Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

MESSINA, TRASFORMARE LA CASA DELLO STUDENTE IN SEDE SATELLITE DEL TRIBUNALE: L’UDU DICE NO

UDU, Unione degli Universitari Messina: “Ipotesi alternative scomode, da individuare, sistemare, adattare, progettare. Disagi per gli studenti e rischio ulteriore allungamento dei tempi per tornare a fruire di un servizio indispensabile”
Messina, 25/01/2014 - Che fine ha fatto la casa dello studente di via Cesare Battisti? Dichiarata inagibile dopo il tragico terremoto de L’Aquila perché non più idonea rispetto alla normativa antisismica, la casa dello studente è adesso “praticamente pronta”. Il 6 febbraio scadrà infatti il temine relativo alla gara d’appalto per la messa in sicurezza della casa e si avrà l’assegnazione dei lavori che dovranno essere conclusi entro un anno dall’inizio degli stessi.

Paradossalmente, a poco tempo dalla riapertura, si è resa manifesta la volontà di conversione dello stabile a sede satellite del Palazzo di Giustizia di Messina, i cui spazi sono da tempo insufficienti, con grave spesa annua per gli affitti che il Comune deve sostenere.

La proposta per gli studenti, in sostituzione della loro Casa, sarebbe l’eventuale cessione (onerosa o gratuita ?!) all’ERSU (Ente Regionale per Il Diritto Allo Studio Universitario) di una struttura da determinarsi da parte della Regione Sicilia.
Le due sedi “papabili” sarebbero l’ex ospedale Margherita, o in alternativa l’ex hotel Riviera, entrambe strutture fortemente degradate ed anche decentrate rispetto alla sede di via Cesare Battisti.
Perché l’UDU – Unione Degli Universitari dice di NO:

• Vogliamo innanzitutto pensare non soltanto agli studenti assegnatari di posto letto, ma a tutti gli universitari che QUOTIDIANAMENTE usufruiscono del servizio mensa alla sede centrale di via Ghibellina, aperta sia a pranzo che a cena, senza alcuna previsione su dove e quando verrebbe erogato il servizio mensa in sede equivalente, causando quindi gravissimo disagio a carico degli studenti. Teniamo a precisare che le altre sedi mensa sarebbero comunque assolutamente insufficienti per compensare alla chiusura della “centrale”: oltre che eccessivamente distanti dal centro e difficilmente raggiungibili, creerebbero non indifferenti disservizi.

• Per quanto riguarda i posti letto, con la cessione rinunceremmo immediatamente a 249 posti presso la sede di via Cesare Battisti, i quali verrebbero “rimpiazzati” in tempi non prevedibili e sicuramente più lunghi. Ciò risulta particolarmente grave in un periodo di crisi economica come quello che l’Italia sta vivendo e rischia di diventare causa di potenziali abbandoni o rinunce alla prospettiva dello studio universitario.

• Per quanto riguarda la posizione, nonostante la relativa vicinanza alla linea del tram cittadino, le due potenziali locazioni risulterebbero eccessivamente distanti da due dei più importati centri organici delle facoltà, ovvero tutte quelle localizzate presso il Policlinico Universitario e quelle vicine al centro storico (Giurisprudenza, Economia, Scienze Politiche, Psicologia, etc.). Inoltre essa risulterebbe inutilmente troppo vicina ai poli posti a nord della città (Annunziata, Papardo), già sufficientemente forniti di posti letto.
Al contrario, la posizione della casa in via Cesare Battisti è indubbiamente “comoda” tanto per il raggiungimento delle sedi universitarie, indipendentemente dei mezzi pubblici, di cui la quasi totalità degli studenti fuori sede usufruisce, quanto per le attrattive culturali e sociali che il centro cittadino offre ai giovani.

• Con un occhio di riguardo ai costi, la destinazione della Casa dello Studente di via Cesare Battisti a sede satellite del Palazzo di Giustizia comporterebbe uno sperpero di denaro pubblico di portata sconsiderata in quanto il Comune dovrebbe rimborsare le ingenti spese già affrontate dall’ERSU per la ristrutturazione e l’ampliamento e la messa in sicurezza per gli studenti. A questa spesa si accompagnerebbe l’altra, altrettanto inopportuna ed irrispettosa, per l’adattamento della diversa sede a posti alloggio universitari.
Per concludere, gli studenti si vedrebbero privati di una struttura storica e storicamente voluta PER LORO, in cambio di un “fantoccio” propinato, a nostro parere, per un “capriccio” di cui il Tribunale, l’Amministrazione Comunale e la Città di Messina - città Universitaria - potrebbero sicuramente fare a meno.
Teniamo invece a ringraziare calorosamente il Sindaco di Messina Renato Accorinti che, nonostante le forti e manifeste opposizioni ricevute, ha manifestato solidarietà e vicinanza nei confronti degli studenti, fuori sede e non, della loro Causa e dell’inalienabile diritto allo studio.


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