1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

FORMAZIONE PROFESSIONALE: "IL RECUPERO È PARTITO MA PER COLPA DEGLI 'EXTRA BUDGET' IL DANNO ERARIALE È MOLTO CONCRETO"

Sul tavolo del pubblico ministero Gianluca Albo è arrivata una nota con la quale il dirigente del Dipartimento Formazione della Regione Siciliana, Anna Rossa Corsello, faceva il punto sul recupero delle somme da parte dell’amministrazione regionale. Il recupero delle somme è partito, ma gli “extra budget”, erogati tra il 2007 e il 2010, ammonterebbero a circa 30 milioni di euro e ne sarebbero stati recuperati molti di meno. Così, il rischio della contestazione del danno erariale per l’ex governatore, amministratori e burocrati è molto concreto

Palermo, 09/01/2014 - Fra le compensazioni dei finanziamenti assegnati e non più concessi agli enti per l’Avviso 20, procedure di recupero coatto delle somme e calcolo al ribasso degli extra budget liquidati in passato, gli uffici regionali sostengono che i soldi siano rientrati in cassa e dunque sarebbe venuto meno il danno erariale contestato agli imputati. Sul recupero delle somme e le relative procedure, però, la Procura regionale della Corte dei conti già ha sempre sollevato più di una perplessità. I dati non convincono i pubblici ministeri contabili.

Tra qualche giorno si conoscerà il destino giudiziario di politici e burocrati sotto processo davanti alla Corte dei conti per gli extra budget concessi agli enti di formazione professionale. Per tutti i politici e i burocrati che hanno gestito la formazione nel 2007 il pubblico ministero ha chiesto la condanna per danno erariale per l’ex governatore Raffaele Lombardo (l’ipotesi di danno erariale che gli viene contestata è di circa 220 mila euro), gli ex assessori al Lavoro, Santi Formica (386 mila euro), Carmelo Incardona (830 mila) e Luigi Gentile (224 mila euro). Fra i burocrati: l’attuale segretario generale di Palazzo d’Orleans, Patrizia Monterosso (270 mila euro), l’ex capo dipartimento Alessandra Russo (386 mila euro) e l’ex dirigente del servizio gestione, Antonino Emanuele (265 mila euro). Dopo le conclusioni del pm Albo e dei difensori degli imputati (avvocati Gaetano Armao, Claudio Alongi, Vincenzo Bullara, Piero Luigi Matta e Girolamo Rubino) la parola passa al presidente Savagnone e al giudice relatore Guido Petrigni.

C’è tuttavia qualcosa di confuso in questo scandalo della formazione siciliana. Infatti la dott.ssa Monterosso si trova nel doppio ruolo di indagata e di accusatrice avendo trasmesso una durissima e articolata lettera con la quale decideva di mettere in mora la Regione siciliana. E prometteva di “promuovere le opportune azioni legali, sia in sede civile che penale, per la tutela delle proprie ragioni e dei propri diritti”.

L’avvertimento era indirizzato ad alcuni dirigenti in particolare. Si tratta del capo dipartimento Anna Rosa Corsello, e dei dirigenti del dipartimento Formazione, Marcello Maisano, Domenico Giubilaro, Michele La Cagnina, Giuseppe Amodei, Giuseppa Picone. Con quella lettera, Patrizia Monterosso “invitava” i burocrati a recuperare le somme oggetto del “giudizio erariale pendente”. Le somme dei cosiddetti “extrabudget”, elargiti a piene mani tra il 2007 e il 2010 agli enti di Formazione.

Interrogata dal PM il dirigente generale Corsello avrebbe spiegato che il danno erariale non esisterebbe più. Quelle somme, insomma, sarebbero già state recuperate, attraverso lo strumento della compensazione: gli enti che avevano ricevuto dall’assessorato, negli anni passati, le somme in “extrabudget” (contributi che integravano il primo finanziamento per i corsi) avrebbero dovuto restituire quei soldi anche attraverso il blocco dei finanziamenti dell’Avviso 20 o di altri dei quali fossero destinatari.
Un meccanismo che non avrebbe convinto né la Procura né i giudici contabili. A chiedere spiegazioni sul meccanismo delle compensazioni degli extrabudget, qualche settimana fa era stato anche l’Ufficio antifrode dell’Unione europea. Durante una visita gli ispettori europei hanno chiesto ulteriori chiarimenti, come ha ammesso la stessa dirigente generale.

Il recupero di quelle somme è partito. Ma gli “extra budget”, erogati tra il 2007 e il 2010, anni duranti i quali la dott.ssa Monterosso ha quasi sempre ricoperto il ruolo di dirigente generale del dipartimento che si occupava della Formazione professionale, ammonterebbero a circa 30 milioni di euro. Ne sarebbero stati recuperati molti di meno. Così, il rischio della contestazione del danno erariale per l’ex governatore, amministratori e burocrati è molto concreto.

Mentre quindi si continua a scoprire che per la formazione professionale in Sicilia negli ultimi quattro anni sono stati erogati oltre un miliardo di euro senza controlli e senza risultati, per le scuole statali non è stato avviato un piano per l’edilizia scolastica né per le misure di sicurezza e i presidi continuano a prendere multe dai VVF a causa della mancanza dei certificati di prevenzione incendi.

Roberto Tripodi, robertotripodi@virgilio.it, 3473904596
Presidente regionale ASASi
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