Antimafia, il bilancio di un anno: mai come oggi diffuso il possesso di armi, pure tra insospettabili e minorenni

Antimafia: presentato in aula il bilancio dell'attività della commissione a un anno dal suo insediamento. Dal presidente Cracolici la proposta di un Osservatorio per monitorare gli appalti e il pericolo di infiltrazioni nei subappalti. Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali Palermo, 26 Mar - “Ci sono segnali che ci preoccupano: mai come adesso in molti territori si è diffuso il possesso di armi, persino in ambienti insospettabili. La cronaca ci consegna un pericoloso modello di comportamento anche tra i giovanissimi, come il caso di un 17enne che prima di andare in discoteca si è munito di una pistola. Si diffonde la mafiosità come stile di vita”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, in un passaggio della sua presentazione in au

MESSINA. FLASH MOB CONTRO ARRETRAMENTO DIRITTI E CONTRO CULTURA CHE DISPREZZA LE DONNE

Il gruppo pari opportunità di Cambiamo Messina dal basso aderisce alla manifestazione “Porque Yo decido - Perchè io decido" (http://www.eltrendelalibertad.com) indetta dalle donne spagnole per il 1 febbraio 2014 affinchè non venga modificata la legge sulla riproduzione sessuale e l'interruzione volontaria di gravidanza emanata nel 2010 e che è tuttora in vigore. Invita tutte e tutti domani ad aderire al presidio di piazza Cairoli alle ore 11 organizzato dallo sportello antiviolenza di Messina. Ore 11, piazza Cairoli. In contemporanea con protesta donne spagnole in corso in tutta Europa e in Italia“IO DECIDO”

Messina, 31 gen ’14 – Contro il rischio di un arretramento nei diritti conquistati in tanti anni e contro la cultura sessista che è alla base della violenza sulle donne e che è gravemente emersa nel caso di Provvidenza Grassi così come nei fatti avvenuti in Parlamento nelle ultime ore, domani mattina, sabato 1° febbraio, in piazza Cairoli si terrà un Flash Mob in
contemporanea con la protesta che in tutta Europa e in Spagna si sta portando avanti sotto lo slogan “YO DECIDO – IO DECIDO” contro la proposta di legge del governo Rajoy che vieta l’aborto.

“Il Flash Mob nato inizialmente per solidarietà alle donne spagnole ma anche per sottolineare il rischio di un arretramento nei diritti di libertà, si è inevitabilmente caricato di un ulteriore senso come reazione a quanto avvenuto in questi ultimi giorni: da un lato le sconcertanti parole con cui è stata etichettata Provvidenza Grassi e il di lei padre, dall’altro le aggressioni fisiche e verbali avvenute ai danni di deputate nazionali in Parlamento. In ognuno di questi casi è emersa quella cultura sessista che gli studiosi dicono essere alla base della violenza sulle donne e che tutti noi vorremmo cambiasse, Ma per cambiare questo modo di fare e di pensare, occorre dirlo. Il Flash Mob vuole essere proprio questo”, osservano le organizzatrici del flash mob, donne dei centri antiviolenza, della politica, del sindacato- “Per partecipare basta essere in piazza Cairoli, di fronte a Carpisa, alle 11.00 indossando qualcosa di rosso, colore simbolo delle proteste contro la violenza di genere, e al segnale dire IO DECIDO”.

Oltre alla grave registrazione delle parole con cui due esponenti delle forze dell’ordine etichettavano Provvidenza Grassi, nelle ultime ore si è registrata l’aggressione fisica da parte di un deputato di Scelta civica, il questore Dambruoso, ai danni della grillina Lupo e poco dopo gli insulti sessisti da parte di un deputato grillino, Felice La Rosa verso alcune deputate PD che per la gravità dei contenuti hanno deciso poi di denunciarlo. “Ognuno di questi eventi riporta purtroppo all’attenzione come ancora oggi, nel 2014, sia forte quella cultura che fa dire quando un uomo ammazza una donna che si tratta di un delitto passionale o ancora che se si viene violentate è perché si è provocato, si indossava una gonna troppo corta o un rossetto troppo rosso. Ma alla stessa stregua è il fare politica attaccando i diritti delle donne. In Italia lo abbiamo visto con la legge sulla procreazione assistita, in Spagna con questa legge per vietare l’aborto”, commentano le organizzatrici.

Domani è la giornata scelta dalle donne spagnole per protestare contro il disegno di legge del governo che vieta di fatto l’aborto riportando il paese indietro nei diritti di libertà dei cittadini. In Italia la legge sull’aborto venne introdotta nel 1978 e fu oggetto di un Referendum abrogativo nel 1981 che vide il 68% degli italiani schierati a favore della libertà di scelta su un tema così personale.


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