1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

PIPPO FAVA, INTERVISTA IMPOSSIBILE: “… E DEL GIORNALISMO CHE OPINIONE HA..?”

Catania, 08/01/2014 - Alla seduta spiritica della Rete ASASi di questa settimana, tenuta presso il Municipio di Catania, è apparso, allegro ma con la tristezza negli occhi, Giuseppe Fava. Fu un personaggio carismatico, apprezzato dai propri collaboratori per la professionalità e il modo di vivere semplice. È stato direttore responsabile del Giornale del Sud e fondatore de I Siciliani secondo giornale antimafia in Sicilia. Il film Palermo or Wolfsburg, di cui ha curato la sceneggiatura, ha vinto l’Orso d’oro al Festival di Berlino nel 1980. È stato ucciso nel gennaio 1984 e per quel delitto sono stati condannati alcuni membri del clan mafioso dei Santapaola.
È stato il secondo intellettuale ad essere ucciso da Cosa nostra dopo Giuseppe Impastato (9 maggio 1978). Abbiamo posto alcune domande a questo eroe del nostro tempo:

ASASi: Pippo, che pensa della mafia?

Pippo Fava: Mi rendo conto che c’è un’enorme confusione sul problema della mafia. I mafiosi stanno in Parlamento, i mafiosi a volte sono ministri, i mafiosi sono banchieri, i mafiosi sono quelli che in questo momento sono ai vertici della nazione. Non si può definire mafioso il piccolo delinquente che arriva e ti impone la taglia sulla tua piccola attività commerciale, questa è roba da piccola criminalità, che credo abiti in tutte le città italiane, in tutte le città europee. Il fenomeno della mafia è molto più tragico ed importante …

ASASi: E del giornalismo, che opinione ha?

Pippo Fava: Io ho un concetto etico del giornalismo. Ritengo infatti che in una società democratica e libera quale dovrebbe essere quella italiana, il giornalismo rappresenti la forza essenziale della società. Un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza della criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili, pretende il funzionamento dei servizi sociali, tiene continuamente allerta le forze dell’ordine, sollecita la costante attenzione della giustizia, impone ai politici il buon governo.

ASASi: Ha saputo della scomparsa dell’On. Alessandra Siragusa?

Pippo Fava: Lo straordinario cordoglio che sta accompagnando la prematura scomparsa di Alessandra Siragusa, non ha precedenti nella storia recente di Palermo. Trasversale è il riconoscimento di un impegno politico vissuto sin dall’adolescenza nelle diverse stagioni della politica cittadina e non solo; corale il dolore per una vita spezzata troppo presto da un malattia implacabile; unanime la riflessione che il suo contributo sarebbe stato determinante nella nuova fase della politica italiana.
ASASi: Alcuni deputati dell’assemblea regionale hanno protestato contro il fatto che il padre dell’assessore Scilabra sia stato comandato alla Presidenza della Regione.

Pippo Fava: È grave che il padre di un assessore, che dice di voler combattere il clientelismo, riceva un trattamento di favore. A me sembra addirittura che si tratti di un atto illegittimo, infatti non può esservi mobilità tra impiego statale e impiego regionale. L’impiegato che aspira ad ottenere l’aspettativa per motivi di famiglia deve presentare motivata domanda al capo del servizio. Il Provveditore di Agrigento mi aveva assicurato di ritenere illecita la domanda di comando, nonostante le pressioni che arrivavano dalla Regione.
Secondo l’art. 18 del Contratto l’amministrazione deve provvedere sulla domanda entro un mese ed ha facoltà, per ragioni di servizio da enunciarsi nel provvedimento, di respingere la domanda dell’aspettativa richiesta. Come avrà motivato il prof. Scilabra la domanda di comando? Con l’avvicinamento alla figlia? E questo sarebbe un motivo di famiglia? Sarebbe interessante sapere se il padre dell’assessore è pagato dal MIUR o dalla Regione. Speriamo che Milena Gabanelli, le Iene o quanto meno la Corte dei Conti se ne interessino.

