Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

“METTIAMOCI IN GIOCO”CAMPAGNA NAZIONALE, LA PRESENTAZIONE A MESSINA

Messina, 24/01/2014 - Il gioco d’azzardo ha avuto negli ultimi anni uno sviluppo enorme nel nostro paese. I dati nazionali registrano oltre 80 miliardi di euro di fatturato annuo ricavati da lotterie, slot-machine, poker, scommesse e giochi d’azzardo di natura sempre più varia che, a ritmi sempre più frenetici, sono stati immessi sul mercato. Di conseguenza, la platea dei giocatori si è allargata notevolmente e ormai anche giovani, casalinghe, pensionati, disoccupati costituiscono nuove fasce catturate dalla “magia” del gioco.
Ad esso infatti milioni di persone delegano il proprio destino. In misura proporzionale alla crescita del settore sono aumentati i costi sanitari, sociali, relazionali e legali del gioco d’azzardo: in mancanza di rilevazioni e ricerche epidemiologiche precise le “vittime” dirette del gioco d’azzardo – i giocatori patologici o ad alto rischio di dipendenza – sono stimati in quasi un milione.


La Consulta Nazionale Antiusura ONLUS fornisce dati che tendono a evidenziare che il business del gioco d’azzardo costituisce un interesse specifico di infiltrazione delle grandi organizzazioni criminali e nello specifico legami con l’usura: basti pensare che su 10 casi di usura accertata, 4,6 sono da ricondurre al gioco d’azzardo. Molti conflitti di interesse devono poter essere affrontati e regolati: a partire dallo Stato stesso, che da una parte affida al Ministero del Tesoro e delle Finanze il ruolo di tutelare i cittadini dai problemi sociali e sanitari correlati alle dipendenze patologiche indotte dalla progressiva espansione del settore, dall’altro attribuisce proprio a questo dicastero le cospicue entrate economiche provenienti dal mercato dell’azzardo. Ma non dimentichiamo l’ultimo scandalo che riguarda l’indegna sanatoria da 90 miliardi di euro per le concessionarie delle slot (ricordiamo che dietro tali concessionarie risultano coinvolti alcuni nostri parlamentari). L ’intera indagine della Guardia di Finanza iniziata nel 2007 contro operazioni illegali imputabili alle concessionarie delle slot è stata vanificata. Si pensi che i 90 miliardi di euro corrispondono a 4-5 leggi finanziarie e quindi a quanti aiuti a pensionati, disoccupati, giovani potevano concretizzarsi.

Nel 2012 nasce la campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo “Mettiamoci in gioco”, un’iniziativa per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle reali caratteristiche del gioco d’azzardo nel nostro paese e sulle conseguenze sociali, sanitarie ed economiche che esso provoca. La campagna promuove 14 punti fondamentali per dar vita e sviluppare strategie di prevenzione e cura tese a proteggere i cittadini dai danni collaterali dell'azzardo.

La campagna è promossa da una pluralità di soggetti, istituzioni, organizzazioni del terzo settore, associazioni di consumatori, sindacati: ACLI, ADUSBEF, ALEA, ANCI, ANTEAS, ARCI, Associazione Orthos, AUSER, Avviso Pubblico, Azione Cattolica Italiana, CGIL, CISL, CNCA, CONAGGA, Federconsumatori, FeDerSerD, FICT, FITEL, Fondazione PIME, Fp CGIL, Gruppo Abele, InterCear, Lega Consumatori, Libera, Scuola delle Buone Pratiche/Legautonomie-Terre di mezzo, Shaker – pensieri senza dimora, UIL, UISP.

A Messina la campagna “Mettiamoci in gioco” viene presentata alla cittadinanza al convegno organizzato dall’associazione Lelat, il 26 giugno 2013, alla presenza del presidente nazionale del C.N.C.A. (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza) Don Armando Zappolini, portavoce dell’iniziativa. Da quel momento i referenti di diverse associazioni, sindacati, enti locali e provinciali che, a vario titolo, sono entrati in contatto con i soggetti coinvolti dal gioco d'azzardo problematico e spesso anche patologico, hanno iniziato ad incontrarsi per costituire il Coordinamento Provinciale Messinese della campagna “Mettiamoci in gioco” (esiste anche a Catania). Scopo principale del coordinamento è innanzitutto condividere i 14 punti promossi dalla campagna nazionale e sensibilizzare la cittadinanza sui rischi legati al gioco d’azzardo che attraversa, come ogni forma di dipendenza, diverse fasi e coinvolge trasversalmente più persone.
Dai dati forniti dal Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri risulta che in Sicilia nel 2011 sono stati seguiti 441 soggetti dipendenti dal gioco d’azzardo e nel 2012 il numero è aumentato raggiungendo i 596.

