1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

CROCETTA, COPPIE DI FATTO & FINANZIARIA: “… STIAMO PARLANDO DELLE MISURE SOCIALI CHE SPETTANO AGLI ESSERI UMANI IN QUANTO TALI…”

Palermo, 04/01/2014 - Nella seduta dell’Assemblea Regionale Siciliana di sabato 4 gennaio 2014 il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha preso la parola per affrontare la questione delle coppie di fatto, “non stiamo cambiando l’istituto del matrimonio su cui non avremmo nessuna competenza legislativa e che attiene allo Stato; qui stiamo parlando delle misure sociali che spettano agli esseri umani in quanto tali, alle persone in quanto tali, non stiamo parlando della disciplina giuridica dell’istituto del matrimonio, stiamo parlando di interventi alla famiglia in quanto tale, in quanto nucleo di soggetti che vivono insieme e che sono disciplinati dall’amore, dalla coabitazione e dalla reciproca solidarietà…”.


Di seguito la relativa parte dell’intervento del Presidente Crocetta






il Presidente della Regione.
CROCETTA,
Presidente della Regione.
Signor Presidente, onorevoli de
putati, guardat
e, quando si
parla di una legge importante come
la finanziaria ci possono essere
tanti e tanti approcci e ciascuno
di noi può dire pochissime parole oppure parlare pe
r ore, parlare anche contro per ore perché,
ovviamente, nessuna legge ha i requisiti della perf
ezione, se avessimo questa
capacità di fare leggi
perfette penso che saremmo in una situazione anche disumana persino.
Invece, noi operiamo nel concreto della realtà e l’
attività spesso sta anche nel mettere le mani in
mezzo alla terra per potere cominciare a togliere
cose che non vanno e cominciare ad avviare svolte
importanti. E’ chiaro che poi dentro una finanzia
ria non è che si fanno soltant
o conti ragionieristici
perché se si facesse questo, basterebbe sostituire
il Parlamento ed il Governo con l’esercito di
funzionari e di dirigenti e av
remmo risolto le questioni.
Una finanziaria, invece, ha un’anima, ha dell
e corde che ci muovono e che danno un senso alla
iniziativa che noi intraprendiamo e alle cose ch
e dobbiamo fare, facendo i conti con realtà, con le
questioni che abbiamo di fronte, con le risorse ch
e troviamo, con le situazi
oni che ereditiamo, con
quelle che dobbiamo cambiare, con la necessità di
restringere una coperta che già c’era stata
consegnata abbastanza corta a tutti quanti.
Guardate come erano diverse le
altre finanziarie quando si presenta
vano migliaia e migliaia di
emendamenti che incrementavano la spesa e avevano
realisticamente possibili
tà di passare perché
potevano rientrare nelle mediazioni politiche.
Pensate alle finanziarie in cui
si continuava ad assumere indi
fferentemente precari che magari
venivano persino dalle aziende private, trasferiti
come precari della Regione, prima erano co.co.pro.
poi diventavano a contratto a tempo determinato, poi
diventavano precari a tutti gli effetti e poi ce li
troviamo nelle leggi di stabilizzazione.
Questa proposta di legge mette fine a questa
tradizione e non c’è un solo emendamento del
Governo che introduce criteri nuovi di
apertura a situazioni che oggi, in
relazione alle leggi vigenti,
non hanno nessun criterio di legittimità; anzi su que
sto il Governo è costretto a fare la parte del
cattivo dando giudizio negativo su
alcuni emendamenti che inte
ndono fare entrare nella spesa
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XVI LEGISLATURA
116
a
SEDUTA 4 gennaio 2014
A
ssemblea Re
g
ionale Sicilian
a
pubblica nuovi soggetti che non sono incardinati ne
l sistema della regione e che attraverso
meccanismi, sostanzialmente, li si vuole fare
entrare nel criterio di assistenza della regione.
Per esempio, quando si dice: “ Beh, alla fine quest
o emendamento è un milione di euro!”. Pensate
a tutta la gente che si trova in condizioni estrem