ASASi: E sul Ministro Carrozza che ha dichiarato a Repubblica “Sulla scuola gli italiani ci dicano cosa non va” che dice?
Pippo Fava: Viene da ridere: un ministro che ammette di non conoscere i problemi della scuola e di non avere un programma di governo benché minimo. Intanto, con i test da sostenere ad aprile per entrare all’università, gli studenti del quinto anno del superiore hanno cominciato a non studiare più per prepararsi privatamente a questa selezione. Che sfortuna ha la scuola ad avere come ministri professori universitari.

Questa mattina circa un migliaio di studenti e studentesse delle scuole superiori di Milano ha attraversato la città in corteo per protestare contro le politiche della Regione, guidata dal leghista Maroni, in materia di istruzione. Come denunciato dagli studenti, infatti, in questo campo come in altri la linea della giunta regionale si è posta in continuità con quella del predecessore Formigoni, continuando a tagliare i fondi destinati alla scuola pubblica e lasciando invece invariati quelli ben più cospicui per gli istituti privati.

Il corteo è partito da piazza Cairoli intorno alle 10 di questa mattina per dirigersi verso il Pirellone, sede del consiglio regionale dove tra oggi e domani viene votata e discussa la manovra finanziaria che comprende anche le norme di bilancio sulle scuole. Dietro uno striscione di apertura che recitava “Blocchiamo il Consiglio. Diritto allo studio subito” la manifestazione è arrivata in piazza Duca d’Aosta intorno alle 11: una volta qui, la sede del consiglio regionale, blindata da transenne e forze dell’ordine, è stata bersagliata con uova e vernice. A quel punto sono partite due cariche della polizia che hanno tentato di disperdere il corteo, che si è però difeso con i ‘book block’ che aprivano il corteo.
Contemporaneamente, all’interno del consiglio, un gruppo di studenti è riuscito a interrompere la seduta alzandosi in piedi al momento dell’apertura dei lavori, aprendo alcuni striscioni e contestando i consiglieri presenti.
Le cariche della polizia hanno causato il ferimento di alcuni studenti presenti al corteo, che però si è ricompattato poco dopo ed è ripartito alla volta di piazza Venezia, bloccando la viabilità cittadina già messa in difficoltà dallo sciopero del trasporto pubblico previsto per oggi.

ASASi: Perché se un capo partito schiocca le dita tutti sono pronti ad obbedire? Forse la risposta sta nel fatto che più che la competenza o l’amore per la cosa pubblica in un parlamentare si cerca la fedeltà a chi ti fa eleggere. Caratteristica favorita anche dal sistema elettorale. Ma poi c’è da far funzionare un Paese.
Pippo Fava: Per raddrizzare la Concordia abbiamo chiamato i migliori esperti mondiali. Il Governo chi ha scelto in questi mesi per rimettere in piedi un Paese devastato da una crisi senza precedenti? Quali sono i criteri di nomina dei ministri, sottosegretari e presidenti di Commissione? Siccome dovremo ancora farci i conti per un po’, ho cercato di comprendere quali siano i requisiti necessari per ricoprire cariche cruciali. Per questo ho anche contattato tutti i componenti del Governo: ministri, viceministri e sottosegretari per chiedere direttamente a loro quale competenza avessero per ricoprire il ruolo a cui sono stati assegnati, perché sono stati scelti e da chi. Mi hanno risposto in pochi, gli altri non erano interessati alla domanda o non avevano tempo. Alcuni hanno già dimostrato incompetenza nel settore a loro assegnato, altri la competenza specifica non ce l’hanno per niente. Qual è la ricaduta sull’intero sistema quando chi dovrebbe farlo funzionare dichiara che “imparerà strada facendo?”.

Roberto Tripodi
Presidente regionale ASASi

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