1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

FNS SICILIA, LA REGIONE INTRODUCA L’ASSEGNO SOCIALE PER DISOCCUPATI E INDIGENTI

Non si può attendere ancora: occorre che la Regione Siciliana provveda immediatamente con specifica legge regionale!
Palermo, 11/01/2014 - Senza alcun dubbio la “promessa” politica più gettonata è quella di introdurre in Italia, ed ovviamente, anche in Sicilia, l’ASSEGNO MINIMO VITALE (o SALARIO SOCIALE, o ASSEGNO DI CITTADINANZA che dir si voglia). Questa promessa viene ritenuta dai Leader vecchi e nuovi dei partiti governativi e di quelli di opposizione ad ogni piè sospinto, ad ogni CONVENTION, - anche per le “PRIMARIE”, - ad ogni congresso, ad ogni dibattito, ad ogni “ripresa televisiva”, ad ogni campagna elettorale e – non di rado – anche nel caso di accesi dibattiti parlamentari.

In concreto, però, e aldilà dei bei discorsi, non si fa niente per trasformare le chiacchiere in fatti. Mentre l’ASSEGNO SOCIALE è, già da anni, in vigore anche in diversi Stati dell’Unione Europea con effetti positivi, sia dal punto di vista economico, che da quello politico e sociale. Nell’ambito della Repubblica Italiana e nell’ambito della Regione Siciliana si continua invece a perdere tempo.
L’ASSEGNO in questione, per la verità si sarebbe potuto istituire già da molti anni. Oggi si può instituire anche nello spazio di 30 o 40 giorni, nella Legislatura in corso (senza aspettarne la fine!).
È infatti il rimedio più adatto ad allontanare gli spettri della FAME, della DISPERAZIONE, del FALLIMENTO che aleggiano sui disoccupati, sulla famiglia e sull’intera SOCIETÀ.
Nei vari dibattiti sono state spesso indicate ipotesi di coperture finanziarie ritenute praticabili senza eccessive difficoltà.
La volontà di instituire questo ASSEGNO è insomma trasversale … Ma di concreto - lo ripetiamo – non si fa niente, né se ne spiegano con chiarezza le ragioni.
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L’FNS “Sicilia Indipendente” ritiene peraltro che in Sicilia, dove più grave è, senza dubbio, la situazione di EMERGENZA, l’ASSEGNO SOCIALE possa e debba essere istituito con priorità assoluta con una specifica legge regionale.
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È doveroso al riguardo precisare, anche a scanso di malintesi e di facile critiche, che la introduzione di tale assegno consentirebbe ai rispettivi titolari, innanzitutto, di attraversare meglio e con dignità la CRISI in atto. Ciò avrebbe altresì una “RICADUTA” positiva per l’economia siciliana in generale, in quanto i percettori dell’assegno stesso “SPENDEREBBERO” in modo capillare su tutto il territorio le loro modeste somme che, messe assieme, darebbero OSSIGENO a migliaia di commercianti, di artigiani, di imprenditori di vario tipo, che – diversamente e continuando di questo passo – sarebbero costretti a chiudere le loro attività, creando, a catena, un numero enorme di altri disoccupati e provocherebbero un ulteriore arretramento della “Sicilia Produttiva”.
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L’Assegno Sociale potrebbe, altresì, costituire un rimedio efficace ed una valida alternativa alla indecente prassi di assumere direttamente o indirettamente presso le Pubbliche Amministrazioni e gli Enti Pubblici e/o privati (soprattutto se finanziati, questi ultimi, con “denaro pubblico”) vere e proprie “TRUPPE” di “disoccupati speciali”. “Disoccupati” che siano, cioè ben “RACCOMANDATI”, ben “LOTTIZZATI”, ben “SINDACALIZZATI”, bene ORGANIZZATI, meglio se in modo CORPORATIVO, ai quali, insomma, con il pretesto di dare una risposta di carattere sociale, si “concede” un “POSTO” (il classico PUSTICEDDU), lasciando, fin troppo spesso, l’obbligo del LAVORO ad altri. Non si capisce mai a chi.
Inutile puntualizzare che le PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI e gli Enti sopracitati diventano soprattutto STIPENDIFICI incapaci, - spesso, - di svolgere adeguatamente i rispettivi ruoli ed i compiti istituzionali, ivi compresi i servizi pubblici essenziali, a discapito di tutta la Comunità, anche degli altri disoccupati, - più numerosi,- che sono stati però esclusi dalle BENEFICIATE periodiche. Unica giustificazione adottata a tanto “danno” è quella (che le pubbliche Amministrazioni, di volta in volta chiaramente in causa, adducono) di avere combattuto la “disoccupazione”, destinando alle assunzioni ed ai pagamenti degli stipendi la maggior parte dei fondi di cui dispongono. Una IPOCRISIA che, però, fa sopravvivere il SISTEMA.
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Va da sé che l’assegno sociale avrebbe tolto ai responsabili di questo caos nel PUBBLICO l’alibi (o meglio l’ESCAMOTAGE) del presunto soccorso occupazionale. È sarebbe stato meno oneroso per l’erario.
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Ovviamente, per l’assegno sociale occorreranno regole ferree e chiarezza, per evitare che si possano ripetere gli scandali verificatisi persino nei casi di INVALIDITÀ e delle relative INDENNITÀ.
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Ma è doveroso ribadire, per concludere, che l’istituzione dell’ASSEGNO SOCIALE sarebbe l’assolvimento di un dovere giuridico e morale, oltre che costituire un “atto”, altrettanto doveroso, di giustizia sociale e solidarietà umana.
Puntualizziamo che l’istituzione dell’ASSEGNO SOCIALE è un “obbligo giuridico”, in quanto reso tale dalla lettera e dallo spirito della Carta Costituzionale vigente, che troppo a lungo è stato disatteso.
Non aggiungeremo altro, poiché a buon intenditore dovrebbero bastare poche parole!

Il Segretario Politico
(Giuseppe SCIANO’)

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