, sa cosa le dico? Me ne vado!”. Ora segue Giurisprudenza a Bologna.

ASASi: Alessandra, hai affrontato con un sorriso e con grinta anche la malattia che in pochi mesi ti ha consumata, continuando a pensare agli altri, ai figli, alla famiglia e a chi aveva bisogno di aiuto. Il 13 luglio, nel pieno della lotta contro la malattia, sulla sua pagina di Facebook, ricordavi a tutti di «donare il sangue soprattutto nel periodo estivo». Hai messo la vita politica al servizio della città.
Alessandra Siragusa: questa città non è irredimibile, ma bisogna cominciare a licenziare chi pensa di rubare lo stipendio pubblico e chi non è capace di conseguire obiettivi utili al bene collettivo. Bisogna espellere i corrotti dalla pubblica amministrazione, favorire chi vuole iniziare attività imprenditoriali, valorizzare chi nella scuola lavora bene.

ASASi: Ma secondo te si possono valutare i professori?
Alessandra Siragusa: so che quando un genitore attento iscrive i figli in una scuola, va dal preside e gli chiede di mettere il figlio nella sezione dove ci sono i professori bravi. Poi lo scongiura di non inserirlo comunque nella sezione dove c’è il tal professore che rovina i ragazzi. Quindi i professori si possono valutare.

ASASi: E dell’intesa tra Renzi e Berlusconi cosa pensi?
Alessandra Siragusa: Il contenuto dell’accordo lascia a desiderare. Ma l’alternativa sarebbe stata il protrarsi di una paralisi insopportabile, il consolidarsi di un sistema elettorale iper-proporzionale, il trionfo dell’inconcludenza della politica (quindi di Beppe Grillo). Ha fatto dunque bene Renzi a puntare direttamente e “a tutti i costi” al cuore del problema, trattando col capo del partito maggiore di opposizione. Se il contenuto resta limitato a quanto annunciato sabato pomeriggio, il rischio è quello di una riforma insufficiente, che non garantisce all’esecutivo la stabilità indispensabile, toglie ancora troppo poco potere di scelta dei parlamentari ai capi-partito e di interdizione ai partitelli opportunisti. Renzi deve puntare a ridurre il più possibile le dimensioni dei collegi e ad arricchire il contenuto della riforma costituzionale abbinata alla riforma elettorale intervenendo anche sulla forma di governo, secondo il progetto elaborato da Quagliariello. Se lo farà con determinazione, il Cavaliere non potrà tirarsi indietro. E l’anno in più di questa legislatura travagliata verrà speso bene.

Roberto Tripodi
Presidente regionale ASASi
..........................................


 


Commenti