e di povertà e che non ha una casa in Sicilia, non ha
un lavoro, magari nessuno è in condizione di esercita
re un’attività lavorativa
oppure si trova in una
condizione straordinaria di malattia
. Quel milione di euro non potrebbe
consentire di risolvere in un
Paese il singolo caso che ha un sindaco di
un cittadino a cui non può dare una risposta?
Cominciano, allora, ad entrare in qu
esta finanziaria criteri generali
di giustizia. Mi si consenta
anche qui quando si parla delle coppie di fatto, non vorre
i, prima di citare tutte le leggi e le norme
che disciplinano il settore anche pe
rché non stiamo cambiando l’istitu
to del matrimonio su cui non
avremmo nessuna competenza legislativa e che attien
e allo Stato; qui stiamo parlando delle misure
sociali che spettano agli esseri
umani in quanto tali, alle persone
in quanto tali, non stiamo parlando
della disciplina giuridica dell’ist
ituto del matrimonio, stiamo parlando
di interventi alla famiglia in
quanto tale, in quanto nucleo di soggetti che vivono
insieme e che sono disciplinati dall’amore, dalla
coabitazione e dalla reciproca solidariet
à come, persino, dice il codice civile.
“Tutti i cittadini hanno pari digni
tà sociale e sono uguali davanti a
lla legge senza distinzione di
sesso, di razza, di lingua, di relig
ione, di opinioni politiche e di
condizioni personali e sociali”.
Questa nostra finanziaria introduce l’idea che de
lle persone che stanno
insieme e che abitano
insieme – e non lo fa indiscriminatamente, lo fa perc
hé hanno dichiarato il fatt
o di stare insieme e lo
disciplina anche giuridicamente per evitare gli abus
i a tutto questo – che si
registrino. Questo apre
alle coppie gay?
Nei registri delle coppie di fatto
l’80 per cento sono c
oppie eterosessuali, ci
oè uomini e donne, che
magari non possono avvalersi momentaneamente dell’
istituto del divorzio, perché magari uno non
ha completato la pratica, perché è nato un am
ore, perchè due persone vogliono stare insieme e
magari hanno tre, quattro figli ch
e si portano insieme. Perché noi
a queste persone non dovremmo
dare il diritto all’alloggio, alla casa popol
are quando ne hanno diritto? Quando sono in una
condizione di povertà?
Il pregiudizio ideologico ci può
portare fino al punto dell
’odio sociale? E la lotta politica fra le
coalizioni può portare ad una pos
izione così radicale? In Franci
a è stato Sarkozy a proporre il
regolamento prima sui PACS (i Patti civili di solidar
ietà), in Inghilterra addirittura i matrimoni gay li
propone il premier conservatore inglese.
Non c’è un Paese europeo, salvo
la Lituania e qualche altro Pa
ese, che non abbia disciplinato
questi argomenti. Ora non voglio entrare nel merito
perché questo non fa parte della finanziaria,
della finanziaria ci fanno parte misure sociali a
sostegno della povertà anche nel caso delle coppie di
fatto e questo per un cristiano dovrebbe essere persi
no fatto di orgoglio e di dovere perché è l’amore
che noi dobbiamo al prossimo e l’obbligo che ab
biamo nei confronti degli ultimi e dei poveri.
Anche qui non vorrei scomodare il Vangelo, baster
ebbe leggere l’episodio della Maddalena o
della Samaritana nel pozzo per scoprire qual è l’a
tteggiamento evangelico o qual è l’atteggiamento
di questo Papa attorno a queste quest
ioni. Chi sono io per giudicare? Ma
al di là di questo non stiamo
entrando nel merito, non stiamo isti
tuendo il registro delle coppie di
fatto che attiene
alle autonomie
dei comuni, stiamo dicendo che le persone che
vivono insieme e che si sono registrate possono
accedere alle stesse misure sociali alle quali
hanno diritto le coppie regolarmente sposate.
Mi sembra un fatto di civiltà unica e mi semb
ra soprattutto un grande
fatto di amore e di
solidarietà, questo senza altri termini! Allo

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