Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

POVERA ITALIA: CON MEZZO STIPENDIO NELL'ANTICAMENRA DEL CAOS

In Italia il 10 per cento delle famiglie più ricche possiede il 46,6 per cento della ricchezza netta familiare totale (45,7 per cento nel 2010). La quota di famiglie con ricchezza negativa è aumentata al 4,1 per cento, dal 2,8 del 2010. La concentrazione della ricchezza, misurata in base all’indice di Gini, è pari al 64 per cento, in aumento rispetto al passato (era il 62,3 per cento nel 2010 e il 60,7 nel 2008)
28/01/2014 - Per Mario Sechi, giornalista e scrittore (come si definisce), "il caso Electrolux è l'anticamera del caos", come scrive sulla propria pagina Twitter. Per Sechi "siamo tagliati fuori da quasi tutto. E sottoposti a trattative vergognose come questa. E' stato fatto un gran casino con il WTO, l'Euro e l'allargamento Ue. E noi è da quarant'anni che parliamo (e basta) di riforme. Caso Electrolux: cosa volete che succeda?
Ciechi e sordi. Talking about a revolution (tracy chapman) via - cita Sechi. - E' una situazione che non terrà a lungo. Ci sono effetti della crisi che si stanno manifestando ora. Delocalizzazione, automazione e capitali volanti distruggeranno l'industria europea se non si pone rimedio ora".

Per Bankitalia, tra il 2010 e il 2012 le condizioni economiche dichiarate dalle famiglie sono peggiorate, risentendo anche di valutazioni soggettive sull’andamento del mercato immobiliare, più negative di quelle osservate nelle transazioni effettive. La percezione da parte degli intervistati di un marcato calo del valore degli immobili si è riflessa su importanti componenti figurative del reddito, in particolare sul valore degli affitti che i proprietari stimano di poter ottenere nell’ipotesi in cui decidano di concedere in locazione la propria abitazione.
Stando alla relazione di Bankitalia, tra il 2010 e il 2012 il reddito familiare medio è calato in termini nominali del 7,3 per cento, quello equivalente del 6; la ricchezza media è diminuita del 6,9 per cento. La valutazione negativa dell’andamento di alcune componenti del reddito e della ricchezza è stata presumibilmente accentuata dal basso livello del clima di fiducia delle famiglie e dalle condizioni del mercato del lavoro nel momento in cui sono state condotte le interviste rispetto al periodo di riferimento dell’indagine.

Il reddito equivalente, una misura pro-capite che tiene conto della dimensione e della struttura demografica della famiglia, è stato in media pari a circa 17.800 euro (1.500 euro al mese). L’indicatore è superiore per gli individui laureati (circa 2.350 euro al mese), i dirigenti (2.700 euro) e per gli imprenditori (2.550 euro), mentre gli operai, i residenti nel Mezzogiorno e i nati all’estero presentano valori medi inferiori (rispettivamente pari a circa 1.200, 1.100 e 950 euro al mese). In una posizione intermedia si collocano gli impiegati (1.900 euro), gli altri lavoratori autonomi (1.700 euro) e i pensionati (1.700 euro). Il profilo per età mostra un andamento prima crescente (dai 1.250 euro al mese per i soggetti fino a 18 anni ai 1.800 euro per gli individui di età compresa tra i 55 e i 64 anni) e poi lievemente decrescente (circa 1.700 euro al mese per gli individui più anziani).
Nell’arco del passato ventennio il reddito equivalente degli individui anziani è passato, in termini relativi, dal 95 al 114 per cento della media generale. Anche la posizione relativa delle persone fra 55 e 64 anni è migliorata (+18 punti percentuali). Per le classi di età più giovani, invece, il reddito equivalente è diventato significativamente più basso della media: il calo è stato di circa 15 punti percentuali per la classe di età fra 19 e 35 anni e di circa 12 punti percentuali per quella tra 35 e 44 anni.

È continuato il trend di crescita della concentrazione dei redditi (l’indice di Gini misurato sui redditi equivalenti è salito al 33,3 per cento dal 32,9 del 2010; era il 32,7 nel 2008). La quota di individui poveri, convenzionalmente identificati da un reddito equivalente inferiore alla metà della mediana osservata in ciascun anno (“povertà relativa”), è risultata pari a circa il 14,1 per cento (di poco inferiore rispetto al 2010) , con punte del 24,7 per cento nel Mezzogiorno e di oltre il 30 per cento tra i nati all’estero.

La ricchezza familiare netta, data dalla somma delle attività reali (immobili, aziende e oggetti di valore) e delle attività finanziarie (depositi, titoli di Stato, azioni, ecc.) al netto delle passività finanziarie (mutui e altri debiti),
presenta un valore mediano (cioè quello detenuto dalla famiglia che occupa la posizione centrale nella distribuzione della ricchezza) pari a 143.300 euro. Il 10 per cento delle famiglie più ricche possiede il 46,6 per cento della ricchezza netta familiare totale (45,7 per cento nel 2010). La quota di famiglie con ricchezza
negativa è aumentata al 4,1 per cento, dal 2,8 del 2010. La concentrazione della ricchezza, misurata in base all’indice di Gini, è pari al 64 per cento, in aumento rispetto al passato (era il 62,3 per cento nel 2010 e il 60,7 nel 2008).

Commenti