Secondo gli ultimi dati forniti dall'AAMS ad ottobre 2012 in Sicilia la spesa regionale pro-capite è pari a €921 mentre complessivamente sono stati spesi nello stesso periodo per il gioco d’azzardo 462 milioni di euro, queste cifre comprendono anche le giocate dei cittadini messinesi. La nascita del Coordinamento Provinciale Messinese della campagna “Mettiamoci in gioco” rappresenta senza dubbio un salto di qualità interno ad ogni organizzazione aderente poiché si dà vita ad un lavoro di rete grazie alle competenze, esperienze e professionalità che seppur appartenendo a sigle diverse condividono lo stesso obiettivo: donare il proprio sapere specifico a favore della persona in condizione di probabile disagio o già disagiato. In assenza di dati e ricerche esaustive, il lavoro degli operatori, che a titolo gratuito collaboreranno nel coordinamento, in questa prima fase riguarderà:
1. la richiesta di supporto e sostegno dell'amministrazione comunale attraverso un protocollo d'intesa che mira a creare un'azione congiunta di prevenzione rispetto al gioco d'azzardo;
2. la rilevazione di dati circa l'espansione del gioco d'azzardo nella nostra città;
3. l'organizzazione di momenti informativi/formativi sul gioco d'azzardo e sui conseguenti rischi, rivolti all'intera cittadinanza in maniera trasversale (giovani, adulti, pensionati, operatori, commercianti);
4. la creazione di una rassegna stampa tematica multimediale.

All'interno del coordinamento sono presenti anche professionisti del settore fiscale e legale poiché spesso i giocatori anche nella fase “problematica” vivono grandi difficoltà economiche a causa dei debiti maturati e la perdita del patrimonio economico anche familiare per cui richiedono consulenze di tale natura. A breve si formerà un gruppo di lavoro che attenzionerà il settore legislativo riguardo il gioco d'azzardo, ricordiamo che attualmente solo la Regione Lombardia ha approvato una legge regionale al riguardo e la stessa ha costituito il primo coordinamento regionale per la regolamentazione del gioco d'azzardo.

A Messina del problema gioco d'azzardo si occupa l'Area Dipartimentale delle Dipendenze dell'ASP5, è infatti possibile rivolgersi al Ser.T. del distretto Messina Nord (ospedale Margherita) e del distretto Messina Sud (via Bonino, complesso Sitat). Presso quest’ultimo è stato avviato il primo gruppo di auto aiuto al quale partecipano giocatori d'azzardo in trattamento presso il servizio territoriale. Presso il Ser.T. di Letojanni è stato attivato uno sportello d'ascolto rivolto a tutti coloro che vivono il disagio legato al gioco d'azzardo. Sono attivi anche i Ser.T. di Milazzo, Barcellona, Patti, Sant’Agata . L'Associazione Giovani Cisl di Messina sta portando avanti un progetto di prevenzione presso alcune scuole della città; la Caritas Diocesana accanto all'attivazione di diversi centri d'ascolto promuove il progetto “Game Over” al quale collaborano per quanto concerne la fase formativa e terapeutica l'Associazione Lelat e l'Associazione “Vinciamo il gioco”.

Quest’ultima ha attivato un numero verde 800-135903 per chi, giocatore o familiare, volesse ricevere un supporto psicologico e ha già effettuato corsi di formazione per psicoterapeuti (medici e psicologi).
Al coordinamento hanno aderito in questa prima fase le seguenti sigle: Associazione Lelat, Associazione Giovani Cisl Messina, CISL Messina, CNCA Sicilia, Caritas Diocesana Messina, Associazione Vinciamo il gioco, Associazione Zaleuco, CESV Messina, SIULP Messina, Auser Provinciale Messina, Associazione Trecentosessantagradi Onlus, Cooperativa Sociale Lelat 2000, Cooperativa Sociale S. Maria della Strada, Osservatorio Minori “Lucia Natoli”, Centro di Solidarietà Faro, Area Dipartimentale delle Dipendenze dell'ASP5.

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